Danimarca e Norvegia si schierano a favore dei lavoratori in sciopero contro Tesla
di Giulia Favetti pubblicata il 07 Dicembre 2023, alle 11:44 nel canale Auto ElettricheDa poche ore i due principali sindacati di Danimarca e Norvegia hanno deciso di muoversi in supporto di IF Metall: da oggi nessuna nave cargo che trasporta auto del marchio texano destinate alla Svezia verrà scaricata, né potranno partire le bisarche
Lo sciopero partito da un manipolo di uomini, 130 operai metalmeccanici, sta azzoppando Tesla in tutto il Nord Europea, ovvero in quel mercato che è sempre stato a favore della mobilità elettrica e in cui l'azienda di Musk ha registrato alcuni dei suoi più grandi record di vendita.
La vicenda, che stiamo seguendo fin dal primo giorno, si è ingigantita a vista d'occhio, arrivando a coinvolgere quasi immediatamente altre categorie artigiane svedesi che operano nell'ecosistema Tesla Svezia.
La casa americana, lo ricordiamo, nel Paese scandinavo non ha fabbriche ma una fitta rete di assistenza post vendita, che comprende Tesla Store, officine, carrozzerie e un servizio di controllo e riparazione dei guasti ai Supercharger, ovvero la rete di ricarica del marchio.
Ognuna di queste parti ha deciso di agire in solidarietà con i lavoratori scioperanti, rifiutandosi di lavorare per Tesla; a loro si aggiungo anche agenzie immobiliari e artigiani edili.
Nel nostro ultimo articolo avevamo parlato del coinvolgimento della filiale svedese di Hydro Extrusions, dove 50 operai hanno deciso di non completare più alcun ordine destinato a Tesla: l'azienda ricopre un ruolo cruciale per il marchio, non solo in Svezia (dove è il primo fornitore di lastre di alluminio in diverse forme) ma anche in Germania (dove approvvigiona la GigaBerlin).
In quell'occasione si era sottolineato come l'ostinata chiusura di Musk (seguita da una presa di posizione "poco felice" nei confronti dello sciopero, e quindi di chi lo sta portando avanti) avrebbe danneggiato ancora una volta per prima la sua azienda, andando a scatenare altre azioni di solidarietà da parte di sindacati al di fuori della Svezia.
L'articolo è stato pubblicato il 28 novembre e poco più di una settimana dopo, quanto ipotizzato dall'autrice si è effettivamente verificato. A riportare la decisione del sindacato norvegese Fellesforbundet (che inizierà le azioni di solidarietà fra qualche settimana) e di quello danese 3F Transport (che invece ha iniziato martedì) sono diverse testate, quali: Reuters (x2), CNN, CNBC, The Guardian e Bloomberg.
Anche sulla pagina ufficiale di IF Metall, il sindacato svedese che ha fatto partire lo sciopero, è presente una sezione (in costante aggiornamento) che elenca tutte le azioni di solidarietà verso la protesta.
Jan Villadsen, presidente del sindacato danese 3F Transport, ha dichiarato martedì che IF Metall e i lavoratori svedesi stanno "combattendo una battaglia incredibilmente importante" e quindi hanno il pieno sostegno del suo sindacato:
"Proprio come le aziende, il movimento sindacale è globale nella lotta per proteggere i lavoratori. Con lo sciopero di solidarietà, ora interveniamo per esercitare ulteriore pressione su Tesla. Naturalmente speriamo che si siedano [ndr, Tesla e IF Metall] al tavolo delle trattative il prima possibile e firmino un contratto collettivo, ma deve essere chiaro che anche se sei uno dei più ricchi del mondo, non puoi stabilire le tue regole… La solidarietà è la pietra angolare del movimento sindacale e si estende oltre i confini nazionali: pertanto, ora stiamo prendendo gli strumenti di cui disponiamo e utilizzandoli per garantire contratti collettivi e condizioni di lavoro eque".
Le voci che si sono alzate in difesa del diritto a un lavoro equo, che tuteli la dignità dei lavoratori e i loro diritti, stanno arrivando anche in Finlandia, dove i sindacati dei lavoratori portuali stanno discutendo di agire in solidarietà con i meccanici svedesi in sciopero. A riferirlo, nella giornata di martedì, è stata Anu Hietala, segretaria generale della Federazione nordica dei lavoratori dei trasporti con sede a Stoccolma.
Per approfondimenti, o ripercorrere le tappe dello scontro fra Tesla e la Svezia, vi segnaliamo gli articoli che vi abbiamo dedicato:
- I lavoratori svedesi mettono Tesla spalle al muro e chiedono un contratto collettivo;
- Tesla vs Svezia: è l'inizio di un effetto domino per i diritti dei lavoratori?
- Tesla vs Svezia, si salvi chi può (e Musk non può);
- Elon Musk agli scioperanti svedesi 'siete fuori di testa';
- Lo sciopero svedese contro Tesla arriva alle porte della GigaBerlin;
- Musk ottiene una piccola vittoria in Svezia (ma potrebbe lo stesso perdere la guerra)
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa fare almeno lo sforzo di leggere per acquisire le informazioni di base sull'argomento, prima di scrivere sciocchezze a caso, ti sembra brutto?
