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Automobilisti elettrici ma diversamente abili, la colonnina robotica di Ford ricarica per voi

di pubblicata il , alle 16:18 nel canale Soluzioni di ricarica Automobilisti elettrici ma diversamente abili, la colonnina robotica di Ford ricarica per voi

Ford sta sperimentando un punto di ricarica ad alta potenza con un braccio robotico e vista digitale, per facilitare le operazioni a chi ha una ridotta capacità motoria

 

Per i conducenti disabili, o comunque con ridotta capacità motoria, anche operazioni che agli altri appaiono semplici, possono essere complicate. Come nel caso della ricarica dei veicoli elettrici, che in ogni caso viene già considerata un vantaggio rispetto al rifornimento classico, e porta certi utenti a preferire le auto elettriche.

Ford Robot Charge

Per cercare di andare incontro anche a questa utenza, Ford sta sperimentando un punto di ricarica robotizzato, grazie al quale il proprietario di auto elettrica non deve fare praticamente nulla.

Come si vede nel video di presentazione, basta lanciare la ricarica dall'app, posizionando correttamente la vettura, ed è poi un braccio meccanico a posizionare il connettore di ricarica, ed anche a inserirlo, grazie all'aiuto della vista digitale di una videocamera.

Ford Robot Charge

La stazione, realizzata appositamente dall'Università di Dortmund, permetterebbe anche di restare sempre dentro l'auto, poiché anche al termine della procedura è il braccio meccanico a scollegare il veicolo e riposizionare il cavo. In una seconda fase la colonnina robotizzata potrebbe essere ulteriormente migliorata (nel video si vedono anche soluzioni dall'alto) con la collaborazione di Ionity.

5 Commenti
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Piedone111320 Luglio 2022, 16:26 #1
Trovate un altro titolo per favore: mi è comparsa in mente la classica scena dell'automobilista impedito che non sa fare benzina al self.
SpyroTSK20 Luglio 2022, 16:30 #2
Scusate se mi permetto, ma se la ragazza è riuscita a scaricarsi e caricarsi da quel bagliaio quella sedia rotelle, può benissimo collegare un cavo.
Unax20 Luglio 2022, 17:42 #3
Originariamente inviato da: SpyroTSK
Scusate se mi permetto, ma se la ragazza è riuscita a scaricarsi e caricarsi da quel bagliaio quella sedia rotelle, può benissimo collegare un cavo.


maddai è evidente che la donna del video è una finta invalida che ha comprato l'auto elettrica con le agevolazioni per invalidi
Qarboz20 Luglio 2022, 17:45 #4
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade]Come nel caso della ricarica dei veicoli elettrici, che in ogni caso viene già
Non capisco che vantaggio ci sia a dover aspettare una mezz'oretta (tempo indicativo, ovvio, dipende dal tipo di auto e dalla potenza della colonnina), dover usare diverse app/schede in base al gestore e a dover pianificare i viaggi tenendo conto delle ubicazioni delle colonnine quando con la carta di credito o bancomat ci si può rifornire di carburante ovunque...



[QUOTE=SpyroTSK;47893237]Scusate se mi permetto, ma se la ragazza è riuscita a scaricarsi e caricarsi da quel bagliaio quella sedia rotelle, può benissimo collegare un cavo.
Probabilmente è una falsa invalida. È un tipico caso di export del made in Italy
toni.bacan20 Luglio 2022, 18:39 #5
Originariamente inviato da: Piedone1113
Trovate un altro titolo per favore: mi è comparsa in mente la classica scena dell'automobilista impedito che non sa fare benzina al self.

Ho pensato la stessa identica cosa

Che tra l'altro per paradosso se parlate con un "diversamente abile" si incazza a besta se lo di chiamate così.
E' disabile e sa di esserlo. Ma sopprattutto a livello grammaticale è il termine suo congruo.
Un diversamente abile vola al posto di camminare.
Un disabile ha una disfunzionalità (quindi non è abile al 100%) a livello fisico e/o psichico.
Un inabile ha una totale incapacità.

Edulcorare lo stato di handicap con terminologie buoniste politicamente corrette è una moda utile ai soli perbenisti che vogliono sentirsi in pace.
Non sono i termini ad essere offensivi, è il tono ed contesto con cui li si usa a renderli offensivi.

E per completezza: handicap era un termine elegante coniato ed utilizzato dai nobili inglesi per indicare una differenza di prestazionale, e stava ad indicare che si offriva un vantaggio all'aversario, spesso abbinato al gioco del polo, dove il proponente si offriva di giocare tenendo una mano sul cappello, "hand cap" per l'appunto.
Viene usato spesso anche nel golf quando ci sono golfisti di vario livello, e in questo caso sta ad indicare il numero di tiri scontati rispetto gli avversari.

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