Tesla vuole già espandere la Gigafactory di Berlino. Ambientalisti pronti alla protesta
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 06 Maggio 2022, alle 09:00 nel canale MercatoInaugurata ufficialmente a marzo, la fabbrica tedesca di Tesla potrebbe essere già soggetta a un'espansione. Ma per farlo Tesla deve acquistare nuovo terreno, soggetto a protezione della falda acquifera
Durante il mese di marzo la fabbrica tedesca di Tesla, a Grünheide nei pressi di Berlino, ha ufficialmente dato il via alle attività. Da lì stanno uscendo le Model Y Performance destinate a tutto il mercato europeo. L'azienda di Elon Musk, dopo i progetti di espansione dello stabilimento cinese, pianifica già un'espansione anche per il suo sito berlinese.
Lo scopriamo da un report del media locale RBB, le cui fonti sarebbero autorità locali. Nonostante 300 ettari del primo lotto ancora liberi, Tesla avrebbe messo gli occhi su un altro appezzamento di terreno, ovvero 100 ettari a est del sito attuale. L'area, a ridosso della ferrovia RE1, è in gran parte di proprietà dello stato del Brandeburgo, e potrebbe per questo avere un prezzo simile al primo lotto, per un totale di circa 13 milioni di euro.
Una cifra ovviamente ridicola per la liquidità attuale di Tesla, che però si troverebbe di nuovo a fronteggiare le proteste degli abitanti e degli ambientalisti. La zona, infatti, è attualmente piantumata, e soggetta a protezione delle acque, situazione che già aveva causato grossi ritardi per la fabbrica principale.
Secondo le notizie raccolte da RBB, il nuovo terreno però sarebbe fondamentale per il funzionamento della Gigafactory a pieno regime. Lì verrebbe realizzata una stazione ferroviaria, utilizzata per ricevere forniture, ma anche per far partire le auto pronte alla vendita. Un'altra parte invece fungerebbe da stoccaggio dei veicoli pronti alla consegna ed altro materiale.
In questo modo i 300 ettari attualmente inutilizzati verrebbero invece sfruttati per nuovi capannoni ed un'espansione produttiva. Il sito berlinese, infatti, a lungo termine ospiterà la produzione di più modelli, oltre alla realizzazione locale di celle al litio e dei relativi pacchi batteria. Il report si chiude con le possibili tempistiche, con Tesla intenzionata a muovere i primi passi già a giugno.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infotanto valeva venissero in Italia.
Ah, sì, giusto, però vanno fabbricate e le fabbriche inquinano.
Quindi che facciamo? Ne produciamo di meno per vendere più auto endotermiche brutte e puzzolenti?
Ah, sì, come ogni cosa, è pulita solo se viene prodotta (e sopratutto smaltita) a casa di altri, non nel giardino vicino a casa vostra.
Gli ecologisti di strada, che gran massa di ipocriti (o ignoranti).
pura speculazione economica: anzichè comprare un terreno già industriale, demolire e ricostruire, vai di deforestazione
pura speculazione economica: anzichè comprare un terreno già industriale, demolire e ricostruire, vai di deforestazione
Hai ragione, aggiungiamo che una volta creata una industria ci vuole poco a trasformarlo in polo industriale. Chi fornirà pezzi e materiali a Tesla preferirà costruire lì vicino e dopo che ci sono i fornitori anche altre case automobilistiche vorranno costruire lì.
in pratica, devastare una foresta per fare auto "ecologiche"...
deficiente chi progetta, chi lo autorizza e chi critica gli ambientalisti (veri) che si oppongono a simili idiozie.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".