L'Uk tira il freno a mano sulla decarbonizzazione e revoca il ban alle auto termiche
di Giulia Favetti pubblicata il 20 Settembre 2023, alle 18:58 nel canale Urban MobilityCon una mossa definita 'sconsiderata' da più parti, non solo all'interno dell'esecutivo, il governo britannico ha fatto parecchi passi indietro sulla strada della carbon zero, revocando alcune importanti leggi, fra cui quella per il divieto di vendita delle auto a combustione
Nel Regno Unito, il divieto di vendita delle auto a combustione non ci sarà. Quantomeno, non nel 2030; potrebbe essere posticipato al 2035, come avevamo accennato appena una settimana fa.
L'esecutivo di Carlo III, secondo quanto riportato anche da Reuters e BBC, starebbe rivalutando, o quantomeno temporeggiando, in merito all'applicazione di norme restrittive riguardo le emissioni di CO2.
Le leggi più stringenti riguardano i motori a scoppio e le caldaie a gas: per entrambe si puntava a una graduale eliminazione entro il 2035, ora ridotta all'80% entro lo stesso anno per le caldaie e forse del tutto. Sul fronte auto termiche, invece, il divieto di vendita potrebbe venire del tutto ritirato.
Sembra pertanto che il primo ministro Rishi Sunak non ritenga che queste misure debbano essere messe in atto "subito" (ovvero fra poco meno di un decennio) e che, invece le priorità siano altre.
Sunak si sta preparando a presentare le misure di arretramento sulla rotta per il net zero (attualmente ancora fissato al 2050), in un discorso che dovrebbe tenere a giorni e che potrebbe fugare ogni dubbio.
Seriously?! Sunak is economically illiterate, historically inaccurate & environmentally bone-headed. This absurd rollback will mean higher energy bills, colder homes, fewer jobs, more air pollution & more climate chaos. Game, set & match to the climate dinosaurs? #ClimateCrisis https://t.co/i3xiTRHaIo pic.twitter.com/H4MtMssPPR
— Caroline Lucas (@CarolineLucas) September 19, 2023
Su X (ex twitter) si sono alzate diverse voci contrarie, fra cui quella del deputato conservatore Chris Skidmore, ex presidente della revisione del programma "net zero" del governo britannico.
45 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA definire la povertà igienica come la condizione di coloro che sono intrappolati nella scelta tra riscaldare la casa, pagare le bollette, comprare da mangiare o curare l’igiene personale è la onlus The Hygiene Bank. Da un loro sondaggio effettuato in 500 scuole del regno, emerge che il 72% del personale scolastico ha notato un incremento di povertà igienica tra gli studenti lo scorso anno ed il 71% si aspetta che i livelli continuino ad aumentare anche in questo primo quadrimestre, con ricadute sull’apprendimento e sull’autostima degli alunni. Oltre la metà degli insegnanti ha riportato che i ragazzi che non curano la propria igiene vengono isolati dalla classe, secondo il 50% questo ha impatto negativo sulla loro salute mentale, mentre il 26% degli intervistati nota che la povertà igienica incida sulle assenze scolastiche.
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...ociali/7290846/
Se la situazione è questa in GB allora chiedere altri soldi alle famiglie britanniche non è possibile se non rischiano che parti consistenti della popolazione si armino di forcone.
D'altronde c'è uno spaventoso problema di affitti e di riduzione dello stipendio reale dovuto ai rincari molto forti dei generi alimentari, energia e aumento verticale della pigione.
Saggiamente il Governo cerca di evitare una sollevazione popolare, credo che in GB non siano come il popolo italiano.
Ckxmdksksksmccncsk
Esatto, uno dovrà essere masochista per comprare una ice nel 2030.
lol
Probabilmente anche l'Europa dovrà farlo, le prime avvisaglie sono le indagini sui veicoli di importazione cinese, ma quello che succederà lo capiremo dopo le prossime elezioni europee.
Anche se a ben vedere il promotore del "Green Deal", si è dimesso in sordina qualche mese fa per candidarsi al suo Paese un certo Timmermans..
Quindi a ben vedere i presupposti per un rallentamento sulle misure è presumibile.
D'altro canto bisogna fare i conti con la realtà, anch'io vorrei dire "teletrasportami Scotty"... Domani un politico si sveglia e dice: "tra 5 anni ci muoveremo solo con il teletrasporto , qualsiasi altra forma sarà vietata".
Perfetto possiamo pure fare la legge, ma manca la tecnologia...
Segnatevelo pure, la transizione sarà molto più lunga e molto più lenta di quanto i giornali l'hanno venduta..
Se cercate qualche articolo del 2015 a seguito del "dieselegate", molti amministratori di varie città e politici a tutti i livelli dissero che entro il 2020 non si sarebbero più prodotti motori diesel e i restanti sarebbero stati banditi dalle città. Ora non è andata così, perchè nonostante le norme draconiane che abbiamo visto si sta discutendo di come far circolare vetture diesel euro 4 e 5 , ovvero vetture con 10-15 anni di età, vetture che tra qualche anno in ogni caso avranno terminato il loro ciclo.. Ergo la situazione è tragica ma non seria!
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