Tesla
Una Tesla Gigafactory al posto dell'ex Ilva: lo chiedono i proprietari Tesla
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Aprile 2021, alle 12:41 nel canale Mercato
L'ex Ilva, poi ArcelorMittal e da pochi giorni Acciaierie d'Italia, opera in un settore che rischia di diventare anacronistico. E c'è chi propone un cambiamento radicale per venire incontro alle esigenze di transizione ecologica di cui si parla in tutto il mondo
43 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa che c'entrano i sindacati Tesla sta aprendo una fabbrica in Germania e li i sindacati sono più forti che in Italia comunque la mital è stata "comprata" dallo stato
Che è roba d'oggi non vuol dire né che è roba buona per l'ambiente né che ci si deve investire il futuro di una mega azienda come l'Ilva che con l'indotto è circa il 1.5% del PIL italiano. Scommessa piccola di poche decine di miliardi di euro che avrà un impatto per i prossimi 20 anni almeno.. cosa vuoi che sia.
L'elettrico basato su batterie al litio è l'antio ecologismo per antonomasia, ma oggi fa bello parlare di "mobile" (letto mobail), energia pulita (manco si ricavasse dal nulla con il nulla e con residui nulli) e viva qualsiasi cosa che usi una batteria (che l'idrocarburo è brutto e sporco).
Forse non hai capito la portata della cosa: con le batterie ci puoi fare una mega industria che soddisfa una parete del mercato (anche se ne produci mille miliardi all'anno), con l'acciaio ci soddisfi un numero ben maggiore di mercati. E se poi è acciaio di qualità e hai le competenza (come le abbiamo) per usarlo nei dovuti modi, hai in mano una industria che permette di avere una visibilità e una stabilità negli anni futuri che le batterie al litio non di daranno mai.
Se poi si dice che poiché dipendiamo dagli idrocarburi per la produzione di energia di qualsiasi tipo allora va bene anche dipendere per la produzione manufatturiera di una mega industria come quella che vorresti creare (senza valore aggiunto, visto che idee, brevetti, progetti e tutto il resto sarà in mano a aziende straniere), allora significa che ci si vuole "cinesizzare".
E allora? Nè la cioccolata in Svizzera (che non è nulla di eccezionale, magari prova con quella belga), né il te inglese né l'espresso Italiano fanno un PIL di oltre l'1% in ciascuna nazione che hai preso in considerazione.
L'ILVA da noi lo fa.
Vero, e infatti abbiamo problemi a procuraci una materia tanto disponibile ed abbondante come il petrolio, figurati a rendere sicura e continua l'approvvigionamento di materie prime provenienti dalle peggiori miniere del terzo mondo, per altro facendo finta che si stia realizzando una fabbrica "eco-green". Roba da ipocriti con la faccia di bronzo o dall'ignoranza totale perché incapaci di guardare oltre i propri confini.
L'abbattimento delle emissioni non lo fai creando una fabbrica che usa energia (che devi importare) per realizzare batterie con prodotti super inquinanti per poi essere smaltite in qualche parte del mondo nascosto sotto un bel tappeto in modo che nessuno veda.
In Italia non siamo autosufficienti nel fabbisogno energetico e dobbiamo importare petrolio. Quindi ogni lavoro è un'importazione di petrolio. ANche la giga fabbrica di batterie. E chi dice, ma ci sono i pannelli solari, ecco, fabbrichiamoli con l'energia solare anche quelli allora, così sono a ompatto zero. Peccato che un pannello solare nella sua vita utile produce una quantità di energia poco superiore alla sua creazione, quindi c'è ben poco di abbattimento in sostanza quando li si usa.
Tutte queste finte soluzioni propagandate sono solo un bel lenzuolo per nascondere il fatto che con la tecnologia che abbiamo oggi non c'è modo alcuno di abbattere le emissioni. Abbattere significa ridurre drasticamente, invece al massimo si può ottener una minima riduzione (che poi è calcolata non sul presente, ma su quello che sarà la produzione alla fine dell'intervallo di tempo considerato, cioè è al lordo dell'aumento di produzione già previsto).
Cioè uno dice che da qui al 2035 la produzione industriale aumenterà del 30%, ma se riesco ad aumentare le emissioni solo del 20% vuol dire che ho un risparmio del 10% sulle emissioni. Tutto bello e assolutamente fuorviante, visto che in assoluto avrai comunque inquinato di più.
