Uber, fine del commissariamento per caporalato sui rider
di Manolo De Agostini pubblicata il 05 Marzo 2021, alle 12:21 nel canale Urban MobilityA circa 10 mesi dal commissariamento disposto dalla Procura di Milano, i grandi progressi fatti per la tutela dei rider hanno indotto gli amministratori giudiziari e la stessa Procura a revocare la disposizione contro Uber Italy.
È stata revocata la misura dello scorso maggio che stabiliva il commissariamento di Uber Italy per caporalato e sfruttamento dei rider addetti alle consegne del cibo tramite il servizio Uber Eats. I tre amministratori giudiziari, nella loro relazione alla Procura di Milano, hanno scritto che in questi mesi "la collaborazione prestata da Uber è stata ragguardevole" e che la società ha colto "l'opportunità di miglioramento della propria organizzazione" raggiungendo "un nuovo equilibrio tra attività di impresa e presidi di controllo".
"La decisione è il risultato di diversi mesi di duro lavoro nei quali ci siamo impegnati per fornire ai corrieri un ambiente di lavoro sicuro, gratificante e flessibile", ha commentato Uber Italy. "La relazione dell'Amministratore Giudiziario ha confermato gli ottimi risultati ottenuti e che abbiamo lavorato nella giusta direzione. Continueremo a collaborare con le autorità per far sì che Uber sia sempre un passo avanti in termini di conformità ai più elevati standard nel settore del food delivery in Italia".
Uber Eats Italy si è dimostrata "sensibile ed efficiente" nell'eliminare ogni forma di sfruttamento e c'è stato un "progresso culturale da parte della società sia per il miglioramento della sua organizzazione sia nell'ambito dei rapporti coi rider per la loro tutela e sicurezza". Dalla relazione è emerso inoltre che le "tariffe" applicate rispettano il contratto nazionale e sono persino migliorative.
L'azienda si è quindi dotata di un modello organizzativo "valido ed efficace", in grado di "intercettare progressivamente focolai di illegalità" e ha vietato il ricorso a subappaltatori, seguendo le prescrizioni impartitele.
Uber ha introdotto un'attestazione di idoneità del rider, fornisce casco di sicurezza e luci per bici, giacca e pantaloni antipioggia ad alta visibilità. In aggiunta alla copertura Inail, grazie a una polizza integrativa con Axa, garantisce anche malattia, spese mediche e ricoveri per infortuni. Sul fronte dei compensi si parla di un minimo di 10 euro lordi più integrazioni sulle condizioni avverse. "È evidente il notevole sforzo economico e culturale compiuto da Uber per posizionarsi a impresa ad alto grado di connotazione etica", ha dichiarato uno dei commissari.
Sullo sfondo rimane la maxi indagine, sempre della Procura di Milano, sull'intero comparto dei rider e i loro contratti. In tal senso, Uber sembra essersi incamminata su un percorso virtuoso.
4 Commenti
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