Zero Motorcycles

I diari della motocicletta: Zero DSR/X 100% elettrica in prova

di pubblicato il nel canale Auto Elettriche I diari della motocicletta: Zero DSR/X 100% elettrica in prova

Prendete un motociclista che da 35 anni e oltre guida moto termiche, mettetelo su una moto 100% elettrica per una decina di giorni e vada come vada. Ecco un resoconto di come è andata, anche considerando il fatto che non si tratta di una moto qualsiasi ma della raffinata e costosa Zero DSR/X, un mostro da 100CV e 225Nm di coppia col vestito da sport adventure.

 

Devo dimenticarmi i pistoni, il fascino quasi steampunk della meccanica, l'odore di benzina e quel crescente godimento che si prova al salire dei giri, con lo sbuffare rumoroso degli scarichi a fare da controcanto. Guido le moto da quando avevo 14 anni e ora ne ho 50: so cosa c'è in gioco, da sempre, quando ci si siede su una moto. A sfidarmi su certezze e passione, maturate da oltre 35 anni di imprinting motoristico scandito dai pistoni, a volte solo uno, ci prova, nel silenzio, Zero DSR/X, una sport adventure 100% elettrica.

Sono un motociclista cinquantenne, è ovvio e naturale che io la guardi con sospetto: dentro quel telaio e in generale sotto quell'aspetto accattivante e oggettivamente ben riuscito so che c'è altro rispetto a quello a cui sono abituato. Zero DSR/X è una moto 100% elettrica, che per gli appassionati il solo pronunciarlo suona come un sacrilegio: il vero motore, più piccolo del previsto, non è concettualmente molto diverso da quello del frullatore che ho a casa. Solo che è enormemente più potente, ed è lì in collegamento diretto con la puleggia, che scaricherà tutto l'enorme potenziale sulla ruota posteriore attraverso una cinghia rinforzata in carbonio tutto sommato sottile, la metà rispetto a quella delle Harley. Mi chiedo subito come farà mai a reggere non tanto i 100CV quanto il picco di coppia dichiarato, 225Nm, un valore mostruoso, più da auto 1.6 Turbodiesel o da furgoncino, che da moto. Ma ci sarà tempo per parlarne.

Dove guarderei per cercare il motore, stretta lì all'interno del telaio a tubi, c'è la batteria fornita di alette di raffreddamento, ma forse anche per renderne meno monolitico l'aspetto o forse tutte e due le cose. È una 17,3kWh, c'è anche scritto, e contribuisce non poco al peso totale di circa 250Kg. Mi verrebbe di dire "a secco", ma non ha senso. Sono quelli, e basta. Non c'è un liquido che sia uno, tranne l'olio del circuito freni. Non mi azzardo ancora a salirci e la studio per bene: davanti c'è una ruota da 19", dietro da 17", le sospensioni sono top class, Showa completamente regolabili, all'anteriore anche forcelle a steli rovesciati da 47mm, che terminano con un sistema frenante a doppio disco da 320mm. Dietro, anche se come tutti i motociclisti so che lo userò poco, c'è un altro disco da 265mm.

Prime impressioni

La primissima, senza nemmeno "accenderla"? Ah già, non c'è la leva della frizione. Perché non c'è il cambio. Non c'è nemmeno negli scooter, ma in questi lì ci mettono il freno posteriore di solito. Sulla Zero DSR/X hanno pensato di non sconvolgere ulteriormente il motociclista classico, lasciando il freno posteriore in posizione rassicurante, sotto il piede destro. La sella è a quasi 83cm da terra, né tanti né pochi per il tipo di moto. Sono alto/basso 1,75cm circa e ci salgo abbastanza comodamente, toccando poi con metà pianta dei piedi da ambo i lati. È comoda e l'impostazione di guida mi pare azzeccata. Davanti a me un piccolo cupolino regolabile in altezza, ma so che volendo ne esiste uno più grande come optional.

Prendendo padronanza con i comandi e le impostazioni, posso subito dedurre che tutto è semplice ed intuitivo, cosa per nulla scontata. Le modalità di marcia sono diverse ma mi concentro su Normal, ECO e Sport, almeno nella versione provata da me. Leggendo gli articoli di altri che l'hanno provata prima di me si possono trovare nomi diversi: il software di gestione deve aver subito qualche aggiornamento. C'è anche la modalità RAIN, che taglia molta della coppia e mette ancora più in guardia il sistema di controllo trazione Bosch.  

