Tesla vs Svezia, si salvi chi può (e Musk non può)
di Giulia Favetti pubblicata il 20 Novembre 2023, alle 09:01 nel canale Auto ElettricheLa protesta dei 130 lavoratori svedesi in forza a Tesla si sta espandendo a macchia d'olio: diverse categorie artigiane, guidate dai loro sindacati, si stanno unendo al manipolo di 'Davidi' contro il gigante Golia, che ora inizia a sentire l'acqua alla gola
Fra una settimana, sarà un mese che in Svezia si sciopera contro Tesla: la protesta, partita da 130 "Davidi", si è allargata a macchia d'olio, coinvolgendo altre categorie artigiane e altri sindacati svedesi.
Prima di leggere il terzo capitolo del braccio di ferro fra lo svedese Davide e il gigante texano Golia, potete ripercorrere le tappe precedenti leggendo gli articoli dedicati alla vicenda, che stiamo seguendo da vicino:
- I lavoratori svedesi mettono Tesla spalle al muro e chiedono un contratto collettivo;
- Tesla vs Svezia: è l'inizio di un effetto domino per i diritti dei lavoratori?
Al 15 di Novembre, secondo quanto riportato sia da Reuters che da IF Metall (il sindacato dei metalmeccanici che sta guidando la protesta), ai 130 lavoratori che per primi hanno incrociato le braccia contro l'azienda texana, si sono aggiunte diverse categorie artigiane (guidate dai propri sindacati), un'azienda metallurgica norvegese e anche l'ex capo del governo svedese.
Il primo ad alzare gli scudi in solidarietà verso i lavoratori di IF Metall è stato il sindacato dei lavoratori portuali (Hamnarbetarförbundet) negando a Tesla la forza lavoro dei propri iscritti se quest'ultima non avesse accettato di sedersi al tavolo delle trattative il 3 novembre.
L'azienda non si è presentata, e dal 7 novembre anche Hamnarbetarförbundet ha unito le sue forze alla protesta, bloccando le operazioni di scarico nei porti principali della Svezia (gli unici in cui le navi cargo di Tesla attraccano), ovvero: Malmö, Södertälje, Göteborg e Trelleborg.
Un portavoce del sindacato ha riferito a Reuters che i porti svedesi ricevevano generalmente "da una a tre spedizioni" di auto Tesla a settimana, ma dall'inizio dello sciopero non sono più arrivate navi, il che significa che il marchio ha dovuto organizzarsi diversamente, con tempi di consegna delle auto probabilmente più lunghi.
Oltre al sostegno di Hamnarbetarförbundet, secondo quanto riportato sulla pagina ufficiale di IF Metall, allo sciopero si sono unite due compagnie di consegne lettere e pacchi (l'Unione dei Servizi e della Comunicazione, Seko, e il sindacato ST presso Postnord ), il sindacato delle carrozzerie (per quanto riguarda la verniciatura delle vetture del marchio), quello delle imprese edili (Byggnad), che interromperà qualsiasi lavoro di costruzione e ristrutturazione nelle sedi svedesi di Tesla, ed il sindacato degli agenti immobiliari per le zone di Huddinge, Segeltorp, Umeå e Upplands Väsby.
Come se non bastasse, anche la rappresentanza degli elettricisti si è fatta sentire, rifiutandosi di sistemare eventuali danni inerenti alla rete di ricarica Tesla, ovvero i Superchargers.
La protesta ha "superato" il confine svedese, con 50 lavoratori sindacalizzati presso Hydro Extrusions - una filiale della società norvegese di alluminio ed energia Hydro, con uno stabilimento a Vetlanda - intenzionati a mostrare solidarietà ad IF Metall interrompendo i lavori sui prodotti destinati a Tesla da venerdì prossimo (24 novembre), mentre il resto dell'impianto continuerà a funzionare normalmente.
Se anche questa tessera dovesse cadere, per il marchio texano sarebbe un colpo difficile da reggere (e contro cui non potrebbe avvalersi di manodopera "crumira") perché Hydro è il primo fornitore Tesla in Svezia e per la casa automobilistica produce profili di alluminio e leghe di alluminio trasformate in forme.
Infine, Stefan Löfven, l'ex primo ministro del paese, ha detto che si rifiuterà di prendere un taxi se l'autista è al volante di una Tesla, dato che "sembra che Tesla voglia ignorare come funziona il mercato del lavoro svedese".
Musk si sta inimicando sempre di più un'intera nazione, compatta e coesa nel difendere il diritto a un lavoro ben retribuito, che è anche uno dei pilastri su cui si fonda la sua società; il silenzio di Tesla sulla vincenda sta diventando assordante.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDaje Muskio esci la plastica, striscia sta cartina di credito, che tanto i soldi non ti mancano e le miniere vanno bene.
PAGA !!!!
lo dicevano mesi fa che pian piano il problema degli stipendi che ha colpito le major che già pagavano il 30% più di Tesla avrebbe esteso a Tesla il problema
restiamo a vedere come procede la telenovela fra l'uomo più ricco al mondo e il resto del mondo
Doveva aprirla in italia una fabbrica: siamo abituati a stipendi ridicoli e non ricordo molti scioperi ad oltranza solo per qualche soldo in piú...
Doveva aprirla in italia una fabbrica: siamo abituati a stipendi ridicoli e non ricordo molti scioperi ad oltranza solo per qualche soldo in piú...
Di sicuro la tua è una battuta ma oggi mi sento pignolo e saccente e ti correggo comunque
In Italia siamo abituati a stipendi ridicoli, ma con tutte le tasse che paga il datore di lavoro, conviene comunque aprirla all'estero dove il dipendente prende di più la lo stato mangia di meno
Una novità Assoluta direi =)
Una novità assoluta direi.
In Italia siamo abituati a stipendi ridicoli, ma con tutte le tasse che paga il datore di lavoro, conviene comunque aprirla all'estero dove il dipendente prende di più la lo stato mangia di meno
https://www.ilpost.it/2023/01/24/st...a-produttivita/
Le tasse non sono la ragione per cui gli stipendi sono bassi, la ragione e' che in Italia 1 ora di lavoro di un impiegato produce meno reddito della stessa ora di lavoro in una azienda estera, per una miriade di motivazioni elencate nell'articolo di cui sopra.
Le tasse non sono la ragione per cui gli stipendi sono bassi, la ragione e' che in Italia 1 ora di lavoro di un impiegato produce meno reddito della stessa ora di lavoro in una azienda estera, per una miriade di motivazioni elencate nell'articolo di cui sopra.
Io non ho detto che le tasse sono la ragione degli stipendi bassi, ho solo detto che per un imprenditore ci sono più tasse (e non parlo solo della tassazione in busta paga, ma pensavo soprattutto all'IRPEF sui guadagni).
PERO' ho letto l'articolo ed è molto interessante, grazie per la condivisione
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