Crisi Volkswagen, dalla chiusura di tre stabilimenti, fino a licenziamenti e tagli di stipendio

Continua il momento estremamente complicato per Volkswagen. Si dice che il gruppo voglia risparmiare fino a 4 miliardi di euro, e per farlo potrebbe mettere in atto diverse strategie.

Quella che ha fatto scalpore, almeno secondo le voci non ancora confermate, è quella che parla della chiusura di tre stabilimenti. Non è dato sapere quali possano essere, ma inizialmente si parlava di due impianti di secondo piano, come la Transparent Factory di Dresda e l'ex stabilimento Karmann di Osnabrück, ma ora sembra che anche terzo sito possa essere coinvolto, e di caratura più importante.

Diverse fabbriche Volkswagen sono anche collegate, se non addirittura dedicate, alla produzione di auto elettriche. Difficile pensare che VW possa prendere provvedimenti contro la fabbrica di casa, quella di Wolfsburg. Il rischio quindi si sposta su Emden (dove si producono ID.4 e ID.7), Hannover (dove si produce anche ID.BUZZ) e Zwickau (il più importante, con le MEB ID.3, ID.4, ID.5, Cupra Born e Audi Q4 e-tron).

Il consiglio di fabbrica, con a capo Daniela Cavallo, di origini italiane, avverte che la direzione aziendale vuole anche delocalizzare interi reparti, persino dove ci sono lavoratori semi-qualificati e qualificati. Ma anche chi manterrà il suo posto di lavoro potrebbe affrontare riduzioni di stipendio fino al 20%.

Secondo quanto riferito da diversi organi di stampa tedeschi, come l'Handelsblatt, si parla di tagli anche a bonus di anzianità e bonus anniversario di permanenza in azienda. Secondo la Cavallo, "nessuno è sicuro", e questo ha ovviamente generato malumore tra tutti i lavoratori, che già nella giornata di oggi hanno indetto uno sciopero.