Volkswagen

Terremoto Volkswagen: l'azienda si rivolta contro il CEO Herbert Diess: troppa attenzione a Tesla e all'elettrico

di pubblicata il , alle 09:32 nel canale Mercato Terremoto Volkswagen: l'azienda si rivolta contro il CEO Herbert Diess: troppa attenzione a Tesla e all'elettrico

Il CEO del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess è sottoposto a un voto di sfiducia, per via di una rivolta interna nata dai lavoratori. Non sono piaciute le troppe attenzioni a Tesla, all'elettrico e la paventata perdita di posti di lavoro. L'azienda è di fatto bloccata

 
147 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Unrue10 Novembre 2021, 11:06 #141
Originariamente inviato da: cronos1990
Certo che l'ho letto, ma tu lo interpreti a modo tuo e oltretutto in maniera errata: hai preso la percentuale che ti piaceva di più per la tua teoria e l'hai interpretata in modo errato solo per dire che avevi ragione. Ancora, è lo stesso articolo che dice che quel 19% NON è la media nazionale di quanto tempo un italiano tiene una macchina, ma la percentuale di italiani che cambia l'auto dopo 10 anni.
Potrei parlare di malafede, ma faccio finta che hai semplicemente avuto una svista.


Ok, ammetto di essermi confuso, quell'articolo non è chiarissimo, per fretta ho preso il primo che capitava.


Originariamente inviato da: cronos1990
Oltretutto anche dando per buono il tuo discorso (e non lo è, se prendi quel dato per costruirci una discussione, potrei tranquillamente ribatterti che allora l'81% degli italiani (4 su 5) cambia la macchina entro 10 anni. Quindi la maggior parte degli italiani NON cambia la macchina dopo 10 anni.
E come ho detto, le Euro 4 ci sono da almeno il 2009. Per cui anche arrotondando questi ultimi 12 anni a 10, 4 macchine su 5 in Italia sono Euro 4 o superiore.


Cambiando articolo viene fuori che l'età media è 9,5 anni:

https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/analisi_commenti/2017/03/31/quasi-10-anni-eta-media-auto-in-italia-9.470-euro-il-valore_a5e681fb-d027-49e5-b73a-8b6682c34282.html

Insomma, direi che c'è gran confusione a riguardo. Ad ogni modo queste sono statistiche sulle endotermiche, con le elettriche probabilmente le terremo ancora di più considerando quanto costano.
cdimauro11 Novembre 2021, 06:32 #142
Originariamente inviato da: Unrue
Mi risulta che si stia già facendo, perlomeno in Italia. Ci sono incentivi per caldaie a condensazione molto più efficienti, coibentazione degli edifici, quindi con meno dispersione di calore, infissi più efficienti, pannelli solari per produzione di acqua calda ecc. E in questo caso gli incentivi arrivano a centinaia di migliaia di euro su un condominio. Riguardo gli impianti di riscaldamento i problemi sono sostanzialmente due:

1) Riscaldamento usato assolutamente alla cazzo negli edifici pubblici. Sono andato a fare una visita l'altro giorno, nella sala di aspetto stavo sudando dal caldo, e nella stanza visite il dottore pure moriva di caldo e aveva la finestra aperta. Il termostato nel corridoio era impostato sul massimo. Roba da pazzi. ( e fuori c'erano 19 gradi eh, si stava bene senza giacca non sto parlando di zero gradi fuori)

2) Pure la gente in casa usa il riscaldamento alla cazzo. Conosco gente che tiene 24 gradi e poi sta in maniche corte.

Qua più che problema di incentivi è di saper usare il riscaldamento con cognizione di causa. Stessa cosa d'estate con i condizionatori. Se non si disciplinano meglio questi comportamenti, non ci sono incentivi che tengano.

OK, mi fa piacere, ma per caso lo stato ha varato una legge per obbligare la sostituzione delle caldaia con sistemi a pompa di calore et similia?

Perché per le auto a combustione le date ci sono, e probabilmente verranno pure anticipate in futuro.

