Alfa Romeo rinuncia alla piattaforma Giorgio per passare ai veicoli elettrici
di Rosario Grasso pubblicata il 23 Aprile 2021, alle 15:21 nel canale Auto Elettriche
Sebbene manchi l'annuncio ufficiale, Jean-Philippe Imparato, nuovo CEO di Alfa Romeo, in una tavola rotonda con alcuni giornalisti avrebbe confermato la decisione della rinuncia alla piattaforma di Giulia e Stelvio
Alfa Romeo sembra intenzionata a dire addio alla sua piattaforma Giorgio per via di problemi di adattabilità ai veicoli elettrificati. Il cambiamento avverrebbe pochi mesi dopo l'ingresso nel Gruppo Stellantis, con i futuri veicoli Alfa Romeo che presumibilmente saranno basati sulla piattaforma STLA, studiata appositamente per la mobilità elettrica e capace di garantire fino a 800 chilometri di autonomia.
Alfa Romeo: è la fine per la piattaforma di Giulia e Stelvio?
Giorgio è un pianale progettato insieme a Fiat Chrysler Automobiles nel 2013 e utilizzato a partire dal 2016. Il costo per lo sviluppo e la realizzazione del pianale, che inizialmente era destinato a 15 differenti modelli di auto, è stato di circa un miliardo di euro. In realtà Giorgio è alla base solo della berlina Giulia e del SUV Stelvio, e potrebbe non essere più usato in nessun altro veicolo Alfa, forse neanche nel già annunciato Tonale.
STLA è dunque il punto di riferimento per tutti i veicoli elettrificati del Gruppo Stellantis del futuro, a partire dalle nuove berline di Maserati e dai SUV, come le nuove versioni di Ghibli e Levante. "Stiamo lavorando sulla piattaforma STLA Large di Stellantis e non useremo più Giorgio" ha detto Jean-Philippe Imparato in un meeting con i giornalisti. "Dobbiamo sfruttare le economie di produzione in volumi per cogliere tutte le opportunità possibili e portare sul mercato una gamma di veicoli elettrificati Alfa Romeo, senza perdere il tocco del marchio".
L'ingresso di Alfa Romeo in Stellantis, d'altronde, ha già comportato importanti stravolgimenti interni al Biscione, come la sostituzione di Daniele Calonaci con lo spagnolo Alejandro Mesonero-Romanos, ex Seat e Renault, in qualità di designer. In passato Mesonero-Romanos ha lavorato sul brand a basso costo Dacia e su divresi veicoli Seat e Cupra. Colonaci continuerà a lavorare all'interno del gruppo, sul marchio Jeep.
Giorgio non cesserà del tutto di esistere, anzi verrà inquadrata all'interno della strategia di Stellantis basata su quattro piattaforme. Tuttavia, sarà sottoposta a importanti cambiamenti. Quanto ad Alfa Romeo Tonale, ovvero quello che dovrebbe essere l'erede di Giulietta oltre che la prima auto elettrificata del Biscione, basata appunto sulla piattaforma Giorgio, potrebbero esserci dei ritardi. Questo veicolo, che nasce come rivale di BMW X1 e di Audi Q3 come SUV compatto, non garantirebbe le prestazioni necessarie per un ibrido plug-in. "Con le istituzioni europee che imporranno un -60% di CO2 entro il 2030 se non sei in grado di passare all'elettrificazione sei morto" ha detto ancora Imparato. "Facendo parte del Gruppo Stellantis, abbiamo il vantaggio di poter dotare Tonale di importanti aggiornamenti tecnologici. Questo ci porta a rivedere subito i nostri piani sui PHEV".
Ex-CEO di Peugeot, Jean-Philippe Imparato è stato nominato a capo di Alfa Romeo subito dopo l'insediamento di Carlos Tavares come CEO di Stellantis. "Dopo aver guidato Peugeot, una realtà che fattura diversi miliardi di euro in un anno, non vai ad Alfa Rome solo per lavoro. Lo fai più per una sfida personale, per passione" ha detto Imparato.
37 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuali sono le operazioni da svolgere che portano la progettazione di un singolo pianale a costare un miliardo?
Davvero mi sfugge...
La piattaforma giorgio, con cui oggi si fanno la giulia e la furgonetta per muratori, e' di fatto l'ultima auto italiana del gruppo FIAT.
La arcaica punto e deriate come il doblo'-renegade sono in corso di sostituzione con le PSA come del resto i grandi telai e motori sono USA.
La giorgio non ha senso, nel colosso franco statunitense non ha senso alcuno
Mi chiedevo perche esistesse ancora, beh, la risposta e' data
Quali sono le operazioni da svolgere che portano la progettazione di un singolo pianale a costare un miliardo?
Davvero mi sfugge...
Per ogni prototipo oltre allo studio vanno costruite auto intere o quasi per i crash test che ovviamente vengono distrutte.
Ci sono decine di test da fare, ottimizzazioni, materiali per sperimentazioni ecc... ecc...
Inoltre un pianale normalmente non viene dedicato a un solo modello quindi devi farlo adattabile a diverse esigenze.
Mettici che rispetto a un tempo oggi per guadagnare un 5% devi cercare tanti microscopici miglioramenti di 0,01% rispetto al precedente ed ecco che i costi diventano mostruosi.
L'elettrico sta prendendo piede anche perché ormai migliorare un benzina o un diesel è talmente costoso e talmente complesso che i costruttori preferiscono orientarsi e investire altrove.
E dubito che non fosse prevista, nel 2019, una versione ibrida o completamente elettrica. Quindi mi chiedo il progetto del 2019 quanto fosse reale.
Io vedo meglio la macchina ad idrogeno.
Ora però che iniziassero a tirare fuori un modello dopo l'altro, almeno per farci sognare visto che di soldi in giro non ce ne sono.
Ci sono decine di test da fare, ottimizzazioni, materiali per sperimentazioni ecc... ecc...
Inoltre un pianale normalmente non viene dedicato a un solo modello quindi devi farlo adattabile a diverse esigenze.
Mettici che rispetto a un tempo oggi per guadagnare un 5% devi cercare tanti microscopici miglioramenti di 0,01% rispetto al precedente ed ecco che i costi diventano mostruosi.
L'elettrico sta prendendo piede anche perché ormai migliorare un benzina o un diesel è talmente costoso e talmente complesso che i costruttori preferiscono orientarsi e investire altrove.
Va progettato per poter montare diversi tipi di motori / trazioni, magari avendo una modulabilita` della lunghezza del passo. Poi ogni linea di montaggio deve essere adattata per poter muovere il pianale nuovo e condividere magari la linea di montaggio anche con altri pianali.
Di tutto questo rimangono proverbiali le lungimiranze manageriale degli Agnelli: vedi SuperLega
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