Gli OEM portano alla Corte di Giustizia i dazi sulle auto elettriche cinesi
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 27 Gennaio 2025, alle 10:37 nel canale Auto Elettriche
I dazi imposti dalla Commissione Europea arrivano alla Corte di Giustizia, per effetto della contestazione di diversi costruttori
I produttori cinesi non ci stanno, e stanno facendo causa alla Commissione Europea in risposta ai dazi contro le auto elettriche di importazione cinese.
Secondo quanto svelato Reuters, BYD, Geely e SAIC hanno contestato i dazi presso la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE), proprio appena prima della data limite imposta dalla stessa Corte.
Non è noto al momento se oltre alle aziende citate ci siano altri querelanti, ma un altro media, MLex, ha riferito che anche Tesla (tramite la filiale di Shanghai) e BMW hanno in corso loro azioni legali. Tutte queste aziende hanno in comune la produzione di veicoli in Cina, anche se i dazi più elevati sono ricaduti sui costruttori prettamente cinesi.
Mancano, per ora, anche i dettagli che i querelanti contestano, ma secondo la testata cinese South China Morning Post è probabile che le aziende "siano pronte a contestare l'affermazione secondo cui alcuni fondi costituiscono sussidi, il modo in cui sono stati calcolati i sussidi e l'ipotesi che abbiano causato danni al mercato unico dell'UE".
I negoziati tra Pechino e Bruxelles, continuati a lungo anche dopo l'imposizione dei dazi, sono ora sospesi, senza che si sia giunti a un compromesso o ad una soluzione. È probabilmente per questo che anche la Camera di commercio cinese per l'importazione e l'esportazione di macchinari e prodotti elettronici (CCCME) sta supportando le case automobilistiche nella causa.