Euro 7, no, niente è ancora deciso. Scontro tra Italia e Germania, e Commissione Europea

Nei giorni scorsi alcuni esponenti del governo italiano hanno cantato vittoria, parlando di una revisione e di un posticipo della nuova norma Euro 7 sulle emissioni inquinanti dei veicoli.

In realtà le cose non stanno esattamente così. Il Consiglio, ovvero l'unione dei ministri dell'UE, ha trovato un accordo per una nuova proposta, con una sorta di Euro 7, da alcuni definito "indebolito" o "diluito". Ma nulla è definitivo, proprio perché ancora solo proposta, il tutto dovrà passare nelle mani della Commissione Europea, per negoziare un accordo finale con il Parlamento.

In buona sostanza, l'Euro 7, nella nuova proposta, rimarrebbe più vicino all'Euro 6, senza andare a toccare il tema dei test delle emissioni nelle partenze a freddo, situazione in cui le case costruttrici sanno che i veicoli endotermici sono in netta difficoltà, con picchi di emissioni. Il fronte che ha chiesto una revisione al ribasso è guidato dall'Italia, spalleggiata dalla Francia, e con il supporto di Repubblica Ceca e altri cinque stati.

A loro dire, la mossa sarebbe per salvaguardare la filiera automobilistica, ed anche l'alta gamma come Ferrari, Lamborghini o Maserati, anche se, tutti questi marchi, hanno già annunciato auto elettriche o, come nel caso di Maserati, le hanno già praticamente pronte per il mercato.

A questo fronte si contrappone la Germania, che definisce la nuova proposta "non abbastanza ambiziosa", come sottolineato dal Ministgero dell'Ambiente. A questa voce si unisce quella del Ministero dei Trasporti tedesco, che non è riuscito a spingere a favore dei carburanti sintetici. Al momento la norma Euro 7 resta in programma per il 2025, ma è probabile che slitti poco più in là, anche se bisognerà attendere la bozza del nuovo accordo. Con alta probabilità sarà una via di mezzo tra le idee originali e le richieste degli oppositori.

In questo scenario i costruttori restano alla finestra, e forse sarebbero contenti di un ritardo dell'Euro 7, ma non per il motivo che molti pensano. L'Euro 7, come proposto originariamente, costerebbe molto alle case, molte delle quali hanno già annunciato un futuro elettrico. Spendere miliardi di euro per una normativa dalla vita relativamente breve sarebbe uno spreco, ed un ritardo dell'entrata in vigore della norma Euro 7 potrebbe significare che questa in realtà non venga di fatto utilizzata: nel frattempo la maggior parte dei modelli sul mercato sarà con motore elettrico.