Lightyear

Lightyear risorge dalle proprie ceneri, si punta alla produzione di Lightyear 2

di pubblicata il , alle 14:51 nel canale Auto Elettriche Lightyear risorge dalle proprie ceneri, si punta alla produzione di Lightyear 2

La startup olandese di veicoli solari (SEV) Lightyear rinasce sotto il nome di Lightyear Technologies. L'obiettivo è raggiungere la produzione della Lightyear 2, vettura dedicata al mercato di massa.

 

In seguito alla bancarotta dichiarata verso la fine di gennaio, Lightyear è tornata, seppur profondamente ridimensionata. La startup mantiene la guida precedente, ma è rinata sotto il nome di Lightyear Technologies grazie all'aiuto di nuovi investitori che credono nel progetto Lightyear 2.

Individual Investors Group (IIG) ha contribuito al rilancio dell'azienda che adesso si compone di soli 100 dipendenti – a differenza della prima iterazione che ne vedeva 600 – e ha raccolto 8 milioni di euro in un solo giorno per finanziare il progetto della Lightyear 2.

Della vettura c'era già stata qualche anticipazione al CES di quest'anno, poco prima che la società gettasse la spugna. Si tratta di un veicolo che sposa la filosofia con cui la startup è stata fondata, ovvero acquisire la maggiore autonomia possibile attraverso la ricarica solare.

Tuttavia, a differenza della Lightyear 0 che aveva un prezzo decisamente elevato (250.000 euro), la compatta si rivolge al mercato di massa e dovrebbe essere sensibilmente più economica, seppur ad oggi ancora non è chiara la fascia di prezzo in cui dovrebbe collocarsi.

Ad ogni modo, anche stavolta l'azienda è in attesa di raccogliere maggiori fondi per completare lo sviluppo dell'auto e procedere alla produzione che, almeno per il momento, sembra essere ancora piuttosto distante. Il CEO e cofondatore della startup olandese, Lex Hoefsloot si è comunque detto entusiasta del percorso di rinascita che sta affrontando.

Nel frattempo, Lightyear 0 è un progetto che sembra appartenere esclusivamente al passato. D'altronde, la produzione è stata interrotta quasi subito con solo qualche modello all'attivo. Unità che, peraltro, non hanno mai raggiunto gli acquirenti, difatti sono state affidate tutte al curatore fallimentare e saranno messe all'asta per coprire le perdite subite dagli investitori.

"Abbiamo cercato di rappresentare al meglio gli interessi dei dipendenti olandesi ed esteri al meglio delle nostre possibilità. Allo stesso tempo abbiamo provato a limitare i danni nei confronti dei creditori. Questa è stata la chiave per una ripartenza" ha commentato Van Oeijen, curatore fallimentare incaricato di gestire la transizione di Lightyear.

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