Prime sensazioni di guida

Possiedo una Ducati Indiana 350 del 1986 che pesa più o meno come la DSR/X e un piccolo enduro 350cc Beta Alp 4.0, un mono molto più leggero. Negli anni ho avuto altre moto, quasi sempre enduro mono. Passare dalla vecchia Ducati alla beta Alp cambia TUTTO in termini di guida e sensazioni. La prima fa sentire tutto il suo peso, in qualsiasi circostanza, specie da ferma, nei tornanti e nelle curve strette. Passare alla Alp ti fa sentire in bicicletta. Mi aspettavo, come prima impressione, una "pesantezza" della DSR/X molto più simile alla Ducati che alla Alp, visto che sulla bilancia sono simili.

Mi sbagliavo, di grosso. C'è modo e modo di pesare circa 250Kg. A parte da fermi (ma Zero DSR/X ha comunque la retromarcia), il baricentro molto basso rende la Zero DSR/X, diciamo dai 10Km/h in poi, agile fra le curve tale e quale alla Beta Alp. Leggerissima, si muove fra le curve, tutte, con una facilità a cui non avrei creduto affatto se non l'avessi provata. Il segreto è proprio nel baricentro: così basso è impensabile per qualsiasi moto termica ed è una bella sorpresa. Il motore risponde all'acceleratore in modo fluido e senza strappi, con l'immediatezza tipica dei mezzi elettrici. Non mi azzardo ad "aprire troppo", cerco prima una certa confidenza col mezzo e con la frenata (eccellente) ed eventuali reazioni anomale, che non trovo. Ma si tratta appunto delle prime sensazioni, che mi hanno messo subito a mio agio grazie anche ad una posizione di guida veramente comoda e rilassata.

L'assenza di qualsiasi rumore meccanico o di scarico la vivo con con approccio bipolare. Da motociclista storico quelle cose mi piacciono e ne sento la mancanza. Dall'altro, proprio quell'assenza mi pone di fronte ad un'esperienza nuova, ad esempio salendo fra i tornanti in un bel bosco di faggi: si avanza nel silenzio e anche questa è una bella esperienza, del tutto nuova. Tutto è semplicemente diverso ma comunque molto gradevole. Servirà un po' più di tempo per abituarsi ed elaborare queste nuove sensazioni, mettendo temporaneamente da parte quelle vecchie.

Non si infastidiscano troppo i motociclisti leggendo queste mie prime impressioni, ipotizzando chissà quale apoteosi dell'elettrico sul termico come se fossi stato folgorato sulla via di Damasco da parte di una divinità green e wattcentrica. Mi sono ripromesso di elencare, come in un diario, tutte le impressioni provate e vi assicuro che arriveranno anche quelle che non mi sono piaciute affatto. Datemi ancora fiducia anche perché fra poco vi parlo dell'autonomia o, più che altro, della spinosa questione della ricarica.  

Indovinometro

Prima di ritirarla per la prova, mi sono ovviamente guardato i valori di autonomia dichiarati dall'azienda:

In ciclo urbano leggo un 290Km, direi ottimo, ben superiore a molti scooter e a molte moto (Honda Hornet 600 e Yamaha TDR900, per citare due esempi, in questo contesto se la giocano e nessuno si è mai fatto problemi). 172Km in autostrada, ma a 89Km/h. Alt, è una moto californiana, il limite in autostrada in USA è quasi sempre di 60 miglia orarie, circa 96Km/h. Capisco il perché di una velocità autostradale così bizzarra, a ridosso dei loro limiti. Insomma. Procedo e mi fermo al dato autostradale a 113Km/h: 137Km. Mi piace molto meno di quello del ciclo urbano. Parte un po' l'ansia da autonomia. Ipotizzo mete che prevedono l'autostrada e il "raggio d'azione": considerando andata-ritorno non è questo granché, a meno di non fermarsi a ricaricare. Ma sono dati dichiarati e ho intenzione di valutarli nell'utilizzo reale. Pur consapevole che, solitamente, se ci saranno sorprese non saranno certo in positivo. Mai dire mai, però. Sappiamo come funziona con i dati dichiarati, no?

E poi c'è la considerazione che vale per tutti i veicoli elettrici: possono esserci enormi differenze fra una mano (o un piede) e l'altro, così come contano anche le condizioni di temperatura e la modalità con cui si usano questi mezzi (sport, ECO...), ma sono tutti generalmente poco amici delle alte velocità in termini di consumi. Il contrasto 290Km ciclo urbano e 137Km a 113Km/h è lì da vedere in tabella. Se vai a 130Km/h, il nostro limite delle autostrade italiane, sono ancora meno. E la moto può anche andare a 180Km/h, dove entra il limitatore, ma si possono tenere sicuramente per poco prima di finire "a secco".