Per il resto, anche se lo stato obbligasse alla transizione anche i sistemi di riscaldamento, questi sarebbero soltanto una parte (anche se ben più grande di quella delle auto) del contributo alle emissioni di CO2, che per il 90% sono costituite da (lo riporto da un mio precedente commento):
- trasporto non privato (pubblico, commerciale);
- produzione e distribuzione di energia elettrica;
- industria;
- riscaldamento.

Tra l'altro se passi anche il riscaldamento all'elettrico, per forza di cose s'impennerà anche la voce relativa alla produzione dell'energia elettrica, che è anch'essa fra i maggiori contributori alle emissioni di CO2. In cane che si morde la coda...
Originariamente inviato da: cronos1990
Interessante. Oddio, al di là dei numeri precisi niente che già non sapessi.

Parlando chiaramente: io non metto in dubbio che il traffico NON è la principale fonte di inquinamento (che sia CO2, particolato, composti nitrati o quant'altro). Sono il primo a pensare che tutti gli investimenti fatti per le auto elettriche si sarebbero dovuti dirottare su altri settori (al netto che un conto è far cambiare auto ad una persona, un altro è dirgli di rifare l'impianto di riscaldamento di casa... anche quello incide su "certe scelte".

Quello che ho detto, di cui la mia conoscenza deriva da un paio di persone che lavorano nel settore e sanno bene come funzionano certi sistemi sulle macchine diesel (perchè ci lavorano), è che la marmitta catalitica ha un sistema di funzionamento tale per cui "espelle" tutte le sostanze che accumula al suo interno (perchè non spariscono come per magia) solo quando superi una certa velocità, che tendenzialmente in città, soprattutto quelle con molto traffico, non raggiungi.
E lo fanno proprio per evitare che lo facciano nelle zone cittadine, o comunque popolate, o per lo meno che lo facciano di meno.

Che poi una vettura a combustione per quanto riguarda il funzionamento del motore, di qualunque tipo, NON sia la principale causa di inquinamento sono perfettamente d'accordo. Così come, già detto, che tutti gli sforzi economici andrebbero indirizzati in altra maniera se si vuole davvero combattere il problema dell'inquinamento.
Per cui per quanto le vetture elettriche mi affascinino, oltre ad essere un sistema che per me sarebbe di risparmio e con problemi ridotti (ho il mio garage con le mie brave prese di corrente), tutti gli incentivi erogati avrebbero dovuti dirottarli altrove, così come trovo stupido perdere tempo e denaro dietro a imposizioni attive dal 2035 che sono più scelte di facciata che concrete azioni a favore dell'ambiente.

Ma dato come funziona una vettura diesel, o almeno per come mi è stato detto, vien da se che l'inquinamento "stimato" da questi mezzi è chiaramente in difetto, perchè le centraline di rivelazioni le trovi in città dove tali motori NON espellono gran parte delle sostanze inquinanti che si accumulano al loro interno. Quindi hai un dato fuorviante.

Certo, per essere del tutto cristallini, andrebbe anche detto che la marmitta catalitica non funziona, o funziona male, a basse temperature, e in città spesso non riesci a farla andare alle giuste temperature di esercizio. Problema ancor più evidente con i modelli di ultima generazione che per l'evoluzione tecnologica avuta scaldano di meno (basti pensare al banale Start & Stop, che in città praticamente si attiva di continuo, ma che chiaramente non permette alla marmitta di andare in temperatura).

Non è il mio campo, per cui non saprei.

Comunque anche se le sostanze accumulate venissero espulse fuori dalla città, l'obiettivo dovrebbe essere ugualmente raggiunto: toglierle dalle città, visto che i tratti in cui si viaggia ad alta velocità sono abbastanza fuori mano.
Originariamente inviato da: Unrue
Ignori un piccolo dettaglio: a tantissime, ma dico a tantissime auto diesel viene tolto il FAP, quindi inquinano come ciminiere. Non ho idea di come facciano poi a passare la revisione, ma tant'è. Se fai un giro nei vari forum, parecchi se ne vantano pure, mortacci loro. Quindi alla fine ti ritrovi magari un diesel Euro 6 sulla carta, ma che inquina più di un trattore.

