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Monopattino elettrico Xiaomi, la recensione: totale libertà, ma dove si può usare?

di pubblicato il nel canale Urban Mobility Monopattino elettrico Xiaomi, la recensione: totale libertà, ma dove si può usare?

Abbiamo provato il monopattino elettrico di Xiaomi, un mezzo di trasporto estremamente comodo e subito pronto per l'uso. Potrebbe essere la svolta nelle grandi città ma la legge italiana è attualmente lacunosa, anche se qualcosa si sta muovendo. Facciamo il punto della situazione in questo articolo, raccontandovi la nostra esperienza con il piccolo mezzo del produttore cinese.

 
152 Commenti
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ryan7818 Febbraio 2019, 13:04 #101
Originariamente inviato da: Marko#88
Ho letto tutti i tuoi post e sono molto interessanti. La base di partenza però non torna: il trasporto pubblico funziona solo nelle grandi città per chi lavora e abita in città. Facciamo un esempio più simile alla realtà in cui viviamo, l'Italia; territorio suddiviso in tanti piccoli paesi, tutti collegati da strade statali, tutti vicini ma lontani. Io lavoro a 7 km circa da dove abito (ma è un'altra città. Come trovo 100 persone che vanno dove vado io e all'orario giusto? Perché io posso anche salire su una corriera con altre 99 persone ma se andiamo tutte nella stessa direzione arriveremo sul posto di lavoro con un delta di orario di 30/60 minuti. E se quello più lontano ha un appuntamento prima di me come facciamo? Se io a lavoro mi trovo con cose da finire e mi fermo in orario straordinario come torno a casa? O se voglio uscire prima perché sono libero o devo andare a prendere un bambino da scuola?
Si può aumentare il numero di queste navette in modo che coprano più esigenze ma a questo punto cala l'efficienza di una singola tratta.
La mobilità personale è utile proprio per quello, possibilità di cambiare i piani o avere impegni diversi senza essere limitati dal trasporto. Anche il car pooling sarebbe bello, la mattina vedo sempre auto da 4 o 5 posti con un solo occupante. Andiamo tutti nella stessa direzione, sicuramente riusciremmo anche solo a dimezzare il numero di auto mettendosi d'accordo... ma torniamo ai problemi di prima: diciamo che io ti passo a prendere, ti porto a lavoro perché lavori lungo il percorso che faccio anche io, poi nel pomeriggio ti chiama la scuola dicendo che tuo figlio ha la febbre e deve essere portato a casa. Tu come vai a prenderlo?
Ovviamente il discorso si può applicare bene ad una grande città, magari con la metro (il famoso mezzo efficienti di cui parli a inizio post) che rende tutti un po' più liberi nel privato.. ma se l'azienda in cui lavoro è a 5 km dalla metro? Posso anche farmeli a piedi ma ci vogliono 45/60 minuti a tratta, il tempo dove lo mettiamo? Non è poca cosa perdere ogni giorno due ore a piedi per andare dalla metro al lavoro.
Ci sono mille altri esempi ma il discorso cade sempre li. Se prendi 100 persone faticherai ad accorparne 3, ognuno ha esigenze ed abitudini diverse. Per rendere possibile quello che dici, parlando di evoluzione sociale, sarebbe richiesto un cambiamento enorme, improponibile sul corto periodo e che darebbe risultati sul lunghissimo. Tanto vale convincere tutti al nucleare e produrre energia da li, si fa prima.


Infatti la questione per i paesi o comunque piccole città con trasporto pubblico inefficiente è più complessa. Dubito che si potrà utilizzare il monopattino elettrico su strade provinciali o statali (anche se fosse permesso non lo consiglierei a nessuno, tanto quanto una bicicletta).
Nell'ipotesi che colleghino i paesi con delle ciclabili allora è fattibile, e la bicicletta diventa sicuramente il mezzo che porta più vantaggi se rapportata ad altri mezzi "mono-conducente". La pioggia è il vero malus che vale sia per il monopattino che per la bicicletta. Non c'è mantella che tenga

In certi casi l'automobile diventa la scelta preferibile.

7km non sono tanti, ma nemmeno pochi. A piedi, passo mio, in un'ora li faccio, però non è sostenibile per lunghi periodi, almeno non per tutti. Si butterebbero via 2 ore minimo ogni giorno senza togliere la stanchezza serale dopo una giornata di lavoro intensa. L'attività fisica va bene, il problema sono le due ore fisse tutti i giorni... Fossero max 30 min per tratta sarebbe un buon movimento senza diventare stressante. Altro problema è: dove si cammina? Sulla statale/provinciale, e se non c'è il marciapiede? 7 km in città sono una cosa, tra i paesi ben altra cosa. I figli? Non è pensabile fargli fare tanti km se sono piccoli, peggio ancora se li tieni in braccio.

