L'UE intende legittimare la CCS, ma il pericolo greenwashing è dietro l'angolo

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Mercato L'UE intende legittimare la CCS, ma il pericolo greenwashing è dietro l'angolo

La Commissione Europea ha recentemente adottato una proposta di nuove regole riguardanti la cattura e lo stoccaggio del carbonio, ma gli ambientalisti tengono alta l'allerta sui pericoli del greenwashing

 

Una delle strategie messe in campo per contrastare il Cambiamento Climatico prende il nome di CCS, Carbon Capture and Storage, ovvero Cattura e Stoccaggio del diossido di carbonio (CO2) prima che quest'ultimo finisca nell'atmosfera.

Questa possibilità è estremamente controversa e fin dall'inizio ha spaccato in due l'opinione pubblica, fra chi sostiene che non sia affatto necessario investire in complicate – e ancora non del tutto sicure e/o consolidate – strategie di CCS, quando "basterebbe" piantare alberi in numero sufficiente da ripulire l'atmosfera terrestre dall'eccesso di CO2 e chi, all'opposto, ritiene che questa strada sia assolutamente da percorrere.

EU CCS

Fra questi ultimi c'è Elon Musk, il CEO di Tesla, che, quasi due anni fa, promise 100 milioni di dollari a chi gli avesse proposto la miglior tecnologia di CCS.

EU CCS

Anche l'Unione Europea si è recentemente espressa a favore e sostegno della cattura&stoccaggio della CO2, ma gli ambientalisti hanno perentoriamente lanciato l'allarme sui pericoli del greenwashing: senza una serie di chiare e precise regole, sostengono, progetti inefficaci diventerebbero specchietti per le allodole dietro cui i grandi inquinatori potrebbero nascondersi, mostrandosi come green.

La Commissione europea intende quindi stabilire un quadro per certificare le rimozioni di carbonio "di alta qualità", ma anche in questo modo, sostengono gli ambientalisti, se anche si riuscisse a perfezionare un sistema di CCS efficace e sicuro, si rischierebbe l'effetto opposto a quello desiderato.

EU CCS

Alcune aziende diventerebbero poco interessate a diminuire la propria impronta al carbonio o a diventare carbon neutral, dal momento che le emissioni prodotte verrebbero catturate.

"L'UE sta scommettendo molto su rimozioni non provate... Ogni tonnellata di future rimozioni di carbonio promesse rappresenta un ritardo nella riduzione delle emissioni di oggi, portandoci più in profondità nel caos climatico", sostiene Lucy Cadena, coordinatrice di Real Zero Europe, una campagna ambientale che si oppone all'UE piani di rimozione del carbonio.

La scorsa settimana oltre 200 organizzazioni hanno rilasciato una dichiarazione pubblica, tramite Real Zero Europe, in cui condannano i piani di rimozione del carbonio della Commissione europea.

Da parte dell'UE, i progetti di rimozione del carbonio dovranno ottenere un "certificato di conformità" da una terza parte; la proposta presentata, stabilisce diversi criteri su come verificare in modo indipendente che un progetto stia effettivamente cattura la CO2 per poi immagazzinarla in un luogo sicuro dove non sia in grado di fuoriuscire. I requisiti per la certificazione includono la garanzia che l'anidride carbonica catturata possa essere misurata con precisione e conservata a lungo termine.

Wijnand Stoefs, responsabile delle politiche presso l'ONG Carbon Market Watch, ha dichiarato al Financial Times che, così com'è, il disegno di legge europeo è ancora troppo vago e carente di linee guida chiare, con troppi punti che rimangono nebulosi.

Fra questi, se e come verranno verificati i progetti che non sono in grado di mantenere immagazzinata permanentemente l'anidride carbonica, uno dei punti più deboli di qualsiasi tecnologia CCS.

EU CCS

Nemmeno gli investimenti nella riforestazione ne sono immuni.

Un'azienda che punti a piantare abbastanza alberi da assorbire tutta la produzione di CO2 non può proteggere la sua foresta da incendi, abbattimenti o malattie, pertanto non può garantire che l'anidride carbonica verrà effettivamente stoccata per tutto il tempo necessario, che equivale a centinaia di anni.

Al momento il disegno di legge deve ancora essere adottato sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio; poiché la regolamentazione è in ritardo, le grandi aziende stanno già cercando di stabilire un punto d'appoggio nel mercato emergente della rimozione del carbonio, attraverso la compravendita di crediti.

Il gigante petrolifero Occidental ha in programma di vendere crediti per la rimozione del carbonio dai suoi prossimi progetti in Texas, e così anche Big Tech.

Alphabet, Meta, Stripe e Shopify, invece, hanno lanciato un'iniziativa, ad aprile, per esaminare i progetti di rimozione del carbonio per le aziende che desiderano acquistare i loro servizi.

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1 Commenti
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niky8905 Dicembre 2022, 13:07 #1
Il Combined Charging System? Bella questa moda di usare acronimi ovunque.

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