Tesla Powerwall 3, inverter ibrido e più potenza, eccolo in anteprima | Video
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 05 Dicembre 2024, alle 17:52 nel canale Energie RinnovabiliTesla ha presentato in Italia la batteria domestica Powerwall 3, ed abbiamo potuto vederla e scoprirla in anteprima
Sono già più di 800.000 i Tesla Powerwall installati nel mondo, e con la nuova versione, la terza, l'azienda di Elon Musk vuole alzare ancora l'asticella e cercare di intercettare più clienti.
Abbiamo scoperto in anteprima Powerwall 3 grazie ad un evento organizzato appositamente per l'Italia, in cui il team Tesla Energy locale ci ha elencato, e spiegato, tutte le novità del nuovo prodotto. Trovate tutto riassunto nel nostro video:
Partiamo da ciò che non cambia, ovvero l'estetica e la capacità, che resta di 13,5 kWh, tutti utilizzabili fino allo 0% di scarica. Dentro Powerwall 3 ci sono celle LFP, litio-ferro-fosfato, che rispetto alle NMC sono più durature, più resistenti, ed ancora più sicure in caso di incidenti. È per questo che Tesla garantisce il prodotto per 10 anni ed almeno il 70% di capacità residua, senza porre un numero massimo di cicli di scarica.
Powerwall 2 aveva già introdotto l'inverter integrato, per restituire l'energia all'abitazione sotto forma di corrente alternata, ma ora l'inverter di Powerwall 3 è di tipo ibrido, cioè può ricevere direttamente la corrente continua che arriva dall'impianto fotovoltaico, senza necessità di un inverter terze parti. Chi procede dunque ad una nuova installazione avrà bisogno di un componente in meno, con relativo risparmio e meno lavori da eseguire, come i cablaggi.
L'inverter Tesla accetta fino a 20 kW di potenza in ingresso dal fotovoltaico, e la logica di funzionamento privilegia sempre l'autoconsumo di energia, con l'avanzo d produzione che va a ricaricare la batteria. L'energia accumulata poi può essere utilizzata dalla casa ad una potenza configurabile tra 3,68 kW e 11,04 kW, a seconda delle caratteristiche dell'abitazione e del carico massimo che l'impianto può gestire. Risponde comunque alle normative vigenti per la potenza massima, poiché anche se in grado di arrivare fino a 11 kW, blocca l'immissione in rete del surplus a 6 kW.
In abbinata ci sarà sempre il Tesla Gateway, che non cambia, ed inserisce la batteria nell'ecosistema Tesla e permette di utilizzare la funzione di backup nel caso di interruzione della rete pubblica. È bene ricordare però che non si tratta di un dispositivo UPS, nonostante sia molto veloce nel passaggio alla modalità backup, ed in ogni caso questa modalità funziona su una singola fase, anche se vi sono installate più batteria, una per fase, per le abitazioni che hanno un impianto trifase.
L'utente se utilizza l'intero ecosistema Tesla - batteria, gateway, wall connector e vettura - può impostare Powerwall affinché ricarichi l'auto elettrica solo quando c'è eccesso di produzione del fotovoltaico, ed è possibile indicare quanto buffer lasciare alla batteria per eventuali necessità. C'è anche la funzione Scudo Tempesta, che si interfaccia con le allerte gravi per maltempo, e forza la batteria a caricarsi completamente, nel caso l'evento atmosferico causi un black-out.
Il funzionamento è assicurato in un range di temperature molto elevato, da -20 fino a 50 °C, e fino ai 60 cm della sua altezza Powerwall 3 è certificato IP67, e può quindi trovarsi immerso, mentre la parte alta ha un più semplice IP55. Tesla ha lavorato anche per semplificare il lavoro agli installatori e rendere il prodotto più sostenibile, sia per la chimica, ma anche per l'imballo. Ora c'è una cassa di plastica, con foratura euro pallet, che evita all'installatore di dover smaltire altri imballaggi, e viene poi recuperata da Tesla per essere usata con una nuova batteria.
Il prodotto è già disponibile, e si trova online la pagina dedicata sul sito Tesla. Diversamente dalle automobili, Tesla non vende il Powerwall direttamente sul sito, ma passa attraverso i rivenditori autorizzati, che possono essere interpellati dalla stessa pagina. Sappiamo però il prezzo, che è di 6.900 euro IVA esclusa, a cui aggiungere 900 euro per il Gateway, ed infine l'installazione. La semplificazione introdotta dovrebbe garantire un certo risparmio nelle lavorazioni, portando la spesa totale a circa 10.000 euro, per un risparmio stimato che sarà di circa 1.600 euro all'anno, calcolato sull'utente medio di Powerwall in Italia. Alleghiamo di seguito la scheda tecnica completa:
Visualizza la scheda di Powerwall 3
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16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer ripagarsi si ripaga, è solo decisamente a lungo termine. Poi dipende se nel calcolo ci metti anche lo scambio sul posto oppure no, le cose cambiano parecchio.
A onor del vero ci sono prodotti più economici, però con meno capacità, quindi con tempi di rientro che si allungano.
Come giustamente però hanno ricordato alcuni colleghi oggi, la batteria non si mette solo per un discorso economico, é un comfort in più e ti permette di gestire la casa in modo diverso.
E questi tuoi elaborati calcoli da dove derivano? E poi cosa c’entra l’offgrid?
Se va beh, calcoli alla pene di segugio.
Dovresti avere un fv ampiamente sovradimensionato per produrre a sufficienza in inverno, sempre tempo permettendo. Con i prezzi di oggi è escluso.
Avrà sbagliato di un ordine di grandezza
Non ovviamente per giocattoli di queste dimensioni ma se parliamo di pacco batterie siamo a 250 euro/kWh installati con aspettativa di scendere a 220 €/kWh entro la fine dell’anno prossimo.
Non sono bellini con questi e non hanno il logo tesla che fa figo ma costano effettivamente molto ma molto di meno.
Il risparmio poi è ridicolo.. con un impianto da 1.000 kWh il risparmio che si generano oggi in un giorno di suo utilizzo come batteria di trasferimento è circa di 100 €/Giorno e quindi di 38 mila euro/anno a fronte di una spesa di 250 mila euro.
Se lo si usa invece come batteria per evitare le cessioni in rete (perchè si ha un impianto malamente dimensionato) allora il recupero si aggira anche attorno ai 200 €/Giorno e quindi si una un recupero di quasi 80 mila euro/anno e un payback di 3 anni.. ma con cifre che sono meno della metà di questi powerwall tesla per cui, ipotizzando un uso domestico e 13,5 kW possiamo ipotizzare un payback in 7-10 anni per una soluzione simile e considerando degrado e costo del danaro parliamo di 9-12 anni.. tantini secondo me ma poi ognuno pensa a quello che gli fa comodo.. per uno che consuma 3 mila kWh/anno e che quindi spende circa 1.000 euro/anno vorrebbe dire sprecare 10 anni di bollette per una batteria e quindi è effettivamente una cosa ridicola ad oggi pensare a 10 anni di bollette per RIDURRE le bollette e non azzerarle..
Tesla si conferma eccellente nel marketing dei suoi prodotti, molto meno eccellenti i clienti che comprano soluzioni a doppio del prezzo ma c’è chi compra altre cose strapagandole e quindi bravi in tesla
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