Facendo delle ipotesi per casistiche del genere direi che:
1 posto
Automobile
Arrivi al posto di lavoro, arrivi in fretta tanto se c'è coda c'è per tutti anche per altri mezzi pubblici, treni esclusi. Indubbi vantaggi che coprono tutti i bisogni che hai elencato. Se devi andare a prendere i figli non esiste niente altro che la macchina per chi non vive in una città o il pulmino scolastico (anche se nei casi di malanni non credo faccia da taxi per chi esce prima da scuola)

2 posto
Corriera/Mezzo pubblico, poi a piedi oppure anche con il monopattino (per brevi distanze anche quello a spinta può andare bene poiché è leggero e versatile). Una bici pieghevole è migliore come sviluppo su strada, ma pesa sui 10/13kg ed è scomoda sui mezzi. Se devo portarmi 13 kg allora mi porto il monopattino elettrico. E i figli dove si mettono? Già questa soluzione esclude chi ha figli.
3 posto
Treno + monopattino/piedi, la bici pesa sempre e sul treno non è il massimo della comodità. Poi oh, si può anche portare. Per i figli stesso discorso di prima.

4 posto
Car pooling tra conoscenti oppure un servizio di car pooling comunale a basso costo tipo un Uber-Country dedicato, che durante il giorno fa un servizio del genere nei paesi accompagnando i lavoratori. Si ottimizzano le tratte, porta sempre la stessa gente che pagherà un canone fisso mensile (100 euro?) di cui una parte verrà rimborsata dal comune perché non usi l'automobile privata. Non deve avere utile il Comune, almeno non un utile economico. Può gestire anche le emergenze e il trasporto figli. Massimo pulmini da 10/20 persone. Difficoltà organizzative, sì ci sono, ma superabili se ci fosse la volontà. Risolve totalmente il problema trasporti? No, ma genera un'alternativa valida offrendo una parziale soluzione. Un solo pulmino elettrico Vs 20 automobili. È lo stesso discorso del riscaldamento autonomo e condominiale autonomo. Primo caso hai 50 caldaiette, secondo caso 1 centrale termica a condensazione, efficiente, con costi di manutenzione e gestione condivisi. Costa pure meno.

Quanto sopra dimostra che il trasporto autonomo tipo monopattino è più che altro per single che non hanno esigenze familiari. In una grande città (non tutte in Italia) una famiglia vive bene senza automobile, fuori città no. Perciò non esisterà mai la soluzione definitiva, ma solo quella più idonea alle proprie necessità. Questo non toglie che si dovrebbero fare scelte eco-sostenibili, soprattutto per chi ha figli. Tipo usare la macchina con il cervello e quando realmente serve. Non tanto perché gli si fornirà un futuro più sano, ma per l'educazione che gli si darà. Educarli con un occhio attento ai consumi, sprechi, rispetto, penso siano ottimi insegnamenti, visto che poi dovranno viverci loro nella società

Nel frattempo si dovrà spingere affinché gli amministratori dei comuni costruiscano delle tratte ciclabili. Non risolveranno il problema, ma serviranno a snellire i trasporti, poiché sicuramente ci saranno persone che le utilizzeranno. Tradotto: anche 10 persone (automunite) al giorno che si sposteranno sulla ciclabile, saranno 10 macchine in meno al giorno. È un inizio... arrivare a 100 richiede, appunto, un lungo periodo e la volontà di contribuire al benessere personale e degli altri.
nickname8818 Febbraio 2019, 13:08 #102
incoming.
Flortex18 Febbraio 2019, 13:14 #103
Originariamente inviato da: ryan78
È lo stesso discorso del riscaldamento autonomo e condominiale autonomo. Primo caso hai 50 caldaiette, secondo caso 1 centrale termica a condensazione, efficiente, con costi di manutenzione e gestione condivisi. Costa pure meno.


Ottimo esempio.
La "condivisione" del riscaldamento ha portato ad una quantità di sperperi inenarrabile, con relativi costi.

Col risultato che, quando possibile, si preferisce il termoautonomo, che consente di risparmiare rispetto allo sperpero inefficiente del "bene comune" (che è la regola).

Lo sperpero del collettivismo è talmente elevato che si è arrivati al punto di imporre per legge, almeno, la contabilizzazione del calore per ridurre il più possibile il calderone comune.

