Batterie al grafene: un rifugio in Trentino le ha scelte come sistema di accumulo

di pubblicata il , alle 10:20 nel canale Energie Rinnovabili Batterie al grafene: un rifugio in Trentino le ha scelte come sistema di accumulo

Maggiore sostenibilità, più efficienza, più sicurezza e la possibilità di poter, un domani, aggiungere nuove unità di accumulo: questi sono alcuni dei fattori che hanno giocato nella scelta di prendere batterie al grafene da parte del gestore del rifugio "Monte Lefre" di Castel Ivano (TN)

 

Del grafene abbiamo – e si è – parlato moltissimo, soprattutto per le sue destinazioni d'uso, una su tutte le batterie.

Stavolta, però, non affronteremo l'argomento da un punto di vista "teorico" focalizzandoci su una delle tantissime ricerche in corso sulle proprietà di questo materiale innovativo, ma parleremo di chi le batterie al grafene le ha installate e le sta usando.

Precisamente parliamo di Gabriele Fabbro gestore, assieme alla sua famiglia, del Rifugio "Monte Lefre", a Ivano Fracena, frazione del comune di Castel Ivano (TN), nella Valsugana Orientale.

Rifugio Monte Lefre

Fabbro non è nuovo a sistemi di accumulo da affiancare al suo impianto fotovoltaico con cui tamponare i momenti di bassa resa delle celle solari: negli anni ne ha provati di diversi tipi (acido e gel) ma le basse temperature, che di inverno sono quasi una regola fissa, ne avevano messo a dura prova l'efficienza.

Batterie al grafene

"Le batterie al gel avevano una bassa resa; con 3-4 gradi sotto zero si bloccavano, non emanavano più corrente. Quelle all'acido lavoravano anche a 5 – 8 gradi sotto zero, ma la potenza in uscita era comunque bassa…"  Ci ha spiegato in un'intervista telefonica.

Batterie al grafene

La svolta è arrivata col grafene; dopo essersi confrontato con una ditta locale, la Tecnoluce sita a Strigno (TN), che vanta una solida esperienza in impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo per usi molto particolari, quelli di baite e rifugi. Contesti dove la corrente elettrica via cavo non arriva, e l'unico modo per produrla è tramite un generatore a gasolio o un impianto fotovoltaico particolarmente efficiente.

"… Sono molto all'avanguardia e preparati: sono stati loro a parlarmi delle batterie al grafene. Abbiamo valutato assieme le caratteristiche, le statistiche e la garanzia [ndr, fino a 10 anni] e ho deciso di prenderle. Adesso ho tre batterie al grafene da 3, 3 kWh a supporto di 12 pannelli da 415 watt ciascuno, anch'essi cambiati di recente, che forniscono corrente a 48 volt per 5kW di energia" .

Inoltre, contrariamente alle batterie usate in precedenza, queste sono scalabili e permetteranno al rifugista, un domani, di ampliare l'impianto senza doverle cambiare tutte, come era invece capitato con gli accumuli precedenti.

"Quando ho dovuto cambiare una delle dodici batterie che avevo è capitato che la batteria nuova scaricasse tutte le altre undici. Alla fine non ho avuto altra scelta se non cambiare l’intero pacco..."

Fabbro ha anche optato per un inverter smart, in grado di gestire sia l'energia prodotta dai pannelli fotovoltaici sia dal generatore a gasolio, tutt'ora presente, ma usato molto di rado.

"L'inverter carica le batterie sia attraverso i pannelli, sia attraverso il generatore, quando i primi non rendono a causa del cielo coperto. Una volta caricate le batterie, posso fare a meno del generatore…”

E in effetti il generatore non lo accede quasi mai.

"Una volta ogni 10 giorni, all'incirca, o la domenica se ho 70-80 persone in rifugio e devo usare molti apparecchi particolarmente energivori, come i forni per le torte, i lavabicchieri, gli scaldapiatti… Altrimenti basta il fotovoltaico per i nostri elettrodomestici e le attività domestiche, come stirare o fare il bucato. Una volta, per stressarlo, ho usato anche lo spaccalegna elettrico!"

Oltre al risparmio economico nel dover ricorrere sempre meno al generatore alimentato a gasolio, Fabbro è ora in grado di dare a chi visita il Rifugio il contesto tranquillo e privo di inquinamento, che ci si aspetta andando in montagna.