Se l'indicazione di batteria residua, in percentuale, dice poco (almeno prima di conoscere bene il proprio mezzo), mi devo assolutamente dilungare su quello che ormai in molti chiamano "indovinometro", ovvero l'indicazione dei Km residui che nei mezzi elettrici è una sorta di stima basata sul consumo poco più che istantaneo. Un valore ballerino e ansiogeno. Mi spiego: è del tutto normale, procedendo a velocità costante in extraurbano a 70Km/h, vedere schizzare in su il valore dei Km residui. Basta affrontare subito dopo una salita a ritmo sostenuto per vedere lo stesso indicatore dimezzare o addirittura ridursi ad un terzo.

Ecco perché è importante capire un po' come ragiona, quando l'ansia da autonomia è eccessiva o quando, invece, è del tutto legittimata. Ecco un esempio, un passo di montagna qui nei pressi dell'ufficio, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore.

 

Punto di partenza misurazione: località Sarigo, circa 335 circa metri di altitudine.

Punto di arrivo: passo del Cuvignone, 1035 circa metri di altitudine.

Dislivello: circa 700 metri, lunghezza 9Km, pendenza media 7,7%.

Alla partenza delle misurazioni l'indovinometro segnava 125Km residui, con il 48% di batteria (per arrivare alla partenza ho fatto comunque un po' di salita), il contachilometri indicava 2371Km

Ecco cosa segnava il cruscotto dopo 9Km con pendenza al 7,7%, tornanti e curve strette, senza troppi riguardi nell'aprire il "gas". Autonomia residua 66Km e batteria al 39%, dopo effettivamente 9 Km come da contachilometri. Detto in altre parole: la moto avrebbe percorso solo altri 66Km nelle condizioni di guida rilevate salendo al passo. Ovviamente la moto non ha solo 66Km residui in generale, tutto dipende appunto dalla strada che abbiamo davanti e come la percorreremo. Tra l'altro ho percorso tutto in ECO, dove la potenza massima così come la coppia sono tagliate, ma garantisce già così grandi margini di divertimento. Salendo in Sport sarebbero stati circa 40 i Km indicati (lo deduco da altri test simili che ho condotto in tratti più brevi).

Cosa succede però tornando al punto di partenza, in discesa e con un po' di recupero di energia in frenata? A Sarigo, dopo la discesa, i Km residui indicati erano ben 161, batteria sempre al 39%. Il dato deve essere letto, ormai lo avrete capito, che nelle condizioni più recenti di utilizzo moto si potevano percorrere ancora 161Km, ben diversi dai 66Km indicati in vetta e anche superiori a quelli di partenza. Procedendo poi in pianura ad andatura urbana ed extraurbana, il valore si è poi assestato, poco dopo, su circa 115Km.

Questo è un discorso che comunque vale per qualsiasi mezzo elettrico a prescindere dal numero di ruote e non è tanto diverso, se ci pensiamo, anche per i mezzi a motore termico. Anche quelli consumano molto in salita. Ma vista l'importanza della batteria residua, sui mezzi elettrici è utile saperlo e conoscere bene il proprio mezzo e anche la modalità di guida.

Frenata rigenerativa

Vorrei fare anche un cenno alla frenata rigenerativa, visto che i motociclisti che ho incontrato hanno spesso sollevato il dubbio (fra tanti...) della presenza o meno del freno a motore. Dipende dal programma che si sceglie. In normal molto meno, ma in ECO e in SPORT la frenata rigenerativa è molto marcata, come accade su mezzi con motore elettrico molto potente. Se nelle auto si può parlare di "one pedal", con le moto, o almeno con questa Zero DSR/X, il concetto è molto simile se non identico. Pur scendendo da una montagna con una pendenza media del 7,7% per 9Km, ho utilizzato il freno anteriore solo 2 volte, incrociando veicoli che salivano ed erano nascosti dalle curve. Altrimenti anche un tracciato di questo tipo mi avrebbe permesso di non toccare mai i freni.