Per non parlare poi di quelli che se ne fottono dei divieti e girano con Euro 0 o Euro 1, tanto non controlla mai nessuno. Perlomeno con le auto elettriche questo problema viene risolto alla radice.

OK, ma questo attiene allo stato: faccia controlli a tappeto e serrati, faccia partire multe salate e ritiro della patente.
Originariamente inviato da: nickmot
2) in base a cosa? Sono esattamente come le altre, perché, a paritá di ADAS una elettrica dovrebbe essere migliore?
Perché il freno motore é piú efficace?
Al massimo possiamo concordare che, gli ADAS di Tesla, siano assolutamente i piú avanzati.

Ma anche no. Raggiunge al massimo il livello 3. Mentre, ad esempio, Waymo ha già raggiunto il livello 4.
Originariamente inviato da: rigelpd
3) Sono in testa a tutte le altre auto di lusso, primi 3 posti? Model 3 model S e model X...

E riecco le minchiate galattiche del compagno di merende di testa di spillo.

Le Tesla NON sono auto di lusso: non sono nemmeno premium! E' una cosa che non ti riesce proprio a entrare nella testa.

Non è che se spendi tanto per comprare un'auto questo significa automaticamente che hai comprato un'auto di lusso: hai soltanto speso di più. Punto!
cronos199011 Novembre 2021, 07:24 #143
Originariamente inviato da: cdimauro
Non è il mio campo, per cui non saprei.

Comunque anche se le sostanze accumulate venissero espulse fuori dalla città, l'obiettivo dovrebbe essere ugualmente raggiunto: toglierle dalle città, visto che i tratti in cui si viaggia ad alta velocità sono abbastanza fuori mano.
Si, se lo scopo fosse quello si.

Io però ho il vago sospetto che molte scelte siano fatte per fare il matrimonio con i fichi secchi Come giustamente detto, se quello fosse lo scopo si dovrebbero investire la maggior parte delle risorse su altri temi, non certo quello delle auto elettriche.
Ma siccome (mio punto di vista) le auto elettriche sono la moda del momento, hanno un impatto di facciata efficace sulla popolazione (il "green" che avanza), probabilmente fanno felici le case automobilistiche, sono tutte potenziali spese a carico delle persone comuni e non richiedono particolari interventi sul territorio se non quello di aumentare le colonnine...


...ma io sono un mal pensante

Poi se qualcuno mi regala una BMW i4 non disdegno
Unrue11 Novembre 2021, 07:42 #144
Originariamente inviato da: cdimauro
OK, mi fa piacere, ma per caso lo stato ha varato una legge per obbligare la sostituzione delle caldaia con sistemi a pompa di calore et similia?


Il problema non è solo la caldaia. Se non hai una coibentazione che minimizza le dispersioni di calore serve a poco. E non puoi mica obbligare milioni di persone a farlo, perché costa molto più del cambiare auto. Senza incentivi manderesti in rovina milioni di persone. Infatti ci sono forti incentivi, che è la strada migliore. Ovvero, ti dò i soldi e tu ti convinci a farlo. Se non lo fai neanche quando è gratis (o quasi) allora vuol dire che non te ne frega nulla di vivere su questo pianeta. Poi non so per quanto tempo ci sarà ancora copertura, considerando che per ogni condominio partono circa 500.000 euro.

Originariamente inviato da: cdimauro
Perché per le auto a combustione le date ci sono, e probabilmente verranno pure anticipate in futuro.


Le date che paventano sono sempre più incerte, non c'è ancora nulla di sicuro. Per almeno altri 20 anni si troverà tranquillamente sul mercato auto tradizionali, considerando che c'è anche il mercato dell'usato. Poi si spera che nel mentre si siano decisi.

Originariamente inviato da: cdimauro
Per il resto, anche se lo stato obbligasse alla transizione anche i sistemi di riscaldamento, questi sarebbero soltanto una parte (anche se ben più grande di quella delle auto) del contributo alle emissioni di CO2, che per il 90% sono costituite da (lo riporto da un mio precedente commento):
- trasporto non privato (pubblico, commerciale);
- produzione e distribuzione di energia elettrica;
- industria;
- riscaldamento.

