Toshiba presenta le nuove batterie Super Charge litio-titanato: non si scaldano ed hanno degrado quasi inesistente
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 13 Gennaio 2022, alle 12:33 nel canale BatterieToshiba lancia una novità per un tipo di batteria di recente poco utilizzata. Arriva un nuovo tipo di cella litio-titanato che può essere molto utile in diverse applicazioni
Chi conosce bene la mobilità elettrica probabilmente non sentiva parlare di batterie litio-titanato dai tempi della Mitsubishi iMiEV e delle sue gemelle del gruppo PSA. Sebbene queste vetture non fossero famose per qualità o stile - erano infatti delle scarne utilitarie - erano invece molto note per il pacco batteria quasi immortale, merito appunto della sopracitata chimica. Ed è proprio per questo che Toshiba sta ancora sviluppando questo tipo di celle, e presenta la nuova Super Charge ion Battery 20 Ah HP.
Le celle lithium titanium oxide, LTO o litio-titanato, sono sempre batterie agli ioni di litio, ma in cui nanocristalli di titanato di litio sono posti sulla superficie dell'anodo al posto della grafite. Questo accorgimento rende possibile una ricarica rapida, un'estrema longevità ai cicli di carica-scarica, a fronte però di una ridotta densità energetica a causa del voltaggio più basso (2,4 V).
Toshiba è riuscita a migliorare la sua cella SCiB riducendo del 40% la resistenza interna, consentendo quindi una potenza in entrata 1,7 volte superiore rispetto al vecchio prodotto, e 1,6 volte superiore in uscita. Per effetto della minore resistenza si ottengono anche temperature di esercizio più basse. Secondo il produttore quindi è possibile raffreddare ad aria forzata ciò che prima veniva raffreddato a liquido, e addirittura ad aria ambientale ciò che era raffreddato con ventilazione forzata.
Le possibili applicazioni sono nei sistemi motogeneratore, come i mild hybrid, o anche full hybrid e plug-in hybrid, dove la minore densità non è un problema. Si prende poi in considerazione tutti i grandi mezzi di trasporto pubblico dove si possono fare brevi soste di ricarica ad alta potenza, come i bus elettrici con ricarica a pantografo, o le locomotive con batteria di back-up.
Come detto la densità energetica di questa soluzione continua ad essere piuttosto limitata, raggiungendo i 176 Wh/L, o 84 Wh/kg, ma stupisce ancora una volta la longevità. Secondo i dati rivelati, dopo 8.000 cicli la nuova cella litio-titanato di Toshiba mantiene una capacità praticamente inalterata.
7 Commenti
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Le batterie LTO sono interessanti e la tecnologia e' consolidata... ma per usi molto specifici dove e' necessario accumulare e rilasciare energia molto rapidamente. Per ogni altro utilizzo sono troppo costose, pesanti e con performance non esattamente entusiasmanti.
Per un UPS serve un accumulatore con elevata densita' volumetrica (Wh/L) in modo da limitare lo spazio e aumentare l'autonomiao in alternativa qualcosa di incredibilmente economico.
La rapidita' di carica e scarica non e' altrettanto importante (serve una certa rapidita' di scarica, e' vero... ma una velocita' di 2C e' piu' che sufficiente (le LTO arrivano facilmente a 15C).
Per un UPS secondo me la tecnologia migliore al momento e' LFP: non prende fuoco (al contrario delle LiPo), si carica/scarica rapidamente senza problemi, supporta 5000 cicli di carica/scarica e mantiene una buona densita' energetica.
D'altra parte le classiche batterie al piombo sono economiche da fare schifo... per cui forse anche le LFP non sono la tecnologia migliore per un UPS.
In ogni caso, secondo me no: le batterie LTO non vanno bene per gli UPS. Forse le LFP... forse.
Magari le puoi utilizzare in un contesto in cui la rete elettrica ha brevi momenti (tipo pochi secondi) in cui la tensione cala troppo per cui serve qualcosa per stabilizzare la tensione... ma dubito che sia un problema reale.
problema molto più presente di quanto tu creda.. ma non secondi.. anche meno.. di norma parliamo di 0,1 secondi.. e quando scendiamo a 0,04 secondi il problema è atroce perchè richiede investimenti notevoli per ovviare al problema..
ad ogni modo.. il vantaggio di non perdere efficienza con cicli di carica e scarica è un enorme vantaggio in soluzioni legate al fotovoltaico dove il problema è presente.. e si fanno da mille a due mila cicli di carica/scarica parziale all'anno.. per cui avere 10-12 mila garantiti senza perdita di efficienza non sarebbe male.. ovvio che se per avere 200 MWh mi serve un grattacielo di batterie la cosa diventa ridicola :-D
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