Autonomia e ricarica

Mi viene in mente una vecchia battuta degli informatici, nei tempi in cui era molto più frequente riparare PC desktop o portatili. Lo so perché anche oggi, come ieri, faccio parte di quel gruppo. La battuta faceva più o meno così: "L'hardware è quella parte del PC che prende le mazzate quando la colpa è del software". Insomma, dare la colpa a qualcosa quando il problema è altrove. Coi mezzi elettrici in generale mi sono fatto la stessa idea: in molti si lamentano dell'autonomia, quando il vero problema è la ricarica. Se una Panda con il lento ma parco 1200 Fire percorre anche 700Km, una Renault Twingo elettrica ne fa 200 circa. La differenza c'è, parlando di autonomia pura con un pieno o una carica. Con le moto in realtà l'autonomia singola e sottolineo singola, cioè senza fermarsi a caricare, è un problema molto meno sentito. Se si escludono moto specialistiche con serbatoi immensi, l'autonomia media di questa Zero DSR/X non è tanto diversa da quella di molte moto simili con motore termico. In molti usano la moto per il tratto casa lavoro e non necessitano rifornimenti, cosa che accade invece nelle gite fuori porta di una certa lunghezza. Ci arrivo.

Cambia tutto, in peggio, quando ci si deve fermare per fare il pieno, sia esso di benzina o di kWh. Nel primo caso è una questione di 5 minuti, nel secondo di ore. Qui vediamo Zero DSR/X che si "nutre" nella nostra Wallbox, al massimo che le è consentito, ovvero circa 6,7Kw. Per passare dal 33% al 100% serve un'ora e 38 minuti. Dal 20% al 100% siamo appena sopra le 2 ore. Caricare dal 20% all'80%? Poco più di un'ora (ricordiamo che dall'80% al 100% la velocità di ricarica crolla). Immaginandosi in una ipotetica gita domenicale per passi alpini con amici e moto termica, usanza tipica delle zone in cui abito, difficilmente si potrà contare sulla loro pazienza nell'attenderci, anche perché una colonnina la devi trovare, la devi trovare libera e non è detto che tutto questo possa accadere sfruttando la pausa pranzo. Ma avrò modo di parlarne ancora nelle considerazioni finali.

Prestazioni

Ci tengo a ribadirlo: sotto la sella non solo ho 100CV ma, soprattutto in modalità sport, qualcosa come 225Nm di coppia. Ricordo, in tempi andati, la recensione su una nota rivista motociclistica della storica Suzuki GSX 1400, un quattro cilindri in linea che venne battezzato dal giornalista come "arganone", perché la coppia motrice era paragonabile a quella di un argano elettromeccanico. Ed erano 126Nm a 5000 giri. Altri, parlando della stessa moto e usando una simpatica quando esplicativa, scherzosa iperbole: "datele più grip e vi inverte la rotazione terrestre". Quello che ho sotto la sella ne ha quasi il doppio. Subito, immediatamente, senza andare a cercare il picco al dato numero di giri. È lì, tutta, sempre.

È una moto con più anime: si può passeggiare, con una guida sempre fluida e senza strappi, fino ad arrivare a un vero e proprio mostro che in accelerazione toglie letteralmente il fiato, anche perché non c'è il cambio di marcia a scandire quel minimo di tregua, anche mentale. Di questa moto mi hanno stupito due cose, che non avrei mai immaginato: la prima l'ho già detta, ovvero l'agilità fra le curve per il baricentro molto basso e sicuramente anche per l'accoppiata ruote 17" al posteriore e 19" all'anteriore. La seconda è proprio l'accelerazione, diversa anche questa perché non c'è quel salire di giri per ogni marcia ma è un tiro unico, molto difficile da spiegare a parole a chi non lo ha mai provato.

Non credo che qualcuno possa essere deluso dal lato prestazionale della Zero DSR/X. Sono pochissime le moto termiche che possono tenere il passo nello 0-150Km/h e lo dico senza fare particolari distinguo. Ce la possono fare i 1000 stradali, ma devono effettuare una cambiata perfetta fra prima e seconda. Persone con più esperienza di me sicuramente possono far segnare alla Zero DSR/X uno 0-100Km/h sotto i 3 secondi, io sono riuscito a far segnare il cronometro a ridosso dei 3 secondi ma, ripeto, 225Nm costanti in accelerazione è qualcosa che va provato, avendone la possibilità. Può avere una vaga idea chi ha potuto provare una Tesla 3 Performance o elettriche con centinaia e centinaia di cavalli e tanta coppia, ma su 2 ruote la sensazione è ancora più impressionante e sentita. Anche perché la moto non si alza, il sistema di trazione Bosch scarica tutto il possibile a terra evitando impennate. Cosa possibile escludendolo da menù, ma sinceramente non lo consiglio e io non ho avuto il coraggio di provare, con una moto da 27.000 Euro in comodato d'uso. Sul prezzo ci torno, eccome se ci torno, più tardi. In ripresa è anche peggio/meglio perché non serve cercare la marcia giusta: parte indiavolata, istantaneamente, sempre.