Quello che oggi è nascosto (e le giovani generazioni non hanno capito, perché i loro slogan pieni di "bisogna, si deve, è necessario" senza mai dire cosa fare di preciso sono ridicoli) è che per inquinare di meno (in valore assoluto) bisogna consumare di meno.
Punto.
Quindi inutile parlare di "risparmio con le auto elettriche" e poi compri sempre un SUV da 3 tonnellate che per spostarsi invece di 4 litri per 100Km occorrono l'equivalente di 4 centrali idroelettriche.. ah, però è energia pulita, che non lo sai che in Italia abbiamo 4 centrali elettriche a disposizione a testa?
Inutile che i gggiovani dicono "che la nostra generazione sta distruggendo il pianeta" quando poi comprano un telefonino l'anno, vogliono la TV da 75" collegata alla Playstation (ma anche la XBox che sennò le esclusive come le giochiamo), vogliono andare in vacanza al e sennò reclamano il "bonus vacanze" e ovviamente aria condizionata ovunque, frigoriferi enormi sempre pieni, si soffiano il naso nei fazzoletti di carta e alla fine consumano a testa più energia elettrica di quanta ne consumasse tutta la famiglia dei propri genitori.
Roba da metterli in un bungalow con un determinato budget energetico, quello che vorrebbero si consumasse per davvero per abbattere i consumi, e gli si dicesse di vivere in quel modo per un anno (ovviamente no vacanze perché l'inquinamento che ne deriva anche solo per lo spostamento è enorme). E mangiassero solo quello che è veramente ecosostenibile per i loro canoni utopici (carne? pesce? latte? pasta e pane da agricoltura "biologica"? roba che sfamerebbe 1/2 della popolazione sviluppata lasciando il resto a morire letteralmente di fame, e non sto includendo le necessità alimentari di paesi che già muoiono di fame).
Poi vediamo se continuano a dire ca**ate riguardo al "bisogna, si deve, dovete". Pensassero loro a essere quelli che si preparano ad avere meno comfort, vizi, aiuti e privilegi, che si rimettano a coltivare la terra sotto casa (mica per fare 4 pomodori, ma per sfamarcisi per metà anno almeno) poi si vede se vogliono davvero barattare lo stile di vita che hanno conosciuto finora con una manciata di W in meno.
E il problema è l'ILVA che si risolve con una Gigafactory (che consuma corrente prodotta da petrolio che non abbiamo).. certo....
Concordo su tutto!
E vorrei sottolineare che molto (quasi tutto?) del consumismo green verso il quale si spinge oggi è dovuto al voler far spendere soldi alla gente, perché dei prodotti e servizi "tradizionali" il mercato è già saturo e non ci sarebbe alcun motivo perché la gente debba comprare altro. Il mercato dell'auto muove volumi di denaro importanti (prestiti, tasse, ecc...), per il singolo l'acquisto di un'auto è una spesa non indifferente, perché uno che fa 5000km all'anno dovrebbe cambiare auto dopo 10 anni? Come faccio a giustificargli un acquisto così inutile? Non posso, se ragiono in termini scientifici, visto che le emissioni di un consumatore del genere sarebbero irrilevanti, se ad esempio volessi spingere dal punto di vista dell'inquinamento. Ecco allora che entrano in gioco divieti, incentivi (Tizio che si compra l'auto elettrica con i soldi di Caio, che non se la può permettere), ecc... Se non ricordo male negli anni '80 erano stati fatti degli studi che parlavano di una possibile saturazione del mercato dell'auto entro i primi anni 2000... molto male per l'economia perciò.
Riguardo alla parte finale sull'alimentare, anche lì ci sarebbe da andare OT per un pezzo, visto che anche quello è un settore in cui si vedono soluzioni peggiori dei problemi che si vorrebbe risolvere.
90 minuti di applausi e tre bis !
Se non ti offendi mi salvo il post per memoria futura
"eppure l'Italia NON PRODUCE petrolio"
produce?
ma a scuola che le hanno insegnato?
ma mi domando che cosa ci sia andato a fare?
soldi e tempo buttati.
comunque l'Italia estrae petrolio, a meno che lei non pensi che
presso Tampa Rossa (PT) si coltivino pomodori pachino,
ma pure a Ragusa, Gela e Gagliano Castelferrato, Porto Orsini
non è tanto, <10Percento del fabbisogno nazionale, ma c'è.
Se è sovradimensionata si cerca di aumentare le commesse, non di ridurre la capacità stessa della fabbrica...