Rifugio Monte Lefre

"Anche se il generatore è un modello recente e molto silenzioso, i clienti non erano molto soddisfatti, tanto meno per il fumo che emetteva, nonostante i filtri, che confesso dava fastidio anche a me, e c’è anche il fattore costo da considerare. Con l'attuale prezzo del gasolio, poter fare a meno del generatore nei consumi standard è un bel risparmio!".

Fabbro ha potuto contare, in parte, anche sugli incentivi messi a disposizione per i rifugi alpini, arrivando a pagare l'impianto (batterie al grafene e pannelli) 38mila euro.

"Un intervento che rifarei anche domani…" ha dichiarato il rifugista "...Lo stiamo testando da un paio di mesi e ci sta già dando grandi soddisfazioni".

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13 Commenti
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Ginopilot13 Dicembre 2022, 10:26 #1
E i novax muti!
Ale55andr013 Dicembre 2022, 10:41 #2
cosa, diamine, ci fa un rifugio con appena 9.9kw/h di accumulo? Mah, boh.
demonsmaycry8413 Dicembre 2022, 10:41 #3
qualche dato in più non avrebbe fatto schifo...sembrano le batterie che si trovano su aliexpress...12kw al grafene...sono quello che mi serve per alimentare la mia stanza da gaming riscaldamento/raffrescamento per una notte....qualche kw avanza ma se piove il giorno dopo butta malissimo.
E' un inizio speriamo di riuscire alla fine ad avere almeno il doppio dei kw per il costo attuale.
Ragerino13 Dicembre 2022, 11:17 #4
Batterie a -4 e -8 gradi? Ma le tiene nel capanno degli attrezzi?
Cioè, non sarebbe meglio tenerle in una stanza isolata, magari con un pelo di riscaldamento?
nicola_86_nick13 Dicembre 2022, 11:33 #5
Originariamente inviato da: Ragerino
Batterie a -4 e -8 gradi? Ma le tiene nel capanno degli attrezzi?
Cioè, non sarebbe meglio tenerle in una stanza isolata, magari con un pelo di riscaldamento?


Eh non è una cosa fattibile per il rifugio. Tenete conto che quella zona è fredda, in valsugana c'è la brina da settembre a marzo e ci sono zone dove il sole batte forse 1 ora al giorno in alcuni mesi! Non ho presente la zona esatta del rifugio ma conosco la zona di castel ivano, sole ne arriva anche, ma fa freddo e c'è aria fredda-umida, pensare di avere una stanza isolata, riscaldata ecc per le batterie è dura. Se vedete nelle foto ha provato a mettere dell'isolante (pseudo polistirolo da una parte e lana di roccia-vetro dall'altra), ma sono zone fredde dove la notte la temperatura scende parecchio. Sul discorso di avere poco accumulo, capisco i vostri interessi ma un rifugio di montagna non fa gaming, non si riscalda con la corrente elettrica (un caminetto nella sala comune e camere non riscaldate solitamente), e usa la corrente solo per fare da mangiare-dare servizi ai clienti.

Vi invito a fare un giro in uno di questi rifugi, non necessariamente in Trentino, è una bella esperienza.

A chi invece 'lamenta' della schiera di pannelli sui tetti trentini, beh si, io ne ho 9 sul tetto, 9 sono di chi abita sotto di me e sono comunque pochi, fino ad ora dal 1° dicembre ho prodotto solo 29kwh, in luglio li faccio in un giorno quasi!

Se ne avrò l'occasione andrò a visitare il rifugio e chiederò di vedere le batterie, molto volentieri
Ragerino13 Dicembre 2022, 11:40 #6
Originariamente inviato da: nicola_86_nick
Eh non è una cosa fattibile per il rifugio. Tenete conto che quella zona è fredda, in valsugana c'è la brina da settembre a marzo e ci sono zone dove il sole batte forse 1 ora al giorno in alcuni mesi! Non ho presente la zona esatta del rifugio ma conosco la zona di castel ivano, sole ne arriva anche, ma fa freddo e c'è aria fredda-umida, pensare di avere una stanza isolata, riscaldata ecc per le batterie è dura. Se vedete nelle foto ha provato a mettere dell'isolante (pseudo polistirolo da una parte e lana di roccia-vetro dall'altra), ma sono zone fredde dove la notte la temperatura scende parecchio. Sul discorso di avere poco accumulo, capisco i vostri interessi ma un rifugio di montagna non fa gaming, non si riscalda con la corrente elettrica (un caminetto nella sala comune e camere non riscaldate solitamente), e usa la corrente solo per fare da mangiare-dare servizi ai clienti.
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D'accordo, ma dalle immagini sembra un posto grande, un'po più organizzato. Dubito che non riesco a trovare un posto nella struttura più vicino ai locali riscaldati. Cioè, mi è sembrato proprio strano che all'interno la temperatura scenda sotto zero.
toni.bacan13 Dicembre 2022, 11:41 #7
Originariamente inviato da: Ragerino
Batterie a -4 e -8 gradi? Ma le tiene nel capanno degli attrezzi?
Cioè, non sarebbe meglio tenerle in una stanza isolata, magari con un pelo di riscaldamento?