Ho convinto uno degli amici più iper-scettici a provare l'esperienza, dopo giorni di sbeffeggiamenti ai miei danni. Possiede una magnifica Ducati Multistrada V4 1100 S Sport da 170CV e 126Nm di coppia, nonché esperienza in pista. Non posso riportare proprio tutto tutto nel mio diario, limitandomi a dire che quando è sceso, abbastanza scosso ma soprattutto stupito, si è limitato ad un solo, blasfemissimo commento. A me interessava anche il suo parere da motociclista duro, puro e molto più esperto di me sul fronte prestazioni e questo non significa affatto che si è poi precipitato a cambiare moto. Non scherziamo, sono due filosofie completamente differenti, Zero DSR/X ha comunque limiti che una termica non ha e anticipo fin da ora che è una moto davvero per pochi, non solo per il prezzo. L'amico poi ha continuato a sbeffeggiarmi su alcuni aspetti, diversi anche legittimi. Ma quel "ti svernicio quando voglio" non lo ha più detto. Se capita un open day Zero o qualche test drive, per curiosità, datemi retta, provatela.

Ma chi la comprerà?

Pochi, pochissimi, è ovvio. Il prezzo, per quanto fino al 30 giugno 2023 in promozione a 23.000€ contro gli oltre 27.000€ di listino, non è nemmeno il maggior deterrente. Girano moto di pari prezzo, come la Multistrada citata in precedenza, BMW GS accessoriate e altre ancora. Anche queste per pochi, ma se ne vedono diverse. Lo scoglio è ovviamente l'elettrico e tutto l'indotto di abitudini da riadattare rispetto al noto, cosa che se già è difficile per le auto, figuriamoci per le moto. Se per molti l'auto è esigenza, molto spesso la moto è più un piacere, un godimento, un vizio che ci piace tanto. Quasi nessuno ha BISOGNO di una moto. Quasi tutti la prendono perché è bello andarci, ci piace un sacco ed è uno sfizio che possiamo permetterci, anche spendendo poco. E siamo molto affezionati a quell'odore di benzina, a quel rombo e a quel calore che sale e d'estate quasi ti cuoce le gambe. Per altri l'accensione, in attesa del rombo, è quasi liturgia, preludio a quel girovagare completamente diverso, se le ruote diventano 4. Io sono fra quelli, sia chiaro.

Ma il mondo cambia e, personalmente, guardo con curiosità al nuovo che avanza, senza particolari pregiudizi. Da buon "San Tommaso", devo toccare con mano, provare, per poi parlare. Zero DSR/X è una moto che nasce in California, dove la diffusione dell'elettrico è più massiccia. La clientela che mi aspetto per questa moto, alle nostre latitudini, è quella di chi ha sicuramente una buona disponibilità economica, che già possiede un'auto elettrica, ma soprattutto la predisposizione mentale che questo comporta. Significa pianificazione e consapevolezza di certi limiti. Magari possiede già anche una o più moto. Ricordiamo che Zero DSR/X è una moto elettrica di fascia alta, comunque a prescindere inarrivabile per molti. Ma qualcuno sicuramente un pensierino ce lo farà, anche perché ha molti pro, oltre ai contro. Insomma, Zero DSR/X credo che per ora sia concorrente di altre moto elettriche e non vada ad impensierire una clientela fermamente e felicemente seduta sopra ai pistoni. Chi ci pensa, insomma,  ha già elaborato la mobilità elettrica come adatta alle proprie esigenze, abitudini e possibilità.

Cosa mi è piaciuto e cosa no

SI'

- Prestazioni. Non so quando riproverò ancora qualcosa di simile.

- Comodità e posizione di guida. Veramente riuscita.

- Piacere di guida. Chi dice che con un'elettrica potente, auto o moto, non ci si diverte (anche tantissimo), o non le ha mai provate o è prevenuto. Sono mezzi diversi ma il piacere di guida c'è, eccome, quando hai tanti CV e coppia a disposizione sempre, comunque, immediatamente.

- Sensazioni nuove. La sensazione di scivolare nel silenzio sull'asfalto o su strade bianche, in mezzo alla natura, sulle montagne, costeggiando laghi, anche di notte, è stato qualcosa di nuovo ed estremamente gradevole, difficile da sperimentare in altro modo.

