Tesla vuole ingrandire la sua Gigafactory per batterie, e sceglie CATL come partner
di Giulia Favetti pubblicata il 02 Febbraio 2024, alle 13:28 nel canale Auto ElettricheI piani di crescita di Musk per Tesla sono molto ambiziosi e per supportare una sempre maggiore potenza di fuoco, la casa texana necessita di investimenti importanti e mirati; accanto alla creazione di Gigafactory in diverse parti del mondo, arriva anche l'espansione della fabbrica in Nevada, per la produzione di batterie
Secondo quanto riportato da Bloomberg, Tesla sarebbe intenzionata ad espandere la sua fabbrica per batterie sita in Nevada, contando sull'aiuto di CATL, che fornirà le apparecchiature necessarie ma senza essere coinvolto nella produzione delle celle.
Una precisazione necessaria per via dell'emendamento IRA (Inflation Reduction Act), rinnovato una seconda volta dalla Presidenza Biden, che mira a sviluppare e sostenere la produzione statunitense di tutti quei prodotti ritenuti essenziali per l'economia americana, quali, ad esempio, le batterie per auto elettriche.
In virtù di questo, per il nuovo impianto di Sparks (scelta strategica, dettata dalla vicinanza con Reno, dove Panasonic, un altro dei fornitori di Tesla, ha una suo stabilimento), che andrà ad affiancare quello già esistente, i dipendenti CATL contribuiranno all'installazione delle attrezzature necessarie, permettendo a Tesla di mettere in funzione la fabbrica nel 2025.
Inizialmente, riporta sempre Bloomberg, la produzione di concentrerà sulle celle LFP destinate ai sistemi di accumulo Megapack, con volumi pari a circa 10 GWh l'anno, concretizzando quanto annunciato da Tesla nel 2021, ovvero che la chimica LFP era stata scelta per i futuri Megapack e Powerwall.
Tesla punta a diventare indipendente a 360 gradi, producendo da sola le sue batterie ed estraendo per conto proprio i minerali necessari, stringendo accordi con diversi Paesi che detengono giacimenti importanti.
Nel frattempo, Musk ha fatto in modo da avere diversi fornitori per le componenti cruciali (prime fra tutte le batterie), in modo da non ritrovarsi mai spalle al muro (come capitato, ad esempio, per i chip durante i periodi Covid e post-Covid): oltre a CATL, Tesla ha contratti di fornitura anche con Panasonic e BYD.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInsieme alla chimica LFP non avrebbe dovuto contribuire alla riduzione dei costi?
Insieme alla chimica LFP non avrebbe dovuto contribuire alla riduzione dei costi?
Da un pezzo che sono in produzione, ci fanno il cyberpunk, non sono riusciti a scalarne la produzione nei tempi previsti e soprattutto non sono riusciti ancora a ricarvarne alcun vantaggio rispetto alle vecchie, nè in densità nè in costi. Quest'ultimo è l'aspetto più problematico.
Mi sembra coerente
e poi ha accordi con tutti i cinesi per farsi fare le batterie?
cyberpunk è un altra cosa
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