Fotovoltaico e pecore al pascolo, la nuova idea di Enel per gestire gli impianti in Texas
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 16 Agosto 2024, alle 11:03 nel canale Energie RinnovabiliEnel North America ha stretto una collaborazione con una società specializzata in manutenzione del verde tramite il pascolo delle pecore
Enel è presente anche oltreoceano, ed in particolare oggi ci arriva una novità che riguarda la divisione Enel North America, che ha stretto una collaborazione con la Texas Solar Sheep Co., un'azienda a conduzione familiare che si occupa della gestione della vegetazione presso grandi parchi solari.
Fin qui sembrerebbe tutto tradizionale, dato che i grandi parchi fotovoltaici a terra hanno bisogno di manutenzione, per tenere sotto controllo la vegetazione, ma il nome della compagnia rivela già il metodo: le pecore.
Più di 6.000 pecore saranno mandate al pascolo in otto parchi fotovoltaici in Texas, per quello che per ora sarebbe il più grande accordo agrivoltaico degli Stati Uniti. Con il termine agrivoltaico (o agrovoltaico) si intende l'unione di pannelli fotovoltaici, a terra o su strutture sospese, e attività agricole e di allevamento, con reciproci vantaggi.
Nel caso dell'uso delle pecore, i vantaggi sono diversi, come già verificato dal National Renewable Energy Laboratory. Gli habitat autoctoni vengono così mantenuti, grazie all'assenza di sfalcio meccanico, e il ciclo di molte specie vegetali va a compimento, a favore anche degli insetti impollinatori.
La presenza delle pecore contribuisce poi alla salute del suolo, con dati che parlano di un miglioramento di oltre il 200% nella materia organica. Ed ovviamente c'è il vantaggio per i pastori, che possono così avere nuove entrate dal pascolo degli animali, che si nutrono anche trovando ombra dove di solito fa molto caldo.
Marcus Krembs, responsabile delle relazioni esterne e della sostenibilità di Enel North America, ha dichiarato: "Dando priorità al pascolo delle pecore per la gestione del territorio, dimostriamo come l'energia solare e l'agricoltura possano coesistere garantendo al contempo prestazioni ottimali dei nostri impianti solari".
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSolo dopo avrei deviato e permesso l'agrifotovoltaico: sarebbe stata una scelta di paesaggio e antropizzazioni logica e coerente con mille altre paletti e parametri urbanistici vigenti da anni...
Quale migliore condizione di coprirli smdi pannelli FV e fare agrivoltaico?
li obblighi ma con i soldi di chi? facile obbligare gli altri senza sborsare nulla
Non ti devi preoccupare di tutte queste cose, arriveranno comunque o rettiliani a contaminare l'atmosfera ed eliminarci tutti ma solo dopo aver sostituito gli apparati di governo dei paesi più avanzati.
Ecco, questo è il fulcro del problema.
Oggi abbiamo la tecnologia per compeltare la transizione energetica?
Si certo, il problema è chi la paga.
Possiamo fare tutte abitazioni a impatto zero o quasi e compensare quel quasi con pochi impianti del genre o come è stato detto comprendo parcheggi e simili.
Ma chi paga?
Mica tutti possono permettersi di adeguare la propria abitazione e manco tutte le aziende possono permettersi di adeguare i propri stabili.
Gli allevamenti producono CO2, c'è poco da fare...Circa 40M di tonnellate all'anno (4,4M secondo gli allevatori)...L'equivalente di più di 4400 eruzioni dell'Etna all'anno (488 secondo gli allevatori).
Le foreste prendono fuoco e capita, ma lo "spontaneamente" è in molti casi aiutato...
Però le piante forniscono solo il 25% dell'ossigeno ed hanno un grosso problema: lavorano solo se la CO2 è entro una certa fascia...al di sotto o al di sopra muoiono.
L'aria è così composta:
78,09% di azoto (N2)
20,9% di ossigeno (O2)
0,93% di argon (Ar)
0,035% di anidride carbonica (CO2)
0,045% altri componenti
Se nel mondo dovessimo arrivare allo 0,05% di CO2 perderemmo il 30% della flora della Terra.
Per dare un'idea, l'uomo sopporta tranquillamente lo 0,08% e muore con il 2,5%...
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