Aumenti del prezzo dell'energia e delle bollette, ecco le contromisure dell'Unione Europea
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 12 Ottobre 2021, alle 15:04 nel canale Energie RinnovabiliDomani sono attese le contromisure della UE per frenare l'aumento delle bollette, ma una bozza visionata anticipa provvedimenti cauti e attendisti. Dall'Agenzia per l'energia sono sicuri: le rinnovabili non hanno colpa
Da quando per la prima volta abbiamo sentito dal Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che le bollette degli italiani sarebbero cresciute del 40%, la notizia è finita sulla bocca di tutti, tanto da generare paure e considerazioni a tratti irrazionali. Come si è poi capito, le bollette non aumenteranno del 40% sul costo totale, poiché gli aumenti riguardano la componente energia, che è solo una parte della cifra che paghiamo ogni mese.
Gli aumenti saranno comunque consistenti, a causa del prezzo del gas naturale (metano), passato da 28 euro/MWh di inizio estate, agli attuali 113 euro/MWh. Di conseguenza diversi Paesi hanno chiesto che la Commissione Europea intervenisse, con azioni in grado di mitigare gli aumenti delle bollette dei cittadini.
Sembra che Reuters sia entrata in possesso di una bozza del documento che racchiude i provvedimenti così come verranno annunciati nella giornata di domani. Alcuni Paesi, con in testa Italia, Francia e Spagna, avevano richiesto la creazione di una riserva strategica tramite l'acquisto comune di gas, così da "ammortizzare" i picchi di mercato in determinati periodi. Per ora però l'UE sembra intenzionata a non mettere in pratica questa soluzione, limitandosi a una futura valutazione.
Una risposta più concreta verrà nella semplificazione alle procedure per installare nuovi impianti di generazione di energie rinnovabili, in un primo momento additate come responsabili dell'aumento dei prezzi. In realtà la crescita esponenziale del prezzo del metano è figlia di diversi fattori, tra cui una ripresa accentuata della domanda (grazie alla ripartenza generale dell'economia), un'offerta più bassa del previsto e, infine, anche un ruolo marginale delle rinnovabili, a causa del calo di produzione dell'eolico. A questi fattori si è aggiunta una maggiore richiesta in Asia, non accompagnata da maggiore produzione e offerta.
Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, per parola del suo direttore Fatih Birol, è sbagliato puntare il dito contro le rinnovabili, che invece sarebbero la soluzione per diminuire la dipendenza dal prezzo del gas: "La ricetta che noi riteniamo sia alla base di una trasformazione auspicabile prevede una maggiore penetrazione delle rinnovabili. Da una parte perseguono l’obiettivo di decarbonizzazione, dall’altra ci permetteranno di avere una minore dipendenza dalle commodity, e una maggiore capacità di essere resilienti rispetto a tali stress".
Prosegue Birol: "I recenti aumenti dei prezzi globali del gas naturale sono il risultato di molteplici fattori, ed è impreciso e fuorviante attribuire la responsabilità alla transizione verso l’energia pulita. Le transizioni ecologiche ben gestite sono una soluzione ai problemi che stiamo vedendo oggi nei mercati del gas e dell’elettricità, non la causa".
Tornando ai provvedimenti che dovrebbero arrivare dalla Commissione Europea, sembrerebbe confermata la possibilità, per i Paesi membri che stanno valutando singoli interventi locali (come anche l'Italia ad esempio), di poter finanziare tali azioni con i ricavi del mercato del carbonio ETS, ovvero il meccanismo di scambio di quote di emissione di CO2.
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSpengono le centrali a carbone, le rinnovabili non sono in grado di produrre a sufficienza e tutti virano sul gas che schizza col prezzo verso l'alto. Bravi! Ottima programmazione energetica a lungo termine!
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Spengono le centrali a carbone, le rinnovabili non sono in grado di produrre a sufficienza e tutti virano sul gas che schizza col prezzo verso l'alto. Bravi! Ottima programmazione energetica a lungo termine!
Ed è solo l'inizio di questa finta rivoluzione da fare con lo schiocco di due dita.
Ce ne saranno così di impatti e di ostacoli da valicare. E come sempre lo faremo solo quando ci andremo a sbattere contro. Con tutte le emergenze del caso che ovviamente pagheremo noi.
https://www.lastampa.it/economia/20...lano-1.40781824
Gas: Putin rassicura sulle forniture Gazprom e i prezzi calano
https://www.affaritaliani.it/esteri...opa-758858.html
Gas, la Russia chiude e i prezzi schizzano. Putin aspetta le elezioni tedesche
Ue e Agenzia internazionale dell'energia accusano Gazprom per ritardi e boom dei prezzi. Mosca aspetta Berlino su North Stream 2 prima di riaprire i rubinetti
https://www.money.it/Ue-gas-disputa-Stream-Putin
L'Ue scherza col gas e avvia una disputa legale su Nord Stream 2: Putin ci surgela?
Con il Dutch al record di oltre 111 euro al megawatt/ora e le riserve ai minimi da 15 anni, Bruxelles mette in stand-by l'avvio operativo della pipeline. E Mosca ha già dimezzato i flussi per ottobre
Edit aggiungo fonti in inglese:
https://www.ft.com/content/eb231586...c2-b42ee408e206
The International Energy Agency has called on Russia to send more gas to Europe to help alleviate the energy crisis, becoming the first major international body to address claims by traders and foreign officials that Moscow has restricted supplies.
https://www.theguardian.com/busines...ope-badly-needs
Like it or not, with Nord Stream 2, Putin has a foot on the gas Europe badly needs
vabbè quelli rumeni... li avranno ritirati, spero...
Spengono le centrali a carbone, le rinnovabili non sono in grado di produrre a sufficienza e tutti virano sul gas che schizza col prezzo verso l'alto. Bravi! Ottima programmazione energetica a lungo termine!
Mi viene il dubbio che tu non abbia letto l'articolo
Spengono le centrali a carbone, le rinnovabili non sono in grado di produrre a sufficienza e tutti virano sul gas che schizza col prezzo verso l'alto. Bravi! Ottima programmazione energetica a lungo termine!
Purtroppo queste programmazioni non le fanno gli ingegneri, ma una frotta di economisti e politici che non capiscono una ceppa di come viene prodotta l'energia, né tantomeno sanno cos'è.
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