Tra l'altro se passi anche il riscaldamento all'elettrico, per forza di cose s'impennerà anche la voce relativa alla produzione dell'energia elettrica, che è anch'essa fra i maggiori contributori alle emissioni di CO2. In cane che si morde la coda...


Su questo sono d'accordo, però noi come Italia non possiamo fare molto, nel senso che come produzione di energia da rinnovabili difficilmente copriremo tutto il fabbisogno, considerando che non abbiamo milioni di metri quadri dove piazzare pannelli fotovoltaici e centinaia di siti ventosi. Infatti la situazione attuale è questa:

https://www.repubblica.it/economia/2021/11/07/news/rinnovabili_l_italia_e_ferma_nelle_nuove_installazioni_ultima_in_europa_nel_2020-325523079/
rigelpd11 Novembre 2021, 08:34 #145
Originariamente inviato da: cdimauro

E riecco le minchiate galattiche del compagno di merende di testa di spillo.

Le Tesla NON sono auto di lusso: non sono nemmeno premium! E' una cosa che non ti riesce proprio a entrare nella testa.

Non è che se spendi tanto per comprare un'auto questo significa automaticamente che hai comprato un'auto di lusso: hai soltanto speso di più. Punto!


Peccato però che fanno concorrenza alle BMW da 40mila euro in su ;-) i prossimi due anni saranno dolori, sei preparato?
cdimauro12 Novembre 2021, 07:04 #146
Originariamente inviato da: cronos1990
Si, se lo scopo fosse quello si.

Io però ho il vago sospetto che molte scelte siano fatte per fare il matrimonio con i fichi secchi Come giustamente detto, se quello fosse lo scopo si dovrebbero investire la maggior parte delle risorse su altri temi, non certo quello delle auto elettriche.
Ma siccome (mio punto di vista) le auto elettriche sono la moda del momento, hanno un impatto di facciata efficace sulla popolazione (il "green" che avanza), probabilmente fanno felici le case automobilistiche, sono tutte potenziali spese a carico delle persone comuni e non richiedono particolari interventi sul territorio se non quello di aumentare le colonnine...

...ma io sono un mal pensante

Per tutto questo c'è già una definizione: green washing (anche se non mi piace ricorrere agli inglesismi, ma non mi viene in mente niente in italiano che abbia la medesima potenza espressiva).
Poi se qualcuno mi regala una BMW i4 non disdegno

Io pure.
Originariamente inviato da: Unrue
Il problema non è solo la caldaia. Se non hai una coibentazione che minimizza le dispersioni di calore serve a poco. E non puoi mica obbligare milioni di persone a farlo, perché costa molto più del cambiare auto. Senza incentivi manderesti in rovina milioni di persone. Infatti ci sono forti incentivi, che è la strada migliore. Ovvero, ti dò i soldi e tu ti convinci a farlo. Se non lo fai neanche quando è gratis (o quasi) allora vuol dire che non te ne frega nulla di vivere su questo pianeta. Poi non so per quanto tempo ci sarà ancora copertura, considerando che per ogni condominio partono circa 500.000 euro.

Però è un condominio, quindi si sistemano diverse case. Inoltre non è detto che a tutti i condominii sia richiesta la stessa manutenzione.

Comunque almeno così si prova ad agire su uno dei maggiori emettitori di CO2 (anche se non vedo azioni rivolte agli altri).
Le date che paventano sono sempre più incerte, non c'è ancora nulla di sicuro. Per almeno altri 20 anni si troverà tranquillamente sul mercato auto tradizionali, considerando che c'è anche il mercato dell'usato. Poi si spera che nel mentre si siano decisi.

