Dazi sulle auto cinesi, il voto è saltato. Spunta il prezzo minimo come possibile soluzione

UE e Cina continuano a confrontarsi sul tema dei sussidi statali cinesi eccessivi, che portano a prezzi sleali per le auto elettriche cinesi vendute in Europa. Tuttavia il voto del 25 settembre, che doveva confermare (o annullare) i dazi provvisori è saltato.

Secondo quanto riporta Politico, le trattative sono ancora in corso, e per questo è stato concesso del tempo aggiuntivo. I funzionari del governo cinese sono rimasti a Bruxelles, e continuano a trattare per evitare dazi alle auto elettriche cinesi.

C'è una soluzione attualmente sul tavolo, che sarebbe quella dei prezzi minimi "volontari", ad annullare l'eccessivo effetto dei sussidi statali. In realtà si tratta di un'opzione di cui si discuteva fin dall'inizio delle indagini, che ora torna d'attualità per lo stringere dei tempi, e per la volontà delle parti di trovare un accordo ed evitare lo scontro commerciale bilaterale.

Secondo la parte cinese, i prezzi minimi renderebbero non necessari i dazi, ma dal lato europeo c'è timore su come questi valori possano essere applicati, e su chi sia il soggetto deputato a decidere, per i vari marchi, quanto i sussidi possano aver influito nel ribassare i prezzi di vendita.

Come ormai sappiamo da mesi, infatti, i diversi marchi sono soggetti a dazi differenti, tanto più alti quanto più alti sono i vantaggi ottenuti dallo stato, e considerati sleali in ottica di mercato.

La questione assume particolare rilevanza dopo la notizia che sia stata la Germania a volere nuovi negoziati, schierandosi apertamente contro la soluzione dei dazi, temendo forse ripercussioni per le sue aziende, che hanno interessi in Cina. I teutonici non sono però riusciti a trovare supporto, e dunque i prezzi minimi sono l'ultima possibilità, dopo la quale il voto, anche se ritardato di qualche giorno, potrebbe andare in favore della conferma dei dazi.