NO

- Tempi di ricarica. Lo metto per primo, è il più grosso limite. Per quanto migliori rispetto a modelli precedenti, i tempi di ricarica sono ancora troppo lunghi per il classico giro domenicale in compagnia degli amici con la moto termica. Sia chiaro, tutto si può programmare e volendo si fa tutto, ma è bene non minimizzare questo aspetto, molto importante, specie su una moto di questo prezzo. Anche in considerazione della diffusione non omogenea, considerando l'Italia intera, di colonnine di ricarica.

- Prezzo. I contenuti ci sono, sia chiaro, sia a livello di elettronica, di ciclistica e di prestazioni. Ma è comunque un esborso veramente elevato quello richiesto per la Zero DSR/X.

Curiosità e considerazioni importanti

Sarà l'età, ma ho apprezzato moltissimo il girovagare senza fretta con la Zero DSR/X. Per il mio utilizzo regolare l'80% della potenza e della coppia era superfluo, ma la possibilità di selezionare Sport in qualsiasi momento ha tirato fuori da non so quale anfratto del mio io un potenziale pirata della strada, col sorriso che andava da una parte all'altra del casco. Un discorso che mi serve ad introdurne un altro, anche come riassunto: l'efficienza della Zero DSR/X è veramente ottima ad andature extraurbane o "da giro del Lago Maggiore". Il dato dichiarato, in ECO, non solo è fattibile ma anche superabile. Partendo con il 100%, in modalità "nonno" e con passeggero, ho percorso quasi 340Km, a fronte dei 290Km dichiarati. Forse è la prima volta che riesco a superare un dato dichiarato e mi chiedo perché Zero sia stata così conservativa.

Cambia tutto, ma proprio tutto, per chi considera l'acceleratore un relè ON/OFF: percorrendo in sport e a manetta strade di montagna, meglio aspettarsi un'autonomia non superiore ai 100Km. Vissuti molto intensamente, certo, ma sono pochi.

Una curiosità importante riguarda anche uno dei pro personalmente sperimentati, quello delle sensazioni nuove. La silenziosità della moto è risultata molto più anomala rispetto a quella delle auto elettriche, come si leggeva nello sguardo di chi la notava e si chiedeva cosa ci fosse di strano. Salendo in montagna mi è anche capitato di trovare ciclisti che, non sentendo il rumore, proprio non si sono accorti della mia presenza, occupando tutta la stretta carreggiata pensando di essere soli. Mi sono trovato nell'imbarazzo di suonare il clacson, passando per arrogante e probabilmente spaventandoli e prendendomi insulti, oppure di aspettare che in qualche modo si accorgessero di me. Se la possedessi, prenderei seriamente in considerazione l'adozione di un campanello da bici, più discreto di un clacson suonato nel silenzio di un bosco o della natura.

Percorrendo le strade di notte, poi, mi sono reso conto del potenziale pericolo degli animali selvatici. Se con una moto o una auto termica ti sentono arrivare e spesso si fanno da parte, con questa no, cosa che mi ha portato a percorrere con una prudenza decisamente superiore al normale le zone a più alto rischio incontri. Viene quasi da ridere, ma credetemi che la questione non è così frivola.

Altra curiosità è stata una marcata differenza di reazione da parte delle persone con cui ho parlato o mi hanno chiesto informazioni: la quasi totalità degli over 40 era scettica, qualcuno anche sprezzante, specie se motociclista. Alcuni di questi mi hanno dimostrato ancora una volta che c'è ancora molto da fare a livello di informazione: dopo aver sbeffeggiato il mezzo elettrico in quanto tale, mi hanno chiesto la cilindrata. I giovani erano invece sinceramente curiosi ed entusiasti, sicuramente più possibilisti a livello di concetto. Prendo nota della cosa, mi viene voglia di approfondire.

Dopotutto le moto elettriche in circolazione sono ancora molto poche: sono stato fermato dalla Polizia Stradale per un controllo di routine, nonché immediatamente redarguito perché percorrevo il tratto di discesa "col mezzo spento". Chiarito l'equivoco ci siamo fatti tutti una risata e la chiacchierata sui pro e contro di rito dell'elettrico tutto. Era la prima moto elettrica in cui si imbattevano.

[HWUVIDEO="3381"]Zero DSR/X, moto 100% elettrica: ecco come va[/HWUVIDEO]

Chiusa l'esperienza con questo bolide elettrico a due ruote ci tengo a scrivervi le sensazioni che mi resteranno, chiedendo se anche voi avete sperimentato qualcosa di simile o qualsiasi cosa vi venga in mente. Mi mancherà questa moto? Credo proprio di sì ma non per sostituzione, quanto per la voce delle esperienze nuove (e ovviamente le prestazioni, ma quelle meglio dimenticarsele in fretta). Continuo ad amare le moto termiche per tutti i motivi elencati all'inizio, ma ammetto che mi è piaciuta molto anche questa esperienza, e una non esclude l'altra. Trovo fuori luogo la contapposizione di due mondi così diversi, come se ci si trovasse di fronte due tifoserie di fede opposta.

