Tesla come Nikola? Il video di guida completamente autonoma del 2016 era un falso

Una Tesla Model X che, da casa, guida completamente da sola, in un percorso abbastanza articolato, fino al posto di lavoro, "deposita" il passeggero, e poi si trova un parcheggio in autonomia. Era questo il succo di quanto mostrato da Tesla tramite un video promozionale, nel 2016, che all'epoca annunciava che da lì in poi tutte le auto avrebbero avuto a bordo quanto necessario per arrivare a quel risultato.

Sappiamo già che si è rivelata una previsione sbagliata, cosa che ha causato a Tesla parecchi guai, nonché tanti aggiornamenti hardware gratuiti ai clienti, ma ora è arrivata un'altra ammissione che rischia di mettere l'azienda nuovamente in cattiva luce.

Nel 2018 qualcuno si ricorderà dell'ingegnere Apple morto a bordo della sua Model X, proprio a causa di un errore di Autopilot. Non c'è dubbio che la colpa fu del conducente, distratto e non attento alla guida, come avrebbe comunque dovuto essere, trattandosi di un sistema in beta, ma ora i legali della famiglia stanno cercando di spostare l'attenzione sulla percezione che Tesla aveva fornito del sistema di bordo.

E quindi in tribunale è finito proprio il video del 2016, analizzato con la deposizione giurata del capo della divisione Autopilot, Ashok Elluswamy. L'uomo ha in pratica dichiarato che il video era un falso, e che quanto mostrato fu il risultato di molteplici riprese, retake e, soprattutto, di un software elaborato ad arte su quello specifico percorso, con speciali mappe 3D. Vi fu persino una Model X schiantata contro una recinzione durante le riprese.

"l’intento del video non era mostrare ciò che Autopilot poteva fare nel 2016, ma ciò che sarebbe stato possibile integrare nel sistema nei prossimi anni", si è giustificato Elluswamy, "il percorso che la Tesla compie era stato pre-programmato e calcolato in precedenza con l’ausilio di mappe 3D, inclusi tutti i punti dove l’auto doveva fermarsi. E, nonostante fosse tutto già calcolato, una Tesla si è schiantata contro una recinzione durante le riprese del video".

Sotto la lente d'ingrandimento anche il disclaimer che Tesla mostra ancora nel video, in cui dichiara che il conducente si trova a bordo solo per motivi legali, quando a tutti gli effetti la sua presenza era invece per intervenire, visti i ripetuti errori del sistema di cui ora veniamo a conoscenza. I legali di Walter Huang, questo il nome dello sfortunato, anche se distratto, ingegnere, vogliono evidentemente mostrare al giudice come il video potesse condizionare la percezione della sicurezza a bordo, con Autopilot attivato.

Che il video potesse non essere tutta farina del sacco della Model X del 2016 era forse ovvio ormai da un po', dato che Tesla ancora non è riuscita a rilasciare un sistema completo a distanza di quasi 7 anni, ma l'ammissione sotto giuramento peserà abbastanza nell'economia del procedimento penale, e forse anche di altri futuri. Ed è scattato quasi automatico, in giro per la rete, il paragone con un altro famoso falso, quello del camion Nikola lanciato in discesa, per far credere che il sistema di propulsione ad idrogeno fosse già collaudato e funzionante.