Uber, blocco totale in Italia: (Ri)vincono i tassisti
di Nino Grasso pubblicata il 10 Aprile 2017, alle 13:41 nel canale TecnologiaIl servizio americano farebbe "concorrenza sleale" al nostro sistema di Taxi nazionale secondo un tribunale di Roma che obbliga la società a cessare le attività nello Stivale
Ne sta parlando tutto il mondo, e non ci fa certamente onore. Ma è legge, e la legge va rispettata anche se ha 25 anni sulle spalle e non è per niente aggiornata con le necessità della tecnologia moderna. L'ultimo blocco di Uber avviene in Italia, sotto l'autorevole voce di un tribunale di Roma che ha affermato la "concorrenza sleale" del servizio nei confronti delle associazioni principali dei tassisti dello Stivale. Questo significa che Uber dovrà terminare la distribuzione e la promozione dei servizi Black, Lux, Suv, X, XL, Select e Van nel Belpaese entro 10 giorni.
"Siamo allibiti", dichiarano i legali di Uber secondo il corriere.it. "L'ordinanza va nella direzione opposta rispetto al decreto Milleproroghe. Faremo appello contro questa decisione basata su una legge di 25 anni fa. Ora il governo non può perdere altro tempo e deve decidere se rimanere ancorato al passato, tutelando rendite di posizione, o permettere agli italiani di beneficiare di nuove tecnologie". L'app si appellerà nel tentativo di far revisionare la decisione dei giudici, intrapresa sulla base delle differenze previste dalla legge tra taxi e noleggio con conducente.
Questi ultimi servizi farebbero concorrenza sleale perché intercettano i clienti per strada, quindi occupando illegalmente un servizio che in Italia spetta ai taxi, e perché possono operare anche in comuni per cui non possiedono l'autorizzazione, limite invece imposto ai taxi. Non è la prima volta che l'Italia si oppone a Uber, ma di certo questa è quella più pesante dal momento che vieta l'uso di tutti i servizi legati all'applicazione: in passato era stato vietato UberPop (con conducenti non autorizzati), adesso invece anche Black e gli altri (con conducenti professionisti).
Naturalmente favorevoli le associazioni dei tassisti italiane: "È la quarta decisione di un giudice italiano che accerta la concorrenza sleale di Uber, l'ultima battaglia di una guerra legale avviata nel 2015 per bloccare la più eclatante forma di concorrenza sleale mai registrata sul mercato italiano del trasporto pubblico locale". Uber si appellerà al volere del tribunale di Roma e ha 10 giorni per farlo prima di interrompere ogni servizio offerto. Se non lo farà dovrà osservare il pagamento di una multa da 10.600 dollari ogni giorno che opera nei confini italiani.
Insomma ancora una volta la burocrazia vince contro la tecnologia, a tutela - va detto - di un'intera classe di lavoratori. Un conducente di taxi potrebbe aver pagato la propria licenza anche centinaia di migliaia di euro e servizi come Uber hanno la forza di ridimensionare enormemente la capacità di guadagno a fronte di un grosso investimento già fatto. Dall'altra parte il servizio offerto da tassisti è rimasto ancorato a tecnologie passate e di certo non al passo con le più moderne app di ride sharing, rendendolo anche molto meno conveniente sul piano economico.
Con una sentenza di questo tipo però si sposta un po' più in avanti il problema senza risolverlo, dando il sacrosanto diritto a chi ha investito nel proprio lavoro di continuare a praticarlo, ma impedendo al tempo stesso al cliente di scegliere la soluzione e la tecnologia migliore ritagliata sulle proprie esigenze.
110 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa prossima volta nonostante i bagliagli vado a piedi ma con loro mai piu...
La prossima volta nonostante i bagliagli vado a piedi ma con loro mai piu...
Concordo, si lamentano tanto ma praticano prezzi indecorosi.
Ok la questione licenze, va bene, ma senza un cambio vuol dire che rimaniamo così per i prossimi anni.
Non è un paese per giovani, è un paese di vecchi e vecchio
Questa ne è l' ennesima prova
non capisco come UBER assicuri i clienti per i sinistri. Ok le tariffe ok la tecnologia non discuto, ma un taxista regolare deve sottostare a determinate norme che garantiscono la sicurezza del cliente in caso di sinistro. Infatti l'assicurazione i un taxi costa molto di più di una normale, se non erro, perch`e appunto l'auto è usata per il trasporto di persone.
cosa dice la legge nei confronti di UBER? se domani io voglio entrare nel business come UBER driver e con il mio primo cliente faccio un incidente che gli costa la vita, chi lo risarcisce? Come è tutelato il cliente?
Non so, per me UBER sbancherà veramente quando ci saranno le auto a guida autonoma e infatti sta investendo, ma oggi prendere un UBER lo vedo più ischioso che prendere un TAXI per questo motivo. Qualcuno mi spiega la questione?
in germania è vietato come in italia per lo stesso motivo a quanto leggo
http://www.spiegel.de/wirtschaft/un...-a-1096768.html
con l'app di uber si possono chiamare pero i taxi.
certo che in germania c'è un bel da dire in quanto esiste il mitfagelegenheit... certo nessuno lo fa per business come Uber
L'Italia si conferma nuavamente, neanche ce ne fosse bisogno, il paese delle banane.
Fossero questi i problemi.
La legge attuale non é compatibile con Uber. Non capisco perché tutti si scandalizzino se Uber viene bloccata. Non va bene la legge? Si deve cambiare. Qualcuno faccia pressione perché i parlamentari si occupino della questione.
Se Uber non fosse compatibile con la legge e le fosse comunque concesso di offrire il servizio, ALLORA E SOLO ALLORA questo sarebbe il paese delle banane.
Ma noi siamo i soliti italiani che:
-se una cosa ci fa comodo, allora non esistono leggi (pirateria, uber, limiti di velocitá ma quando le leggi a nostro favore non vengono applicate, allora "l'itaGLia paese delle banane".
-ci lamentiamo che i politici non si occupano di cose serie, ma poi pretendiamo che la prima cosa che fanno é concedere a Uber la legge di cui ha bisogno.
Bah...
Temo che i taxisti dovranno reinventarsi prima o poi..
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