Porsche e Rimac, continuano gli scambi: i tedeschi cedono Bugatti ma si prendono Greyp
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 22 Novembre 2021, alle 12:39 nel canale e-bikeSempre più stretti i rapporti tra Porsche e Rimac. Dopo aver ceduto il brand Bugatti, l'azienda tedesca vuole acquisire la quota di maggioranza in Greyp, società spin off di Rimac esperta in e-bike
Porsche e Rimac collaborano da tempo, ma le cose hanno iniziato a farsi serie la scorsa estate, quando venne comunicata l'idea di trasformare Bugatti in un brand completamente elettrico, gestito dall'azienda croata di Mate Rimac. La cosa si è effettivamente concretizzata con la sostanziale fusione di Rimac e Bugatti, ma con Porsche sempre tra gli azionisti di maggior rilevanza. Porsche e Bugatti erano infatti entrambe legate al Gruppo Volkswagen.
Ora il dialogo e la stretta collaborazione tra le due aziende continua (componenti Rimac ci sono anche nella Porsche Taycan), ma questa volta in ambito due ruote a pedali. Porsche ha comunicato che acquisirà una quota di maggioranza in Greyp, la società spin off di Rimac, specializzata in e-bike super tecnologiche.
Porsche aveva già una quota in Greyp, come conseguenza della sua partecipazione in Rimac, ma ora punta a prenderne il controllo, per espandere le sue attività nel settore delle e-bike, che aveva già esplorato, ma solo con prodotti di terze parti rimarchiati.
L'operazione deve essere conclusa entro il 18 dicembre, ma ci sono pochi dubbi sull'esito positivo. Mate Rimac ha voluto rassicurare tutti i dipendenti del team di Greyp, circa 100 persone, sul futuro roseo che li aspetta. Secondo il CEO, essere all'ombra di Rimac non avrebbe permesso di espandere al massimo il potenziale, cosa che invece avverrà ora con gli investimenti - di denaro e di know how - di Porsche.
Mate Rimac ha anche sottolineato la volontà di espandere ulteriormente la presenza e le attività in Croazia, suo punto fermo da sempre, per creare un polo di ricerca e sviluppo nello stato dell'ex Jugoslavia. Mancano ancora alcuni dettagli, come quelli economici, per via della valutazione degli organi Antitrust, ancora in corso.
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