Mi chiedo se chi leggerà saranno più giovani o over 40, con relative conseguenze e pareri discordanti. In questo diario non mi sono soffermato su alcuni aspetti pratici come i vani portaoggetti e altre informazioni più dettagliate su display e funzionalità: trovate tutto nel video. Sono contento di aver potuto provare Zero DSR/X, consapevole che per il mio stile di guida è anche troppo. Posso sperimentare le stesse sensazioni nuove con altri mezzi, meno costosi e potenti? Sicuramente sì, mettendo una pietra sopra però alla pericolosa sirena ammaliatrice dei 3 secondi da 0 a 100Km/h e a quel programma Sport che ammicca costantemente. Con tutte le rinunce del caso, si può andare su 2 ruote in elettrico anche spendendo meno di 10.000 Euro, con meno velleità di viaggi lunghi e più da corto raggio. C'è un modo facile facile: provare uno scooter elettrico. Già diversi motociclisti duri e puri chiamano gli scooter "bidet". Quelli termici, intendo. Che nome daranno ad uno scooter elettrico? Sono un curioso e ormai sono in ballo: è quello che farò. A presto.

101 Commenti
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Zappz09 Giugno 2023, 15:43 #1
Il paragone sulla coppia non ha senso, nella moto termica c'è il cambio fra il motore e le ruote e la coppia viene moltiplicata diverse volte, soprattutto nelle marce basse... Per fare un confronto sensato bisognerebbe valutare la coppia alla ruota.

La sensazione di potenza della moto elettrica è data dalla curva di coppia invertita, perciò parte a bassi giri con la coppia massima, mentre il motore termico la raggiunge a giri alti.
Paganetor09 Giugno 2023, 15:46 #2
ho letto tutto d'un fiato questa recensione del Bordin. Che dire: bella!
E lo dico da lettore e curioso, non da motociclista (che non sono).

C'è una analisi onesta del mezzo, una genuina sorpresa e scoperta di alcune caratteristiche da parte di una persona che, pur avendo testato diverse auto elettriche, ha scoperto che le moto elettriche sono un'altra cosa ancora!

Capisco il "taglio di fiato" per l'accelerazione. O perlomeno lo intuisco. Da guidatore di auto con pochi cavalli, puoi immaginarti la sorpresa nel fare uno 0-100 bello tirato su una Tesla (grazie Paolo!) senza sentire il rilascio durante le cambiate...

Però, come giustamente sottolinei tu, 27.000 euro sono soldi: per ora questi mezzi mi fanno più da "giocattoli per ricchi" (perché se hai 27k da mettere in un mezzo per andare a spasso, sei più che benestante - oppure vivi per il tuo mezzo, come in effetti fanno alcuni con certi brand).

Grazie per aver condiviso questa esperienza!

PS: le moto elettriche non hanno l'obbligo del suono/ronzio alle basse velocità come invece hanno le auto?

PS2: ora mi godo il video
agonauta7809 Giugno 2023, 15:52 #3
@alessandro Bordin ci dovresti anche spiegare perché se la velocità dichiarata è 180 km/h, tu in autostrada andavi a 113km/h . C'è un motivo specifico oppure la butto lì ,l'autonomia scendeva drasticamente andando a 130km/h e non volevi dirlo per lasciare la sorpresa ai 4 sfigati che la comprano ?
Alessandro Bordin09 Giugno 2023, 15:53 #4
Originariamente inviato da: Paganetor
ho letto tutto d'un fiato questa recensione del Bordin. Che dire: bella!
E lo dico da lettore e curioso, non da motociclista (che non sono).

C'è una analisi onesta del mezzo, una genuina sorpresa e scoperta di alcune caratteristiche da parte di una persona che, pur avendo testato diverse auto elettriche, ha scoperto che le moto elettriche sono un'altra cosa ancora!

Capisco il "taglio di fiato" per l'accelerazione. O perlomeno lo intuisco. Da guidatore di auto con pochi cavalli, puoi immaginarti la sorpresa nel fare uno 0-100 bello tirato su una Tesla (grazie Paolo!) senza sentire il rilascio durante le cambiate...