Sì, infatti: le auto a combustione rimarranno ancora per parecchi anni. Ma fra un po' non sarà più possibile comprarle.
Su questo sono d'accordo, però noi come Italia non possiamo fare molto, nel senso che come produzione di energia da rinnovabili difficilmente copriremo tutto il fabbisogno, considerando che non abbiamo milioni di metri quadri dove piazzare pannelli fotovoltaici e centinaia di siti ventosi. Infatti la situazione attuale è questa:

https://www.repubblica.it/economia/2021/11/07/news/rinnovabili_l_italia_e_ferma_nelle_nuove_installazioni_ultima_in_europa_nel_2020-325523079/

Non posso leggere l'articolo, perché è per gli abbonati.

Comunque in Sicilia hanno piazzato parecchi impianti fotovoltaici e anche diversi eolici. La Sicilia da sola riesce a essere energeticamente autonoma, ed esporta pure ad altre regioni l'energia prodotta in eccesso (la Calabria fa un po' meglio).

In teoria ci sarebbe ancora tantissimo spazio per espandere la produzione di energia, visto che c'è tantissima superficie brulla e spesso incoltivata o non usata, ma non vorrei che l'isola si riempisse di tanta spazzatura (perché è quello che diventerà a fine vita) che o rimarrebbe lì o chissà dove potrebbe venire imboscata.
Originariamente inviato da: rigelpd
Peccato però che fanno concorrenza alle BMW da 40mila euro in su ;-)

Dipende tutto da come la gente vuole spendere i suoi soldi, ovviamente, e su questo non ho nulla da sindacare: ognuno fa quello che vuole.

Ma, come già detto, spendere tanto per un'auto NON implica automaticamente che se ne sia comprata una premium o addirittura luxory.
i prossimi due anni saranno dolori, sei preparato?

Ed ecco ritornato l'aiutante sconosciuto del mago Otelma: quando la smetterai di sparare ancora colossali minchiate in base a come ti svegli la mattina?
cdimauro13 Novembre 2021, 06:45 #147
Originariamente inviato da: Darkon
Secondo me è più il contrario. I produttori di auto che erano alla canna del gas perché i termici non avevano più grandi margini di miglioramento e rischiavano di vendere sempre meno per scarsità di novità tra un modello e l'altro che hanno chiesto e ottenuto dai governi un sostanzioso aiuto per passare all'auto elettrica senza che risulti una loro imposizione.

Ormai sviluppare un termico richiedeva una quantità di denaro che non permetteva ai produttori di rientrare di tali somme con certezza e assottigliava di anno in anno i margini. Non è un caso infatti che ultimamente soprattutto nel settore premium ci si fosse buttati totalmente su infotainment e elettronica per giustificare certi prezzi proprio perché sui motori non sapevano più cosa fare. Anche solo per ottenere uno 0,5% di efficienza i costi erano spropositati.

Quindi non sottovaluterei affatto che più che i governi a imporsi sui produttori siano i produttori che si fregano le mani per l'elettrico che gli permetterà di sfoltire tantissimo la produzione, avere una nuova tecnologia da sviluppare che può portare a brevetti redditizi ecc... ecc...

Originariamente inviato da: cdimauro
Visto che ci lavoro, posso dirti che non è così.

Primo, i soldi che le aziende automobilistiche stanno investendo sull'elettrico et similia sono di gran lunga superiori a eventuali incentivi statali (che comunque vorrei proprio vedere, visto che quelli disponibili al momento vanno a vantaggio di chi compra auto e non di chi le produce).

Secondo, il problema è che i governi hanno imposto via via dei limiti fisicamente impossibile da ottemperare per i produttori di auto. I burocrati hanno dimostrato ancora una volta di non avere idea di come funzioni ciò che hanno la presunzione di voler regolare.

Mettiti nei panni dei produttori di qualcosa a cui viene chiesto l'impossibile: alzano le mani, e si dedicano ad altro, come appunto sono stati costretti a fare i produttori di auto.

Torno su questo punto per dimostrare coi fatti, recentissimi, ciò che avevo scritto qui sopra.

