Un nanorivestimento per celle solari: antiriflesso, autopulente e in grado di aumentare la produzione
di Giulia Favetti pubblicata il 28 Giugno 2023, alle 16:02 nel canale Energie RinnovabiliUna startup indiana sta offrendo nanorivestimenti per migliorare la resa dei pannelli solari, aumentandone la produzione fino al 4%
L'indiana TrinanoTechnologies afferma di aver sviluppato un nanorivestimento per moduli solari che, secondo quanto riferito, sarebbe in grado di aumentarne la produzione di energia fino al 4%, grazie alle sue proprietà antiriflesso, autopulenti e di intrappolamento della luce.
Come? Abbassando la temperatura delle celle: i moduli solari, infatti, sono più performanti quando la loro superficie è illuminata, ma non calda. Il rivestimento (ecologico e chimicamente stabile) di Trinano lavora esattamente su questo aspetto e mantiene i pannelli rivestiti a 3° C di differenza (in negativo), rispetto a quelli non trattati.
"Col nostro trattamento un impianto solare da 10 MW con pannelli nanorivestiti genererebbe una potenza aggiuntiva di 720 MWh e quindi un reddito aggiuntivo", ha dichiarato il CEO di Trinano Technologies Harsh Sethi a pv magazine.
"Oltre ad aumentare la produzione di energia del pannello, questi aiutano a eliminare lo sporco e a ridurre il degrado indotto dal potenziale (PID). Il rivestimento può durare più di cinque anni e riduce i costi di manutenzione e pulizia del pannello (soprattutto a base d'acqua)", ha aggiunto Sethi, sottolineando come l'investimento andrebbe a ripagarsi in circa due anni.
Contrariamente ai rivestimenti in forma liquida disponibili in commercio (realizzati con materiali organici) che necessitano di essere applicati con metodi di pittura, pennello o spruzzo, e si decompongono e deteriorano entro due anni, il rivestimento di Trinano (la cui durata prevista supera i cinque anni) viene depositato sui pannelli tramite una macchina portatile per verniciatura e telai da 6 kg, senza alcuna necessita di spegnere temporaneamente l'impianto.
I nanorivestimenti di Trinano sono adatti a tutte le tipologie di pannelli solari - siano essi monocristallini, policristallini e a film sottile – e sono adatti sia in applicazioni con montaggio a terra che su tetto.
La nanotecnologia della start-up è stata sottoposta a test approfonditi in università e laboratori di ricerca in India e Thailandia, che hanno confermato i miglioramenti nella produzione e nella temperatura dei pannelli.
In aggiunta, il National Center for Photovoltaic Research and Education (NCPRE), IIT Bombay, che ha collaborazioni tecnologiche e di ricerca e sviluppo con la National Renewable Energy degli Stati Uniti Laboratory, il Fraunhofer tedesco e l'Australia's University of New South Wales ha a sua volta testato e promosso il rivestimento nanotecnologico di Trinano.
A sostegno di quanto affermato dalla start-up si uniscono anche il National Institute of Solar Energy (NISE) di Gurugram, e i test condotti presso il progetto pilota attualmente in corso sul tetto dello stabilimento Toyota a Mumbai, un impianto solare sul tetto residenziale a Navi Mumbai e un progetto pilota Tata Power a Bangalore.
La start up si aspetta di ricevere la concessione per il brevetto della sua tecnologia entro la fine dell'anno in corso.
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