Che è roba d'oggi non vuol dire né che è roba buona per l'ambiente né che ci si deve investire il futuro di una mega azienda come l'Ilva che con l'indotto è circa il 1.5% del PIL italiano. Scommessa piccola di poche decine di miliardi di euro che avrà un impatto per i prossimi 20 anni almeno.. cosa vuoi che sia.
L'elettrico basato su batterie al litio è l'antio ecologismo per antonomasia, ma oggi fa bello parlare di "mobile" (letto mobail), energia pulita (manco si ricavasse dal nulla con il nulla e con residui nulli) e viva qualsiasi cosa che usi una batteria (che l'idrocarburo è brutto e sporco).
Forse non hai capito la portata della cosa: con le batterie ci puoi fare una mega industria che soddisfa una parete del mercato (anche se ne produci mille miliardi all'anno), con l'acciaio ci soddisfi un numero ben maggiore di mercati. E se poi è acciaio di qualità e hai le competenza (come le abbiamo) per usarlo nei dovuti modi, hai in mano una industria che permette di avere una visibilità e una stabilità negli anni futuri che le batterie al litio non di daranno mai.
Se poi si dice che poiché dipendiamo dagli idrocarburi per la produzione di energia di qualsiasi tipo allora va bene anche dipendere per la produzione manufatturiera di una mega industria come quella che vorresti creare (senza valore aggiunto, visto che idee, brevetti, progetti e tutto il resto sarà in mano a aziende straniere), allora significa che ci si vuole "cinesizzare".
E allora? Nè la cioccolata in Svizzera (che non è nulla di eccezionale, magari prova con quella belga), né il te inglese né l'espresso Italiano fanno un PIL di oltre l'1% in ciascuna nazione che hai preso in considerazione.
L'ILVA da noi lo fa.
Vero, e infatti abbiamo problemi a procuraci una materia tanto disponibile ed abbondante come il petrolio, figurati a rendere sicura e continua l'approvvigionamento di materie prime provenienti dalle peggiori miniere del terzo mondo, per altro facendo finta che si stia realizzando una fabbrica "eco-green". Roba da ipocriti con la faccia di bronzo o dall'ignoranza totale perché incapaci di guardare oltre i propri confini.
L'abbattimento delle emissioni non lo fai creando una fabbrica che usa energia (che devi importare) per realizzare batterie con prodotti super inquinanti per poi essere smaltite in qualche parte del mondo nascosto sotto un bel tappeto in modo che nessuno veda.
In Italia non siamo autosufficienti nel fabbisogno energetico e dobbiamo importare petrolio. Quindi ogni lavoro è un'importazione di petrolio. ANche la giga fabbrica di batterie. E chi dice, ma ci sono i pannelli solari, ecco, fabbrichiamoli con l'energia solare anche quelli allora, così sono a ompatto zero. Peccato che un pannello solare nella sua vita utile produce una quantità di energia poco superiore alla sua creazione, quindi c'è ben poco di abbattimento in sostanza quando li si usa.
Tutte queste finte soluzioni propagandate sono solo un bel lenzuolo per nascondere il fatto che con la tecnologia che abbiamo oggi non c'è modo alcuno di abbattere le emissioni. Abbattere significa ridurre drasticamente, invece al massimo si può ottener una minima riduzione (che poi è calcolata non sul presente, ma su quello che sarà la produzione alla fine dell'intervallo di tempo considerato, cioè è al lordo dell'aumento di produzione già previsto).
Cioè uno dice che da qui al 2035 la produzione industriale aumenterà del 30%, ma se riesco ad aumentare le emissioni solo del 20% vuol dire che ho un risparmio del 10% sulle emissioni. Tutto bello e assolutamente fuorviante, visto che in assoluto avrai comunque inquinato di più.
Quello che oggi è nascosto (e le giovani generazioni non hanno capito, perché i loro slogan pieni di "bisogna, si deve, è necessario" senza mai dire cosa fare di preciso sono ridicoli) è che per inquinare di meno (in valore assoluto) bisogna consumare di meno.
Punto.
Quindi inutile parlare di "risparmio con le auto elettriche" e poi compri sempre un SUV da 3 tonnellate che per spostarsi invece di 4 litri per 100Km occorrono l'equivalente di 4 centrali idroelettriche.. ah, però è energia pulita, che non lo sai che in Italia abbiamo 4 centrali elettriche a disposizione a testa?
