Otto nazioni europee si oppongono ufficialmente alla normativa Euro 7
di Vittorio Rienzo pubblicata il 24 Maggio 2023, alle 17:46 nel canale Auto ElettricheSono otto i paesi, tra cui anche l'Italia, che hanno scelto di firmare un documento ufficiale che si oppone alla normativa Euro 7 per le vetture a combustione. Il pomo della discordia sarebbe la data di entrata in vigore piuttosto che la normativa in sé.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSemplicemente ci sono troppe auto, troppe concentrazioni (vedi aree metropolitane con densità sempre più alte), troppo spreco energetico per bassa efficienza e manutenzione dei veicoli.
dici non sia un discorso di ecologia o green e spingano sull'elettrico per il troppo spreco energetico
ad ogni modo da decenni nelle zone più dense ci sono iniziative per ridurre l'inquinamento, mi sembra una diretta conseguenza imporre auto più pulite per tutti tralasciando poi i benefici respiratori per tutti di cui avremo sempre più dimostrazioni scientifiche (come se ce ne fosse bisogno)
Quand'è che la rottami e prendi un elettrica ?
200k Km e ogni scusa è buona per fare Km e arrivarci il prima possibile.
Non fosse che non mi danno manco 2€ la cambierei domani.
ad ogni modo da decenni nelle zone più dense ci sono iniziative per ridurre l'inquinamento, mi sembra una diretta conseguenza imporre auto più pulite per tutti tralasciando poi i benefici respiratori per tutti di cui avremo sempre più dimostrazioni scientifiche (come se ce ne fosse bisogno)
Non mi sono spiegato bene:
Intendevo dire che nessuno pensa che a livello globale l'auto elettrica incida in maniera sostanziale e quindi da un punto di vista ecologico mondiale le BEV faranno poca differenza.
Al contrario una diminuzione dei mezzi generale unitamente alla sostituzione delle ICE in BEV a livello locale specialmente in aree ad alta densità farà sicuramente una differenza importante.
Tutte le aziende consultant per cui ho lavorato e per cui ho colleghi che lavorano hanno piani di sviluppo di nuova sensoristica per motori ICE, prettamente su diesel, e per alimentazioni alternative.
Io non parlo di mega lavori; parlo esattamente di una moltitudine di lavori a livello locale sul territorio. Qui hanno appena riasfaltato 200 m di asfalto proprio solo perché passava il giro d'Italia.
Forse dove vivi tu va tutto alla grande ma in molti paesi o città cresciute hanno necessità di rivedere le linee anche solo per supportare l'aumento dei condizionatori.
Inoltre il secondo punto sui circa 60 TWh resta. E non vorrei venisse proprio dalla benzina (intesa come fossile).
Ma se gli investimenti già li hai fatti...
E' solo un tentativo di migliorare gli ammortamenti.
Dacchè io sappia non è che riasfaltano per favorire il Giro d'Italia, bensì sfruttando l'occasione del Giro d'Italia le amministrazioni locali prendono la palla al balzo per fare dei lavori di opera pubblica. Il Giro è un mezzo che viene sfruttato, non il fine.
Torno nel mio angolino
Ma nuova sensoristica ci può anche stare ma che ci sia qualcuno che investe proprio su nuove tecnologie diesel la vedo dura.
Mettiamola così: tutto ciò che sta intorno al motore può avere ancora sviluppo anche perché riconvertibile per tanti altri utilizzi altro discorso è che ci siano investimenti su veri e proprie tecnologie motoristiche come fu al tempo il common rail.
Quelli saranno come sempre fatti via via che si creerà la domanda. Dubito fortemente che vedremo mai lavori straordinari specialmente a livelli di bassa tensione fintanto che non ci sarà una domanda tale da renderli indispensabili.
Son notizie che tutte le estati fanno clamore poi vai a vedere i casi reali e sono quasi sempre guasti estremamente localizzati e anche limitati come numero. A fronte di un aumento dei condizionatori che è stato colossale gli eventi di blackout reale e prolungato si contano su poco più che 2 mani.
Se da qui al 2035 sarà un problema 60 TWh il problema non sono le BEV ma il fatto che la nostra economia sarà allo sfascio. Da qua al 2035 ma potremmo dire anche 2030 se non vogliamo un crollo economico la produzione energetica dovrà aumentare di MOLTO più di 60 TWh e questo è la condizione minima per mantenere lo status quo. Se invece puntiamo a migliorare dovremo sostanzialmente rivoluzionare il settore energetico ma sotto questo punto di vista salvo miracoli tecnologici la vedo dura. Quindi le BEV sono il minore dei problemi quanto alla questione energetica che è un problema ben più colossale delle BEV che sono poco più di una goccia nell'oceano.
Dacchè io sappia non è che riasfaltano per favorire il Giro d'Italia, bensì sfruttando l'occasione del Giro d'Italia le amministrazioni locali prendono la palla al balzo per fare dei lavori di opera pubblica. Il Giro è un mezzo che viene sfruttato, non il fine.
Torno nel mio angolino
Riformulo: Qui hanno appena riasfaltato 200 m di asfalto proprio solo a causa del fatto che passava il giro d'Italia. (leggi: per non far capitombolare qualche decina di ciclisti e poi dover spendere il doppio in risarcimenti)
Mettiamola così: tutto ciò che sta intorno al motore può avere ancora sviluppo anche perché riconvertibile per tanti altri utilizzi altro discorso è che ci siano investimenti su veri e proprie tecnologie motoristiche come fu al tempo il common rail.
Ah, ok, su questo siamo quasi d'accordo. Quasi perché in realtà ci sono sporadici tentativi di innovazione pura (ma sono sotto NDA).
E' esattamente quello che ho scritto. Proprio a monte del giro d'Italia rifanno l'asfalto. Non lo fanno prima perché in molti comuni mancano i fondi.
La differenza è che mentre del condizionatore la gente quasi non riesce a farne a meno, della BEV sì perché è un'alternativa. Quindi la domanda sarà continuamente procrastinata.
Tendenzialmente sì ma 10 blackout reali sono un danno colossale per chi gestisce la rete e poi i casi reali di cui si sente notizia sono quelli nelle città più grandi.
In un paese qui vicino hanno fatto i conti senza l'oste: condizionatori per tutti gli uffici in una via, corrente che saltava in tutto il quartiere per un paio di mesi, altre 2 settimane di disservizi per ripristino/rinnovamento delle linee.
Mia zia abita in 1 di 6 villette a schiera e, ormai 20 anni fa, ha installato un impianto fotovoltaico che non ha mai funzionato perché a causa della scarsa stabilità di rete ENEL non riesce ad immettere la sua energia in rete (e sono ancora in causa).
Assolutamente d'accordo, per il 2050 dovremmo arrivare a circa 700 TWh da 320 odierni.
Già non ho idea di come intendiamo arrivarci se continuiamo a disdegnare il nucleare; 60 in più sono comunque il 15% dell'aumento.
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