Però, come giustamente sottolinei tu, 27.000 euro sono soldi: per ora questi mezzi mi fanno più da "giocattoli per ricchi" (perché se hai 27k da mettere in un mezzo per andare a spasso, sei più che benestante - oppure vivi per il tuo mezzo, come in effetti fanno alcuni con certi brand).

Grazie per aver condiviso questa esperienza!

PS: le moto elettriche non hanno l'obbligo del suono/ronzio alle basse velocità come invece hanno le auto?

PS2: ora mi godo il video


Ciao! Intanto grazie. Quel suono da ufo dei film anni '60 quando inizia a muoversi questa non ce l'ha. Si sente il motore che "frulla" al salire dei giri, ma ovviamente confrontato al rumore della moto media italiana con marmitta aftermarket è nulla.
Zappz09 Giugno 2023, 15:53 #5
Una curiosità... A moto spenta il motore frena la ruota? Oppure c'è una sorta di "freno a mano" per parcheggiare?
Paganetor09 Giugno 2023, 15:54 #6
veramente lo ha scritto in maniera molto onesta:
"Il contrasto 290Km ciclo urbano e 137Km a 113Km/h è lì da vedere in tabella. Se vai a 130Km/h, il nostro limite delle autostrade italiane, sono ancora meno. E la moto può anche andare a 180Km/h, dove entra il limitatore, ma si possono tenere sicuramente per poco prima di finire "a secco"."
Massimiliano Zocchi09 Giugno 2023, 15:55 #7
Originariamente inviato da: Zappz
Il paragone sulla coppia non ha senso, nella moto termica c'è il cambio fra il motore e le ruote e la coppia viene moltiplicata diverse volte, soprattutto nelle marce basse... Per fare un confronto sensato bisognerebbe valutare la coppia alla ruota.

La sensazione di potenza della moto elettrica è data dalla curva di coppia invertita, perciò parte a bassi giri con la coppia massima, mentre il motore termico la raggiunge a giri alti.


La coppia è 100% a zero giri, ma non è che all'aumentare dei giri diminuisce, è sempre lì tutta, non capisco perché non si possa fare un paragone. Questo è proprio un vantaggio del motore elettrico rispetto al termico. Se acceleri da 80 km/h a 120 km/h la coppia è ancora lì, e ti spinge subito.
Zappz09 Giugno 2023, 15:57 #8
Originariamente inviato da: Massimiliano Zocchi
La coppia è 100% a zero giri, ma non è che all'aumentare dei giri diminuisce, è sempre lì tutta, non capisco perché non si possa fare un paragone. Questo è proprio un vantaggio del motore elettrico rispetto al termico. Se acceleri da 80 km/h a 120 km/h la coppia è ancora lì, e ti spinge subito.


È sbagliato dire che l'elettrica ha il doppio di coppia, perché alla ruota ha una moltiplicazione diversa rispetto alla termica.

Cioè, sarebbe tecnicamente giusto se valuti esclusivamente il motore scollegato da tutto, allora si che uno ha 225nm e l'altro 125nm, ma essendoci un cambio di mezzo la situazione cambia completamente.
Alessandro Bordin09 Giugno 2023, 15:57 #9
Originariamente inviato da: agonauta78
@alessandro Bordin ci dovresti anche spiegare perché se la velocità dichiarata è 180 km/h, tu in autostrada andavi a 113km/h . C'è un motivo specifico oppure la butto lì ,l'autonomia scendeva drasticamente andando a 130km/h e non volevi dirlo per lasciare la sorpresa ai 4 sfigati che la comprano ?



@agonauta78 tu dovresti prima spiegare a me perché non leggi con attenzione l'articolo

Primo: ti pare che ho nascosto qualche difetto? Ho anche detto, in più punti, che se guidi forte arrivi a malapena a 100Km di autonomia. Dove sarebbe il dolo di nascondere qualcosa per sostenere chissà quali tesi?

Ma resto in topic:

Dove parlo di 113Km stavo commentando i dati dichiarati della tabella. Ho detto che al salire della velocità l'autonomia scende.
agonauta7809 Giugno 2023, 16:00 #10
Che senso ha avere una moto che va a 180 per poi andare a 113 in autostrada ? È ovvio che le prove le fanno come vogliono loro ,allora è inutile fare le prove tanto vale tenersi i dati della casa madre . E tralasciamo anche che si poteva provare autonomia e comodità con il passeggero . Ma vabbè ,l'importante è parlarne bene ,giusto ?
Se in autostrada a 130 l'autonomia scende di molto , sarebbe anche il caso di dirlo visto che non costa 2 spicci . Non si tratta di fare polemica ma di dare le informazioni complete

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