Si, sarebbe meglio, peccato che l'energia accumulata non gli basta per riscaldare la stanza delle batterie
Purtroppo in periodi invernali i rifugi sono aperti solo nei weekend e nelle festività quindi un rifugio in mezzo ai monti con temperature che la notte scendono di molto sotto lo ZERO puoi be immaginare che la temperatura interna non sia delle migliori.
Tra l'altro spesso e volentieri si tratta di edifici scarsamente isolati e che come riscaldamento hanno il camino nel salone centrale e delle stufette nelle camerate, tutto a legna, il gas nei bomboloni per la cucina e la corrente elettrica giusto per la luce e far funzionare la cassa.
Lo scaldabagno non si sa nemmeno cosa sia.
Wolfw00f13 Dicembre 2022, 11:41 #8
Originariamente inviato da: Ragerino
Batterie a -4 e -8 gradi? Ma le tiene nel capanno degli attrezzi?
Cioè, non sarebbe meglio tenerle in una stanza isolata, magari con un pelo di riscaldamento?

Si sta parlando di batterie al grafene, NON sono così suscettibili alle basse temperature come le batterie ad elettrolita liquido.
Giulia.Favetti13 Dicembre 2022, 18:59 #9
Originariamente inviato da: nicola_86_nick
Eh non è una cosa fattibile per il rifugio. Tenete conto che quella zona è fredda, in valsugana c'è la brina da settembre a marzo e ci sono zone dove il sole batte forse 1 ora al giorno in alcuni mesi! Non ho presente la zona esatta del rifugio ma conosco la zona di castel ivano, sole ne arriva anche, ma fa freddo e c'è aria fredda-umida, pensare di avere una stanza isolata, riscaldata ecc per le batterie è dura. Se vedete nelle foto ha provato a mettere dell'isolante (pseudo polistirolo da una parte e lana di roccia-vetro dall'altra), ma sono zone fredde dove la notte la temperatura scende parecchio. Sul discorso di avere poco accumulo, capisco i vostri interessi ma un rifugio di montagna non fa gaming, non si riscalda con la corrente elettrica (un caminetto nella sala comune e camere non riscaldate solitamente), e usa la corrente solo per fare da mangiare-dare servizi ai clienti.

Vi invito a fare un giro in uno di questi rifugi, non necessariamente in Trentino, è una bella esperienza.

A chi invece 'lamenta' della schiera di pannelli sui tetti trentini, beh si, io ne ho 9 sul tetto, 9 sono di chi abita sotto di me e sono comunque pochi, fino ad ora dal 1° dicembre ho prodotto solo 29kwh, in luglio li faccio in un giorno quasi!

Se ne avrò l'occasione andrò a visitare il rifugio e chiederò di vedere le batterie, molto volentieri


Vivo a un tiro di schioppo dal Rifugio e posso solo CONFERMARE tutto quello che hai scritto! La Valsugana è la zona più fredda del Trentino e la parte occidentale in particolare si trova sotto la catena del Lagorai.

Il rifugista non necessita di molta corrente per le giornate "normali", ne ha necessità solo quando - e se- ci sono molti avventori al Rifugio, e non è detto che un domani non ampli il pacco batterie (come scritto, inizialmente aveva 12 batterie) e anche l'impianto.

Personalmente trovo sensato che abbia iniziato così, anche visto l'investimento.

@nicola_86_nick, il Sig. Fabbro è molto gentile e affabile, non credo affatto avrà problemi a mostrarti le batterie e a raccontarti tutta la storia!
Alfhw13 Dicembre 2022, 21:22 #10
Cosa si intende con "batterie al grafene"? Sono batterie al litio con anodo o catodo al grafene oppure sono completamente fatte di grafene?

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