Inutile che i gggiovani dicono "che la nostra generazione sta distruggendo il pianeta" quando poi comprano un telefonino l'anno, vogliono la TV da 75" collegata alla Playstation (ma anche la XBox che sennò le esclusive come le giochiamo), vogliono andare in vacanza al e sennò reclamano il "bonus vacanze" e ovviamente aria condizionata ovunque, frigoriferi enormi sempre pieni, si soffiano il naso nei fazzoletti di carta e alla fine consumano a testa più energia elettrica di quanta ne consumasse tutta la famiglia dei propri genitori.
Roba da metterli in un bungalow con un determinato budget energetico, quello che vorrebbero si consumasse per davvero per abbattere i consumi, e gli si dicesse di vivere in quel modo per un anno (ovviamente no vacanze perché l'inquinamento che ne deriva anche solo per lo spostamento è enorme). E mangiassero solo quello che è veramente ecosostenibile per i loro canoni utopici (carne? pesce? latte? pasta e pane da agricoltura "biologica"? roba che sfamerebbe 1/2 della popolazione sviluppata lasciando il resto a morire letteralmente di fame, e non sto includendo le necessità alimentari di paesi che già muoiono di fame).
Poi vediamo se continuano a dire ca**ate riguardo al "bisogna, si deve, dovete". Pensassero loro a essere quelli che si preparano ad avere meno comfort, vizi, aiuti e privilegi, che si rimettano a coltivare la terra sotto casa (mica per fare 4 pomodori, ma per sfamarcisi per metà anno almeno) poi si vede se vogliono davvero barattare lo stile di vita che hanno conosciuto finora con una manciata di W in meno.
E il problema è l'ILVA che si risolve con una Gigafactory (che consuma corrente prodotta da petrolio che non abbiamo).. certo....
Quindi la propoposta è la decrescita felice per te. Una TUA opionione che rispetto ma non condivido.
Una gigafactory, dal mio punto di vista è semplicemente un inizio per entrare in nuovi mercati (che sono proiettati al futuro) e per formare know-how su un qualcosa che molto probabilmente verrà molto richiesto in futuro.
LiIon? Non lo so non è detto che fra 20 o 30 anni le batterie saranno a LiIon potrebbero essere a stato solido, a celle combustibile a nanotubi ci carbonio.
Il punto è che se ci fosse una gigafactory per intanto sei nel presente e poi attivi tutta una serie di spinoff, collaborazioni con centri di ricerca, università, fondazioni per andare oltre per cercare nuove strade.
Giudicate il mondo di oggi come se questo fosse l'arrivo di qualcosa e non una tappa del viaggio. Ma se a noi le batterie non interessaano ed interessa l'acciao allora la ricerca si farà sull'acciao.
Gli accumulatori sono una delle chiavi per lo sviluppo energetico in futuro, io la vedo così e investirci oggi per me sarebbe una mossa azzeccata.
"eppure l'Italia NON PRODUCE petrolio"
produce?
ma a scuola che le hanno insegnato?
ma mi domando che cosa ci sia andato a fare?
soldi e tempo buttati.
comunque l'Italia estrae petrolio, a meno che lei non pensi che
presso Tampa Rossa (PT) si coltivino pomodori pachino,
ma pure a Ragusa, Gela e Gagliano Castelferrato, Porto Orsini
non è tanto, <10Percento del fabbisogno nazionale, ma c'è.
Strano che non ci hanno chiamato nell'OPEC allora deve essergli sfuggito.
Che io ne sappia la produzione nazionale copre circa il 7% del consumo. A spanne vuoldire che l'altro 93% arriva da fuori.
A occhio.
Intanto bisognerebbe anche chiarire chi sono i firmatari della "richiesta" perchè sicuramente non rappresentano tutti i proprietari di Tesla.
Poi sicuramente non tutti, ma una buona parte dei proprietari Tesla, e ne conosco, specie quelli iscritti a club e associazioni, sono dei fanatici assatanati che sulla carta potrebbero pure avere degli spunti interessanti, ma nella pratica si sono autoinsigniti del titolo di ingegneri ambientali solo per averne acquistata una, senza avere minime conoscenze in materia.
E poi, figuriamoci se Tesla verrebbe mai ad aprire una Gigafactory in Italia, quando non lo fanno nemmeno gli imprenditori locali!
In Italia siamo famosi per l'esperesso ma non coltiviamo caffè che io sappia.
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