Solo sei Case firmano per lo stop alle endotermiche nel 2040
[I][INDENT]mancano all’appello costruttori del calibro di Volkswagen, Toyota, Stellantis, BMW, Renault, Nissan, Honda e Hyundai/Kia, a dimostrazione di quanto l’accordo sia stato accolto con un forte scetticismo.
[...]
mancano grandi nazioni del calibro di Cina, Stati Uniti e Germania. Proprio l’assenza di questi tre Paesi avrebbe spinto i maggiori gruppi automobilistici a non aderire all’accordo. Il Financial Times ha spiegato, in un articolo di ricostruzione delle trattative avvenute negli ultimi giorni, che le diverse Case automobilistiche, pur non opponendosi alla graduale cancellazione delle emissioni di CO2, avrebbero sollevato “specifiche obiezioni”: per esempio, la Volkswagen avrebbe posto l’accento sulla necessità di rispettare le diverse esigenze di sviluppo di mercati e regioni e sulla mancata adesione della Cina all’accordo sullo stop al ricorso al carbone per la produzione di energia; la Toyota avrebbe sottolineato i tempi più lunghi necessari a mercati come l'Africa e l'America Latina per abbracciare l’elettrico e la BMW avrebbe espresso dubbi sulle reali possibilità di rispettare le scadenze per l’addio ai motori endotermici.
[...]
non sono presenti altri Paesi produttori di automobili: Giappone, Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia solo per citarne alcuni. [...] secondo quanto trapelato, le Case avrebbero espresso il loro scetticismo a imboccare la strada di un costoso cambiamento tecnologico senza un impegno delle istituzioni a garantire le necessarie infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Ciò non vuol dire che il settore automobilistico stia riducendo attenzioni e risorse per portare avanti le strategie di elettrificazione. Anzi, lo sforzo sta anche aumentando di dimensione e intensità: secondo un’analisi della Reuters, i costruttori globali hanno in programma, fino al 2030, investimenti su veicoli elettrici e batterie per 515 miliardi di dollari (oltre 445 miliardi di euro), oltre 200 miliardi in più rispetto a un’analoga ricerca condotta meno di tre anni fa. [/INDENT][/I]
Frenata sul divieto di auto a motore termico dal 2035: molti big (e l’Italia) non firmano l’accordo
[I][INDENT]Usa e Cina che si sono trovati uniti nel “no” alla transizione forzata verso auto e furgoni a zero emissioni e con il rifiuto dei Paesi produttori, a partire dalla Germania, a cui si è allineata anche l’Italia, che all’inizio pareva intenzionata a dire basta almeno alle auto a benzina e diesel, ma che non ha digerito l’inserimento anche dei van.

Restano fuori dall’accordo anche alcune delle principali case automobilistiche del mondo: le due più grandi in assoluto, Toyota e Volkswagen, così come Stellantis, Honda, Nissan, Bmw e Hyundai.
[...]
Le aziende tedesche Volkswagen e Bmw, seguite dal governo tedesco, hanno invece subito detto no. Funzionari tedeschi hanno affermato che Berlino ha rifiutato di firmare l’accordo perché conteneva una nota a piè di pagina che avrebbe impedito l’uso di combustibili sintetici prodotti con energia rinnovabile, un’opzione che alcuni nell’attuale e probabilmente futuro governo vogliono mantenere aperta”.[/INDENT][/I]
COP26: l’Italia non firma l'accordo sulle auto elettriche
[I][INDENT]La risposta la dà il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti al Corriere della Sera, dicendosi preoccupato del destino dell’intero settore della componentistica italiana, che con la transizione all’elettrico potrebbe essere azzerato: “Dobbiamo affrontare la transizione ecologica con un approccio tecnologicamente neutrale: decarbonizzazione non può diventare sinonimo di elettrico. Così facciamo diventare ideologico un percorso che invece deve essere razionale. Tutti vogliamo combattere l’inquinamento, vivere in un mondo più sano e compatibile con l’ambiente e per questo non possiamo bocciare altre strade in modo pregiudiziale. Devono proseguire ricerca e studio su altri combustibili non fossili, sui quali le nostre imprese stanno facendo investimenti importanti: non possono essere esclusi a priori”.[/INDENT][/I]

Come puoi vedere anche dalle cifre riportate, le aziende automobilistiche stanno investendo, DA SOLE, cifre mostruose per la transizione ecologica, ma NON sono disposte a buttare via così presto tutti quelli fatti per i motori a combustione né si vogliono sobbarcare tutti i costi.

