Renault

Abbiamo visto ROADS, l'immenso simulatore di Renault: così si progettano le auto del futuro

di pubblicata il , alle 08:35 nel canale Auto Elettriche Abbiamo visto ROADS, l'immenso simulatore di Renault: così si progettano le auto del futuro

Nel Technocentre di Renault c'è un nuovo edificio con il miglior simulatore al mondo, che insieme al gemello digitale delle vetture, consente di semplificare e migliorare la progettazione delle nuove auto

 

Vi abbiamo già parlato dei progetti futuri di Renault per la guida autonoma, che abbiamo scoperto durante la nostra visita al Technocentre vicino a Parigi. Ma la nostra due giorni è servita anche per vedere per la prima volta dal vivo ROADS (Renault Operational Advanced Driving Simulator), un simulatore davvero immenso, che la casa francese utilizza da un po' di tempo per la progettazione dei nuovi veicoli.

Il "mostro" si trova dentro un nuovo edificio di 2.300 m² dedicato esclusivamente alla simulazione di guida e alla simulazione immersiva. Infatti ROADS non è l'unico strumento implementato dal Gruppo per lo sviluppo dei nuovi progetti, ma piuttosto si inserisce in un contesto dove il "gemello digitale" di una nuova auto assume un ruolo fondamentale.

Grazie alla perfetta digitalizzazione di una futura vettura, Renault ha a disposizione un doppione ultra preciso, sul quale può modificare, sperimentare e validare ogni sorta di modifica, prima ancora di arrivare ad una singola parte fisica prodotta, per creare poi un prototipo. Proprio la fase prototipale è estremamente ridotta, sia in quantità sia in costo, grazie a questi strumenti all'avanguardia.

Renault Technocentre

Grazie alla realtà virtuale, come vedete nell'immagine qui sopra, gli ingegneri possono immergersi in un veicolo digitale estremamente realistico, per verificare l'ergonomia e la corretta progettazione di interni e interfacce uomo-macchina. Il braccio robotico nei pressi del guidatore serve per simulare parti solide che l'operatore vuole provare a utilizzare, per verificare il corretto posizionamento. Il robot sposta quindi il pannello dove serve, per simulare un pulsante a lato del guidatore, od anche sul tettuccio, così che il test sia visivo e tattile.

Renault Technocentre

In un'altra sala una vettura mock up serve per validare lo studio sui fasci luminosi della fanaleria. Su una schermo che circonda tutta la vettura viene proiettato un ambiente realistico, e vengono simulati i fari dei vari modelli, così che gli addetti possano testare la resa notturna, senza dover veramente circolare su strada. Profondità, efficacia, fari matrix, tutto viene simulato alla perfezione, così che il componente hardware passi alla prototipazione con un elevato grado di precisione (e di possibilità che sia la soluzione definitiva già al primo colpo).

Renault Technocentre

Ma "il pezzo forte" è appunto sicuramente ROADS, dotato di una cabina con 7 metri di diametro, nella quale viene ancorata al pavimento una vettura intera (privata del powertrain per renderla più leggera) ed in grado di muoversi nelle quattro direzioni grazie a binari di 25 metri. Grazie a questa grande possibilità di escursione, può replicare il vero effetto delle accelerazioni a cui è sottoposto un guidatore, e quando la grandezza della stanza non è sufficiente, l'algoritmo si aiuta con il tilt della cabina, ingannando così la percezione del cervello umano.

Renault Technocentre

Per entrare in ROADS si passa da una passerella mobile che ricorda quella che usano gli astronauti per salire a bordo dei razzi spaziali, ed anche entrare dà una sensazione da fantascienza. Dalla sala di controllo i tecnici vedono tutto in tempo reale, e caricano il doppione digitale dei modelli per testare il comportamento su strada. Ma ROADS verrà usato anche dopo l'inizio della fase di produzione, per validare eventuali modifiche, come ad esempio nel caso della frenata rigenerativa cambiata tramite aggiornamento OTA.

L'investimento per tutte queste tecnologie è stato importante, circa 26 milioni di euro, ma Renault conta di rientrare nella spesa grazie al risparmio che otterrà a lungo termine: meno prototipi fisici, più rapidità nello sviluppare nuovi veicoli.

2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
KiRa90016 Maggio 2024, 18:39 #1
Tutta questa tecnologia, e non sanno progettare interni silenziosi, bensì hanno macchine che scricchiolano in ogni angolo della loro scadente plastica.
Ratberg16 Maggio 2024, 20:24 #2
Originariamente inviato da: KiRa900
T...scadente plastica.


Plastica piena di autoestinguenti cancerogeni che si fanno respirano allegramente quando si è dentro all'abitacolo. Non solo loro ovviamente. Tutti i produttori.

Le plastiche e i tessuti delle auto hanno dentro (per legge) il TCIPP, cioè tris (cloropropil) fosfato che è un ritardante di fiamma organofosfato clorurato comunemente aggiunto alle schiume poliuretaniche. Si usano (meno) anche nel PVC. Roba che non aspetta altro che il caldo estivo degli abitacoli roventi per uscire da dentro e trasformare l'auto in una sorta di camera a gas. Meglio are-are-areare prima di soggiornare...

Già un'ora al giorno di auto è un problema.

Quindi puzza di plastica scricchiolante ed esalazioni cancerogene.

Siamo messi bene.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^