Cambio rotta verso la mobilità elettrica: per i fornitori l’era del termico sta già finendo
di Giulia Favetti pubblicata il 28 Ottobre 2022, alle 18:11 nel canale Auto ElettricheBosch, il più grande fornitore mondiale di componenti per auto sta evolvendo la propria attività per l'era dei veicoli elettrici
Bosch sta rapidamente cambiando il proprio modo di lavorare per andare incontro alle esigenze del mercato automotive elettrico; come riportato da Electrek, lo stabilimento di Charleston, nella Carolina del Sud, permette di toccare con mano il frutto di numerosi e cospicui investimenti che l’azienda ha sostenuto negli anni scorsi per risultare all'altezza delle aspettative dei suoi clienti.
Lavoratori altamente qualificati lavorano fianco a fianco con metodi di produzione dell'industria 4.0, con intelligenza artificiale, laser di precisione, robotica e tutto quello che la tecnologia di ultima generazione è in grado di offrire per assemblare componenti critici per l'industria automobilistica dei veicoli a zero emissioni e per rispondere alle alte aspettative dei clienti, fra i quali Bosch può annoverare aziende altamente innovative come Tesla e Rivian.
Come ha spiegato il presidente di Bosch in Nord America, Mike Mansuetti, l'industria automobilistica si sta "evolvendo rapidamente" verso i veicoli elettrici ed è necessario che tutti risultino al passo coi tempi. "Abbiamo investito più di 6 miliardi di dollari nello sviluppo dell'elettromobilità e nel 2021 i nostri ordini globali per questo settore hanno superato i 10 miliardi di dollari per la prima volta. La produzione locale aiuta a far avanzare e strategie di mercato dei nostri clienti all’interno della regione e sostiene ulteriormente la domanda del mercato dell'elettrificazione."
Non solo; dal momento che avere due linee produttive totalmente diverse è un enorme dispendio di soldi ed energia, nel gennaio 2020 Bosch ha annunciato che avrebbe iniziato a rallentare la produzione dei suoi componenti del gruppo propulsore diesel per concentrarsi su soluzioni sostenibili. La conseguenza più diretta di questa decisione e che oggi quella parte di quello stabilimento è utilizzato per costruire motori elettrici per il Rivian R1T.
Le aziende automaker ricoprono un ruolo di rilievo nell'economia statunitense, contribuendo a circa il 2,5% del PIL. Poiché le quote di vendita di veicoli elettrici continuano a guadagnare terreno nel mercato della mobilità, la forza lavoro dovrà essere in grado di supportare la transizione, esattamente quello su cui sta investendo Bosch.
Si prevede che l'espansione, da 260 milioni di dollari, della prima azienda fornitrice da creerà 350 nuovi posti di lavoro netti entro il 2025, contraddicendo coi fatti chi sostiene che questa transizione porterà a un aumento della disoccupazione.
Per posizionarsi per il futuro nel settore automobilistico, Bosch sta collaborando con scuole locali a Charleston, come il Trident Technical College, per integrare l'istruzione sui veicoli elettrici nel curriculum; inoltre la sua fondazione aziendale, The Bosch Community Fund, ha fornito 2,5 milioni di dollari in iniziative di istruzione STEM nell'area di Charleston dal 2013.
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76 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRimane solo da capire chi sarà quello che si riempie di più le tasche coi nostri soldi e probabilmente non sarà Bosch ma qualche sua omologa cinese che può produrre infischiandosene delle normative sulla co2.
Per loro, mica per la gente.
Perché ad ogni notizia sull’elettrico fai sempre commenti insulsi come questo?
Ckxnxnxmxjxjdudndndxjzjssm
Basta con notizie acchiappa click!
ci sono persone ossessionate dal brum brum , evidentemente sono nostalgiche delle macchinette a contro nei luna park
Una bellissima domanda, che dovresti fare prima di tutto a te stesso.
Noooooo! Addirittura 350 nuovi posti di lavoro???? Il mercato del lavoro è salvo! Sicuramente avete azzittito tutti gli scettici!
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