Fisker, altro tonfo sul mercato e in borsa: ridotte ancora le stime di produzione
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 15 Novembre 2023, alle 16:27 nel canale Auto ElettricheLa Fisker Ocean fatica a decollare, per problemi di produzione e di gestione delle scorte, e per questo l'azienda ha dovuto tagliare per l'ennesima volta le stime di produzione annuali
Proprio oggi vi abbiamo parlato della rinata Karma, la cui azienda originale era opera di Henrik Fisker e di altri soci. Lo stesso Fisker ha fondato una nuova azienda omonima, che dopo diversi anni di annunci (e alcune speculazioni) è riuscita a portare sul mercato l'elettrica Ocean, prodotta da Magna Steyr in Austria.
Le cose però non stanno andando proprio per il verso giusto, e ieri le azioni di Fisker sono crollate del 14% in seguito all'annuncio di discrete perdite e vendite inferiori al previsto. Nel terzo trimestre Fisker ha perso 91 milioni di dollari (una cifra considerevole per un'azienda piccola e che non ha una sua fabbrica) ovvero 27 centesimi per azione. Il rimbalzo è stato catalizzato dai numeri non incoraggianti: 4.725 Ocean prodotte, e solo 1.097 consegnate ai clienti.
Questi numeri hanno portato alla decisione di tagliare - per l'ennesima volta - le stime di produzione annuali. Fino al mese di maggio Fisker prevedeva di produrre fino a 42.400 Ocean nel corso dell'anno, una stima poi abbassata a una forbice tra 32.000 e 36.000. In un terzo passaggio il taglio è aumentato fino a 20.000-23.000, ed ora cala ancora a 13.000-17.000. Nel punto più basso equivarrebbe a solo il 30% dei propositi iniziali.
Ma quello che forse ha preoccupato di più gli investitori e ciò che si è letto su Reuters, secondo cui Fisker "fatica ad aumentare le consegne e ha segnalato debolezza nei controlli interni sulla rendicontazione finanziaria". Una situazione che sembra confermata dalle parole dello stesso Henrik Fisker: "Non siamo stati in grado di portare a termine le consegne abbastanza velocemente. Le persone hanno pagato e stanno aspettando la loro macchina, e alcuni di loro sono davvero infastiditi".
Secondo il direttore finanziario Geeta Fisker - la cui parentela è evidente - la mossa "è estremamente responsabile per noi, ed è essenziale a lungo termine, anche se potrebbe essere qualcosa che Wall Street non vuole sentire".
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