I risultati sono, in genere, una importante riduzione dei consumi complessivi.

Poi continuiamo pure a credere alle favole.
ryan7818 Febbraio 2019, 13:22 #104
Originariamente inviato da: nickname88

Bello sapere che in Italia la moda di dar nomi errati alle cose regna sempre più sovrana.

Se ci sono compromessi non è più libertà.
Un po' come quelli che usano l'espressione "libertà totale"

O si specifica un preciso contesto, altrimenti o sei libero o non lo sei, punto.
Usare il termine libertà è solamente un appellativo per far ingoiare meglio la pillola, quando in realtà la società stessa è un insieme di numerosissime imposizioni.


ma infatti la libertà non esiste in modo assoluto come imporrebbe la definizione del termine. Non è mai esistita e mai esisterà in una società dove la gente vive in "pace". Ho volutamente evitato le derive filosofiche che sono solo per idealisti e per chi ama i voli pindarici.
Non è vietato essere liberi, esprimere la propria libertà, semplicemente dovrai farti carico delle conseguenze che ciò comporterà in questa società. Non è così? Prova a fare quello che ti pare, rendendoti libero, ma dovrai essere pronto anche ricevere la "libertà" degli altri che vorrano reprimere la tua.

Comunque vorrei capire dove avrei usato impropriamente il termine libertà, quando ho più volte spiegato che la libertà a noi concessa è comunque frutto di accordi e compromessi, il che implica una libertà non assoluta.

Io non ho mai visto persone che sono d'accordo su tutto, ecco perché la società si fonda più che altro su accordi e compromessi, Do ut des, venendo meno il concetto di libertà assoluta. Tradotto non puoi fare quello che realmente vorresti, ma devi adeguarti e accordarti per poter ottenere almeno una parte della libertà che tanto brami.
nickname8818 Febbraio 2019, 13:29 #105
Originariamente inviato da: ryan78
Comunque vorrei capire dove avrei usato impropriamente il termine libertà, quando ho più volte spiegato che la libertà a noi concessa è comunque frutto di accordi e compromessi, il che implica una libertà non assoluta.
Stai continuando ad usare la parola errata, non è libertà questa. E' altro.
Che la libertà sia distruttiva sono d'accordo con te, ma continuare ad usare il termine "libertà" seguito da altri come "compromessi / accordi" cozza parecchio.

Non è vietato essere liberi, esprimere la propria libertà, semplicemente dovrai farti carico delle conseguenze che ciò comporterà in questa società. Non è così?
Libertà di esprimersi comporta che io possa dire ciò che voglio, riferito a chi voglio, come lo voglio, quando e dove lo voglio e senza nemmeno una motivazione razionale. Questo ovviamente non è possibile, quindi non sono assolutamente libero di esprimermi.
ryan7818 Febbraio 2019, 13:36 #106
Originariamente inviato da: Flortex
Ottimo esempio.
La "condivisione" del riscaldamento ha portato ad una quantità di sperperi inenarrabile, con relativi costi.

Col risultato che, quando possibile, si preferisce il termoautonomo, che consente di risparmiare rispetto allo sperpero inefficiente del "bene comune" (che è la regola).

Lo sperpero del collettivismo è talmente elevato che si è arrivati al punto di imporre per legge, almeno, la contabilizzazione del calore per ridurre il più possibile il calderone comune.

I risultati sono, in genere, una importante riduzione dei consumi complessivi.

Poi continuiamo pure a credere alle favole.


Questa è una tua idea. Tu consideri sempre e solamente i costi della materia prima, io invece considero:
costi, sicurezza degli impianti, rischi, manutenzione, comodità, ammortamento costi trasformazione condominiale in autonomo.

Ora se vuoi sostenere che il riscaldamento con unica centrale termica, pannelli radianti e valvole termostatiche, sia una pessima soluzione fai come credi.
Sapere che ci sono 100 famiglie in un condominio, di teste di ca..., che non fanno la manutenzione degli impianti a gas, che per risparmiare spengono il riscaldamento arrecando un danno anche alle unità abitative limitrofe, non mi fa stare molto tranquillo.

Poi parli proprio tu che vuoi essere libero di fare quello che vuoi e ti lamenti se la gente sperpera il riscaldamento? Lasciali liberi di fare quello che vogliono. Non vorrai mica dirmi che ora ti piange il cuore sapendo che sperperano combustibile che si pagano loro?
ryan7818 Febbraio 2019, 13:45 #107
Originariamente inviato da: nickname88
Stai continuando ad usare la parola errata, non è libertà questa. E' altro.
Che la libertà sia distruttiva sono d'accordo con te, ma continuare ad usare il termine "libertà" seguito da altri come "compromessi / accordi" cozza parecchio.