Visto che ti ho detto che ci lavoro e che le cose non stanno come avevi ipotizzato, puoi vedere tu stesso come BMW non abbia aderito. Inoltre c'è anche un articolo fresco con le dichiarazioni del mio CEO che parla anche di questo (tradotto, blandamente, con deepl):
Il capo della BMW: "Ciò che ci distingue da Tesla è la nostra pretesa di qualità e affidabilità".
[I][INDENT]BMW vuole vendere auto con motori a combustione più a lungo che fino al 2035 - sarebbe addirittura dannoso per il clima non farlo. Questo, e perché il produttore americano Tesla non è un modello per l'azienda di Monaco di Baviera in alcuni aspetti, è stato spiegato dal capo della BMW Oliver Zipse.

Il capo della BMW Oliver Zipse non vuole suggellare la fine dei motori a combustione con una data fissa. Il fatto che due dozzine di stati, sei grandi produttori di automobili, così come le città e gli investitori hanno fatto proprio questo alla Conferenza mondiale sul clima a Glasgow il Mercoledì, il top manager considera anche essere "dannoso per il clima", come ha spiegato al "Handelsblatt Auto Summit" il Mercoledì. Secondo l'agenzia di stampa "dpa", Mercedes, Ford e General Motors sono tra i produttori di automobili che si sono impegnati per l'obiettivo. "Non è visibile che nei paesi del mondo - compresa la Germania - l'infrastruttura di ricarica è in uno stato in cui questo può portare alla neutralità climatica", ha detto Zipse nella giustificazione.

Finché la gente non può fare il pieno di elettricità in modo sostenibile, non è un bene per l'ambiente, ha detto. Inoltre, sosteneva Zipse, la gente continuerebbe a guidare modelli più vecchi con una tecnologia di combustione inferiore. [B]La dimensione dell'industria del carburante è sottovalutata nella discussione; attualmente, [U]l'offerta di veicoli elettrici sta crescendo cinque volte più velocemente dell'infrastruttura di ricarica[/U].[/B] Non vede quindi la fine del motore a combustione entro il 2035.

Questo è l'obiettivo fissato dal governo tedesco, come un portavoce del ministero federale dell'ambiente ha confermato a "dpa" mercoledì. Solo i veicoli a zero emissioni dovrebbero quindi poter essere registrati. Anche la Germania non ha sottoscritto la fine dell'auto a combustione - perché la questione dell'uso dei carburanti elettronici non è stata chiarita.

BMW, a differenza di Volkswagen e Mercedes-Benz, vuole continuare a concentrarsi su una gamma più ampia di forme di guida. [B]"Stiamo continuando a sviluppare cinque tecnologie: diesel e benzina, ibridi plug-in, puramente elettrici e, in prospettiva, idrogeno entro la fine del decennio", ha detto Zipse. [U]BMW può permetterselo[/U], ha detto.[/B] "Dipende dalle nostre architetture e dalle piante. Ecco perché osiamo la complessità".

Ha anche detto che aveva a che fare con il fatto che la "forte crescita" stava rafforzando la rotta della BMW. "Il nostro obiettivo strategico è l'otto-dieci per cento di ritorno sulle vendite. Lo raggiungeremo già quest'anno", dice Zipse.

Zipse è anche sicuro di sé quando si tratta della concorrenza. Tesla, che il capo della VW Herbert Diess usa come punto di riferimento, è un serio concorrente. Tuttavia, non seguono gli americani in alcune cose. "Ciò che ci distingue da Tesla è la nostra richiesta di qualità e affidabilità". Il produttore di e-car sta crescendo principalmente attraverso la riduzione dei prezzi, che per Zipse non è "un modello di business sostenibile".[/INDENT][/I]
Penso sia chiaro. Mi sono anche permesso di evidenziare delle parti importanti sull'argomento.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^