Tesla non ha nessuna fabbrica in quei paesi, ha solo tanti clienti e un minimo di rete commerciale e di assitenza.
Detto questo non so che lavori fai, forse nessuno, io sono un libero professionista e non ho sindacato, ogni sciopero mi costa sempre tempo e soldi. In ogni caso al netto delle solite mele marce i sindacati sono quelli che hanno consentito di mantenere tutele dei laboratori dallo sfruttamento. Il mondo è pieno di paesi dove non ci sono sindacati, ti suggerirei di andare a lavorare in quei paradisi, magari come operaio. Troppo comodo farlo in paesi dove altri si sono impegnati e hanno garantito tutele a tutti.
Detto questo non so che lavori fai, forse nessuno, io sono un libero professionista e non ho sindacato, ogni sciopero mi costa sempre tempo e soldi. In ogni caso al netto delle solite mele marce i sindacati sono quelli che hanno consentito di mantenere tutele dei laboratori dallo sfruttamento. Il mondo è pieno di paesi dove non ci sono sindacati, ti suggerirei di andare a lavorare in quei paradisi, magari come operaio. Troppo comodo farlo in paesi dove altri si sono impegnati e hanno garantito tutele a tutti.
Detto questo non so che lavori fai, forse nessuno, io sono un libero professionista e non ho sindacato, ogni sciopero mi costa sempre tempo e soldi. In ogni caso al netto delle solite mele marce i sindacati sono quelli che hanno consentito di mantenere tutele dei laboratori dallo sfruttamento. Il mondo è pieno di paesi dove non ci sono sindacati, ti suggerirei di andare a lavorare in quei paradisi, magari come operaio. Troppo comodo farlo in paesi dove altri si sono impegnati e hanno garantito tutele a tutti.
purtroppo un adepto di musk non capisce come funzione il mondo civile moderno..
Detto questo non so che lavori fai, forse nessuno, io sono un libero professionista e non ho sindacato, ogni sciopero mi costa sempre tempo e soldi. In ogni caso al netto delle solite mele marce i sindacati sono quelli che hanno consentito di mantenere tutele dei laboratori dallo sfruttamento. Il mondo è pieno di paesi dove non ci sono sindacati, ti suggerirei di andare a lavorare in quei paradisi, magari come operaio. Troppo comodo farlo in paesi dove altri si sono impegnati e hanno garantito tutele a tutti.
Precisiamo: i sindacati di un tempo hanno prodotto diritti e tutele.
I sindacati di oggi almeno in Italia hanno minato in accordo con il governo gran parte di quelle tutele e diritti senza contare che non fanno più scioperi seri ma sostanzialmente solo buffonate che mi spiace terribilmente ma mi tocca dare ragione a Salvini (che per tutto il resto è lontanissimo dalle mie idee) che sono diventati metodi per fare weekend lunghi.
Quindi se parliamo dei sindacati di un tempo mi tolgo il cappello e ringrazio sindacato e lavoratori dell'epoca che con immenso sacrificio hanno conquistato diritti a volte spendendo anche sangue nelle piazze.
Se devo guardare al sindacato di oggi praticamente che ci sia o non ci sia non so cosa sarebbe meglio.
Detto questo non so che lavori fai, forse nessuno, io sono un libero professionista e non ho sindacato, ogni sciopero mi costa sempre tempo e soldi. In ogni caso al netto delle solite mele marce i sindacati sono quelli che hanno consentito di mantenere tutele dei laboratori dallo sfruttamento. Il mondo è pieno di paesi dove non ci sono sindacati, ti suggerirei di andare a lavorare in quei paradisi, magari come operaio. Troppo comodo farlo in paesi dove altri si sono impegnati e hanno garantito tutele a tutti.
Questa visione idilliaca dei sindacati era vera decenni fa, ormai in linea di massima sono un mix di politica e di sete di potere. Vedi ad esempio il caso in questione: la maggior parte dei dipendenti di Tesla in Svezia non ha né scioperato né è iscritta all'unione che ha indetto le proteste: nessuno dei centri assistenza in Svezia ha dovuto chiudere a causa degli scioperi e le adesioni in generale sono state così basse che se non ci fosse stato il coinvolgimento dei lavoratori di altre aziende non ci sarebbe alcuna notizia. Mi sembra abbastanza chiaro che questi vogliano soltanto i vantaggi derivanti dal diventare gli unici interlocutori dell'azienda quando c'è da risolvere qualche questione con i dipendenti.
I ricattatori comunisti che stanno violando i contratti firmati vanno licenziati.
Il sindacato è la tomba della libertà.
I ricattatori comunisti che stanno violando i contratti firmati vanno licenziati.
Il sindacato è la tomba della libertà.
Se qualcuno qualche anno prima di te non avesse violato i contratti firmati con degli scioperi, a quest'ora staresti lavorando 14 ore al giorno nella miniera di carbone dietro lo stabile dato in concessione dall'azienda, da dividere con altri 20-30 camerati, e con la possibilitá di tornare a casa una volta l'anno, giusto per natale.
Sta trollando (e pure male)
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