Italia e ricarica, IP vuole le colonnine fast nei suoi distributori: nasce IPLANET
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 10 Ottobre 2023, alle 10:56 nel canale Soluzioni di ricaricaAnche il marchio IP si unisce al novero di distributori di carburante che sta installando colonnine di ricarica nelle aree di sosta. Nasce una nuova joint venture
Il marchio italiano di stazioni di servizio IP vuole la ricarica per veicoli elettrici nei suoi distributori. Per raggiungere questo traguardo si è rivolta a un partner, Macquarie, con il quale creerà una joint venture paritaria.
Quindi non appena l'operazione sarà autorizzata, nascerà IPLANET, al 50% proprietà di IP e al 50% in mano a Macquarie. La nuova società vuole sfruttare la capillare presenza dei distributori a marchio IP per creare una nuova rete di ricarica HPC, ovvero ad alta potenza.
IP stima circa 510 fermate di ricarica, con colonnine da 150 kW e 300 kW, una conversione dei siti che partirà già entro la fine di quest'anno, per essere completata gradualmente entro il 2032. IP fa riferimento a questa trasformazione con "portafoglio completo".
I siti IPLANET saranno dotati anche di pannelli fotovoltaici per alimentare in parte l'infrastruttura, unitamente a batterie di accumulo. L'idea è ovviamente quella di accumulare energia durante l'inutilizzo, per poi fornire alcune ricariche derivanti da energia 100% green ed a costo zero. Ovviamente gli utenti elettrici potranno beneficiare anche di tutti gli altri servizi, come ristorazione, shop e cura dell'auto.
IP appartiene alla società petrolifera Anonima Petroli Italiana, in breve API, ed ha già ricevuto anche un sostanziale contributo dalla UE, circa 29 milioni di euro. Il presidente Ugo Brachetti Peretti si è così espresso: "La nostra visione delle stazioni di servizio come infrastruttura chiave della transizione prende vita con IPLANET: un hub multienergia e multiservizi che risponde alle diverse esigenze di mobilità degli italiani. Insieme all’acquisizione degli asset italiani di ESSO, questo accordo dà al nostro Gruppo la dimensione e la capacità operativa necessarie per diffondere la mobilità sostenibile: dall’elettrico ai carburanti tradizionali sempre più puliti, dai biocarburanti all’idrogeno".
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