Rimac e Bugatti si fondono per un futuro completamente elettrico
di Paolo Corsini pubblicata il 06 Luglio 2021, alle 10:21 nel canale Mercato
I due marchi si fondono in una nuova azienda, Bugatti Rimac, mantenendo i rispettivi brand ma unendo le forze per lo sviluppo tecnologico delle hypercar del futuro.
E' di poche ore fa l'annuncio che Rimac Automobili e Bugatti Automobiles, due marchi specializzati nella produzione di supercar, hanno unito le forze per sviluppare un nuovo marchio che li unisce: Bugatti Rimac d.o.o.
Il marchio Bugatti è ben noto agli appassionati di automobili: azienda storica, è letteralmente rinata dalle ceneri alcuni decenni fa producendo alcune tra le hypercar più potenti, veloci, costose ed esclusive sulla terra. Rimac è un marchio molto più giovane: l'azienda è nata in Croazia 10 anni fa specializzandosi nella costruzione di veicoli supersportivi completamente elettrici.
La nuova Bugatti Rimac vede la partecipazione al 55% di Rimac Group, azienda che vede nella compagine societaria il fondatore Mate Rimac con il 37%, Hyundai Motor Group con il 12%, Porsche con il 24% e altri investitori con il 27% del totale del capitale. Il restante 45% del capitale di Bugatti Rimac è nelle mani di Porsche
Rimac Technology, azienda di proprietà al 100% di Rimac Group, è la nuova realtà che è stata costituita per gestire la produzione di batterie, sistemi di trasmissione e componenti per veicoli elettrici destinati a vari clienti impegnati nel settore automobilistico e che in precedenza acquistavano questi componenti da Rimac. In questo modo l'attività di business legata alla produzione tecnologica per conto terzi viene separata in un'altra azienda così da continuare a sviluppare nuove soluzioni per i clienti.
Mate Rimac, fondatore di Rimac, continuerà a operare quale CEO di Rimac Group gestendo nella propria attività tanto Rimac come Bugatti, oltre ovviamente alla nuova costituita Rimac Technology. Rimac e Bugatti continueranno ad operare come marchi indipendenti, ciascuna mantenendo le proprie sedi produttive e i canali di distribuzione unendo le forze in tema di ricerca e sviluppo, produzione e altre aree di lavoro che possano beneficiare di questo legame.
Il quartier generale della nuova Bugatti Rimac sarà all'interno del nuovo Rimac Campus, all'interno del quale troverà spazio anche Rimac Technology: in questa location, la cui apertura è prevista per il 2023, Rimac e Bugatti opereranno lo sviluppo delle future hypercar che verranno vendute con i due brand.
Di fatto Rimac e Bugatti uniscono le forze, diventando un centro di sviluppo per hypercar che in prospettiva adotteranno sempre più le tecnologie elettriche sviluppate da Rimac. In questo modo il gruppo Volkswagen, di proprietà di Porsche SE, cede il marchio Bugatti che rappresentava la proposta più orientata al lusso e alle iper-prestazioni tra quelli della propria produzione ma che per il gruppo è stata negli anni una fonte di perdite e non di utili.
Sarà interessante ora valutare, già nei prossimi mesi, quali saranno le evoluzioni in termini di direzione di sviluppo per il futuro di questi due marchi. Se per Rimac la strada è ben delineata, con la nuova Nevera che verrà consegnata ai primi clienti nel corso del 2021, è il futuro di Bugatti che è tutto da disegnare: difficile non immaginare, a questo punto, che l'erede della Chiron sarà una ipercar completamente elettrica basata sulla tecnologia Rimac.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTutto sommato potrebbe saltare fuori qualcosa di buono per il settore.
Quindi le prossime si chiameranno "Bugatti Rimac" ?
Tutto sommato potrebbe saltare fuori qualcosa di buono per il settore.
Anche Rimac è famosa
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Si guarda famosissima !
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Link ad immagine (click per visualizzarla)
all'incapace, gli hanno dedicato l'estintore di bordo
Quindi le prossime si chiameranno "Bugatti Rimac" ?
RIMATTI!
ma anche Bug Mac non sarebbe male :-D lo trovi con il Mac Crispy :-D
Con 2000 e più CV...
Dire che è un totale follia è poco.
Che non Mi vengano a dire che sono ecologiche...
sempre meglio di bumac
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