L'impianto fotovoltaico più a nord del mondo è entrato in funzione
di Giulia Favetti pubblicata il 22 Settembre 2023, alle 09:01 nel canale Energie RinnovabiliAppena sotto il Polo Nord, nel punto – permanentemente abitato – più a nord del mondo la Norvegia ha deciso di costruire un impianto fotovoltaico con annesso un sistema di accumulo. Il parco solare è ufficialmente diventato operativo ieri
Il Sole del Nord; potrebbe venire conosciuto in questo modo il complesso solare installato nel centro abitato più settentrionale del mondo, appena sotto il Polo Nord. Si tratta per la precisione del Isfjord Radio sull'isola di Spitsbergen, la più grande e l'unica isola permanentemente popolata dell'arcipelago norvegese delle Svalbard.
Un luogo decisamente insolito per costruire un impianto fotovoltaico, verrebbe da credere, ma la società energetica statale Store Norske Energy deve pensarla diversamente; il parco solare, fra l'altro, è off grid, ovvero non è pensato per immettere corrente nella rete nazionale, ma per "trattenerla" in loco, immagazzinandola nel sistema di accumulo limitrofo.
Quest'iniziativa ha infatti come scopo quello di tagliare significativamente le emissioni di Isjord Radio (almeno del 70%, secondo le previsioni di Store Norske Energi), facendo inoltre risparmaire 200.000 litri di carburante ogni anno
Isfjord fu costruito come stazione radio nel 1933 per fornire un collegamento di comunicazione tra l'arcipelago delle Svalbard e la terraferma norvegese. È ancora una stazione radio e una stazione meteorologica, cui si è aggiunto un albergo per turisti e ricercatori.
Store Norske (che al momento non ha diffuso dati riguardanti potenza e produzione – attesa - dell'impianto o la capacità di accumulo del sistema di stoccaggio) ha affermato che l'installazione del complesso (parco solare e batterie) è stato un compito impegnativo. L'azienda ha dovuto gettare le fondamenta nel permafrost e il lavoro è stato svolto in condizioni artiche difficili, con cumuli di neve, vento, neve e carichi di ghiaccio.
Inoltre, per non disturbare la fauna selvatica, tutti i lavori rumorosi sono stati tassativamente completati entro il 15 maggio.
La società energetica sta collaborando con l'Università delle Svalbard (UNIS) e Svalbard Energi nella sperimentazione di sistemi di energia rinnovabile ibrida, stoccaggio di batterie e generatori diesel, con un piano per implementarli in molte delle 1.500 comunità artiche off-grid che attualmente si affidano a fonti fossili (carbone e/o diesel) per ricavare energia.
La regione è soleggiata in estate, ma è buia in inverno, motivo per cui il diesel non può ancora essere eliminato, ma Store Norske prevede di includere nel medio-lungo termine l'eolico nel mix energetico, e sta portando avanti la ricerca riguardo le performance e la manutenzione di un impianto eolico (verosimilmente offshore) nelle condizioni artiche.
Heidi Theresa Ose, direttore generale di Store Norske, ha dichiarato:
"Siamo a buon punto con la creazione di Isfjord Radio come progetto pilota per sistemi energetici ibridi privi di emissioni per le comunità off-grid nell'Artico. L'obiettivo a lungo termine è [raggiungere] una soluzione rinnovabile al 100%".
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi può eccedere di superficie dove mettere pannelli e anche come quantitativo per ottenere anche nel caso minimo energia sufficiente a far funzionare tutta la baracca, invece di portare tutto il tempo gasolio & co. ovvio che sia meglio così, come faranno per la neve però... li è da vedere, tra un estate e un'altra i pannelli saranno ancora utilizzabili ?
Si può eccedere di superficie dove mettere pannelli e anche come quantitativo per ottenere anche nel caso minimo energia sufficiente a far funzionare tutta la baracca, invece di portare tutto il tempo gasolio & co. ovvio che sia meglio così, come faranno per la neve però... li è da vedere, tra un estate e un'altra i pannelli saranno ancora utilizzabili ?
A naso direi di si, i sun power ad esempio sono garantiti per un range operativo da -40 °C a +60 °C, non so che temperature ci siano li in inverno
ho letto sul sito dell'azienda elettrica ma restano molto sul vago e non danno informazioni utili.
l'articolo qui sopra non aggiunge praticamente niente al sito di Snsk.. peccato..
ad ogni modo questo è solo un progetto pilota per cui non pare fossero interessati all'efficienza economica ma solo a vedere se stava in piedi.
sono anche in ritardo sul progetto a quanto pare e i pannelli sono operativi dal 2022 per cui un inverno lo hanno già fatto ma non danno dati.. peccato
Quindi, il parametro della convenienza di questo fotovoltaico è ben spostato rispetto ad un paese in cui l'energia elettrica è prodotta, distribuita e dispacciata attraverso la rete nazionale.
Hanno fatto bene a mio avviso: vada come vada è un'esperimento interessante.
Mi chiedo se per caso abbiano pensato ad un sistema "riscaldante" per i pannelli in modo da tenerli puliti da neve e ghiaccio.
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