Una Tesla Gigafactory al posto dell'ex Ilva: lo chiedono i proprietari Tesla
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Aprile 2021, alle 12:41 nel canale Mercato
L'ex Ilva, poi ArcelorMittal e da pochi giorni Acciaierie d'Italia, opera in un settore che rischia di diventare anacronistico. E c'è chi propone un cambiamento radicale per venire incontro alle esigenze di transizione ecologica di cui si parla in tutto il mondo
L'ex Ilva rimpiazzata da una Tesla Gigafactory. Lo propone il Tesla Owners Italia, ovvero il gruppo di proprietari di auto Tesla in Italia. Un cambiamento che è tutto fuorché illogico e rimarcherebbe l'esigenza della transizione verso forme di produzione dell'energia più ecologiche. L'impianto nel tarantino, infatti, come noto è criticato per l'inquinamento che produce, l'impoverimento delle risorse naturali a cui sottopone il territorio e per il mancato sviluppo dell'area con così tanti collegamenti marittimi.
Nei piani di transizione ecologica a livello europeo, supportati dal fondo Next Generation EU, c'è la riconversione degli attuali impianti in modo da favorire la transizione alla mobilità elettrica, tra le altre cose. L'Unione Europea, peraltro, ha già deciso che entro il 2050 quella della "carbon neutrality" sarà una condizione obbligatoria, e prima di allora interromperà tutti i finanziamenti ai progetti che non sono eco-compatibili.
Un futuro, dunque, dove non c'è spazio per gli stabilimenti come l'ex Ilva. La Tesla Owners Italia richiede la bonifica dell'intera area e una ristrutturazione dello stabilimento in modo da integrarsi meglio con le risorse naturali del territorio. Non sono semplici proclami a parole, perché il Club ha fatto sapere che porterà la proposta in Parlamento e che la supporterà con una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà anche i lavoratori dell'ex Ilva e i residenti nella provincia di Taranto.
La principale Gigafactory di Tesla si trova in Nevada, ma altri stabilimenti per la produzione di energia da fonti pulite o di batterie per i veicoli elettrici si trovano a New York, Shanghai, Berlino e uno è in costruzione in Texas, ad Austin. Un progetto di questa misura da parte di Tesla in Italia aprirebbe delle opportunità molto interessanti da diversi punti di vista, con la posizione di Taranto che sarebbe strategica per Tesla per la capacità di rifornire il Medio Oriente e gli altri mercati emergenti.
Naturalmente bisogna vedere quali saranno le vere intenzioni di Tesla, e se Elon Musk si cimenterà in un finanziamento così importante verso l'Italia. Un altro progetto in stile Gigafactory è già in corso in Italia sotto la direzione di Italvolt.
43 Commenti
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Non credo che il porto di Taranto sia meglio di quello di Amsterdam da cui mi sembra faccia arrivare le proprie auto
L'acciaio è una di quelle industrie scomode ma strategiche, irrinunciabili direi. C'è gente invece che crede che dell'industria dell'acciaio se ne possa fare a meno, per fare spazio a qualche gigante dell'IT o a qualche startup dove i dipendenti hanno i dilatatori alle orecchie e le espadrilles ai piedi
Credi che la proposta arrivi da tutti i proprietari Tesla? Facciamo 2 perciò.
quoto in pieno: l'acciaio in italia è un asset strategico per tutte le (mediopiccole in particolare ma anche le piu grosse) aziende metelmeccaniche**: non avere l'Ilva è un esposizione troppo grossa alle fluttuazioni economiche (e politiche) di una materia prima che viene letteralmente divorata dalla Cina ed è il motivo principale per cui, nonostante il comprovato inquinamento, non è mai stata chiusa.
proporre o sostenere queste baggianate indica non aver idea della posizione ricoperta da Ilva per l'economia italiana.
**aziende che sono in alcuni casi un lustro per noi, in quanto nel tempo hanno puntato all'alta qualità e precisione, non sulla quantità, diventando partner importanti in molti settori dove la precisione ha un certo peso, dall'automotiv all'aerospaziale fino alle piccole parti per macchinari di precisione.
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