Libertà di esprimersi comporta che io possa dire ciò che voglio, riferito a chi voglio, come lo voglio, quando e dove lo voglio e senza nemmeno una motivazione razionale. Questo ovviamente non è possibile, quindi non sono assolutamente libero di esprimermi.


ho capito e diciamo la stessa cosa, dimmi tu cosa usare come termine.
é la stessa cosa che accade con la parola "Errore". Un errore per definizione non dovrebbe avere aggettivi come grande, ma di fatto è possibile dire un grande errore e un piccolo errore. Poiché dire che la superficie del sole ha una temperatura di 0 K è un grande errore, dire che ha una temperatura di 4500 k è un piccolo errore.

Stessa cosa per "libertà" dove: ho una maglietta che mi permette una grande libertà di movimento, oppure ho una maglietta che mi impedisce di muovermi liberamente. Il che non significa che non ti possa muovere, ma che ti muovi in modo limitato. Dando un valore di 100 all'assoluta libertà, potrai avere sfumature differenti inferiori.
ryan7818 Febbraio 2019, 14:15 #108
Originariamente inviato da: ryan78
ho capito e diciamo la stessa cosa, dimmi tu cosa usare come termine.
é la stessa cosa che accade con la parola "Errore". Un errore per definizione non dovrebbe avere aggettivi come grande, ma di fatto è possibile dire un grande errore e un piccolo errore. Poiché dire che la superficie del sole ha una temperatura di 0 K è un grande errore, dire che ha una temperatura di 4500 k è un piccolo errore.

Stessa cosa per "libertà" dove: ho una maglietta che mi permette una grande libertà di movimento, oppure ho una maglietta che mi impedisce di muovermi liberamente. Il che non significa che non ti possa muovere, ma che ti muovi in modo limitato. Dando un valore di 100 all'assoluta libertà, potrai avere sfumature differenti inferiori.


e vorrei aggiungere una cosa prendendo come esempio il monopattino

"uso il monopattino perché voglio essere libero di spostarmi dove e come voglio"

Niente di più errato poiché non è possibile esprimere libertà di movimento vivendo in un sistema fisico come la Terra che ci impone di sottostare alla legge di gravità. Non posso essere libero di muovermi come voglio. Mi muoverò come è permesso dalle leggi fisiche di questo pianeta. Ergo non sono libero di muovervi come voglio.

Pensate di essere liberi di scegliere? Niente di più sbagliato poiché noi tutti siamo il risultato di scelte di altri, di obblighi ai quali ci hanno costretto nell'infanzia (la scuola, la religione, ecc...). Le scelte di ognuno di noi sono fondamentalmente (nelle fondamenta) alterate dalla nascita e perciò abbiamo la presunzione di essere liberi, ma di fatto non lo siamo mai stati.

Tutto ciò per farvi capire che i significati assoluti non valgono per la realtà.
Flortex18 Febbraio 2019, 19:32 #109
Originariamente inviato da: nickname88
Libertà di esprimersi comporta che io possa dire ciò che voglio, riferito a chi voglio, come lo voglio, quando e dove lo voglio e senza nemmeno una motivazione razionale. Questo ovviamente non è possibile, quindi non sono assolutamente libero di esprimermi.


Esattamente.

La supposta libertà di espressione è una farsa, ed è pure in peggioramento.
Flortex18 Febbraio 2019, 19:34 #110
Originariamente inviato da: ryan78
Questa è una tua idea.


No non è una mia idea, è un dato di fatto: il riscaldamento centralizzato, come quasi tutte le cose a gestione collettiva in nome del bene comune, porta a comportamenti opportunistici, irresponsabilità, ed inefficienza generale.

Non per caso sono diventate obbligatori i sistemi di contabilizzazione individuale del calore, ed è pure possibile ex lege distaccarsi dal riscaldamento centralizzato.

Le differenze alla fine sono enormi.

Originariamente inviato da: ryan78
Poi parli proprio tu che vuoi essere libero di fare quello che vuoi e ti lamenti se la gente sperpera il riscaldamento? Lasciali liberi di fare quello che vogliono. Non vorrai mica dirmi che ora ti piange il cuore sapendo che sperperano combustibile che si pagano loro?


Se lo pagano LORO se sono termoautonomi o se c'è un sistema almeno di contabilizzazione individuale.

Altrimenti, col riscaldamento "bene comune", finisce sempre che paga qualcun altro, ed i risultati sono noti a chiunque viva in questo sistema stellare.

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