L'Aia è la prima città a vietare per legge la pubblicità sui combustibili fossili e servizi inquinanti

L'Aia ha deciso di fare la guerra all'inquinamento, almeno nella testa dei suoi cittadini. Questo perché, tramite un'ordinanza speciale, l'amministrazione ha deciso di vietare in città la pubblicità dei combustibili fossili.

Si tratta di un divieto che ha effetto sui cartelloni pubblicitari, esposizioni in aree pedonali esterne, annunci sui mezzi pubblici e all'interno di essi, ed altri spazi pubblici cittadini. Ma le pubblicità dei carburanti non sono le uniche ad essere colpite.

In generale è vietata la promozione di qualsiasi forma di servizio considerato inquinante, quindi stop alle pubblicità anche di crociere, voli aerei, fornitori di gas metano, ed anche dei veicoli endotermici. In pratica tutto ciò che ha o potrebbe avere emissioni nocive per le persone e l'ambiente.

Leonie Gerritsen, esponente di un partito ambientalista, ha spiegato: "L'Aia vuole essere neutrale dal punto di vista climatico entro il 2030. Quindi è inappropriato consentire la pubblicità di prodotti dell'industria fossile. Fortunatamente, il consiglio comunale ora lo riconosce".

La proposta di questo divieto parte proprio dalla sua forza politica, il Partito per gli Animali, e trova base su un precedente provvedimento, quello del divieto di pubblicità di derivati fossili dalle pensiline degli autobus. In quell'occasione la proposta aveva ricevuto ampio supporto bipartisan. Il sostegno era infatti arrivato da Verdi, Laburisti, Socialisti, dal partito centrista per i diritti delle minoranze DENK, dal partito progressista pro-Europa Democratici 66 e dall'Unione Cristiana di centro-destra.

Tuttavia il percorso verso la neutralità carbonica è ancora lungo, per l'Olanda in generale. Nel Paese infatti il riscaldamento con gas metano è ancora ampiamente utilizzato, e lo stesso gas è una delle fonti principali di produzione dell'energia elettrica, con il risultato che ogni cittadino olandese emette circa il 50% in più di CO2 rispetto ai cittadini di Francia, Regno Unito o Danimarca, o il doppio della vicina Svezia.