L'esplosione di una batteria LFP ha rialzato i livelli di guardia verso l'accumulo domestico
di Giulia Favetti pubblicata il 31 Ottobre 2023, alle 15:20 nel canale BatterieA tre settimane dall'esplosione di una batteria al litio ferro fosfato da 30 kWh in Germania, le indagini riguardanti la causa dell'incidente sono a un punto morto; l'alto pericolo che l'edificio in cui era stato installato l'accumulo possa crollare rende infatti impossibile, da parte della polizia e dell'assicurazione, stabilire con certezza cosa abbia innescato la reazione a catena
111 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSono certo che se fossero sicuri invece avrebbero già concluso.
Rimane abbastanza preoccupante soprattutto dopo tutte le batterie di accumulo installate anche da noi con il 110%..
Facile che tra le clausole, ci sia anche quella in braille dove c'è indicato che non copre i danni causati da apparecchi non certificati, di scarsa qualità e altre menate varie tipiche assicurative...
Ma va... sulle scoppio e incendio i sinistri sono talmente pochi e ci guadagnano talmente tanto che in quei rarissimi casi in cui ho visto accadere anche solo un evento minore hanno sempre pagato senza batter ciglio.
Ci potrebbero essere problemi solo se si sospetta il dolo ma anche qua son casi rari. Poi certo bisogna anche rivolgersi a compagnie un minimo serie.
Qua il discorso è che è esplosa una batteria, non che sto tizio avesse 20kw
Veramente ancora NON si sa come è chiaramente scritto nell'articolo se è colpa della batteria o se un evento indipendente come la caldaia ha solo in seguito danneggiato anche la batteria. Dare la colpa alla batteria così a caso non ha molto senso.
ha un impianto da 15 kW, che voleva espandere a 19 (che è un GROSSO impianto domestico). 30 kWh di batterie potrebbero essere fin poche, ma magari usa tanto determinati carichi in casa... però leggo che era tutto nel locale seminterrato insieme alla caldaia.
Cosa doveva farci con tutta quella potenza installata? Ci ricarica tutti i giorni l'auto elettrica per farci 600 km di notte e poi riconnetterla?
O in Germania hanno un conto energia molto favorevole, quindi la rivendeva al suo gestore?
Ho un FV da 13,8kWp e 20kWh di accumulo(lorde). Con una casa full-electric e un'auto elettrica da caricare iniziano a scarseggiare già a ottobre. Senza PDC in funzione, con la batteria non ci faccio nemmeno un giorno se piove. Avessi i soldi per aumentare l'accumulo lo farei.
By(t)e
By(t)e
ti credo, ma a quanto pare il tizio della notizia aveva una caldaia (e lo sai meglio di me che la pompa di calore impatta parecchio sui consumi).
L'auto inoltre come la gestisci? E' collegata in ricarica durante il giorno o "travasi" la sera dall'accumulo alla batteria dell'auto quando rientri?
ha un impianto da 15 kW, che voleva espandere a 19 (che è un GROSSO impianto domestico).
In italia, in Germania è la normalità.Il contratto base è 12 kW
apperò! Non pensavo... tipo America, insomma.
Certo che per impegnare 12 kW devi usare una piastra a induzione con alcuni "fuochi" contemporaneamente (solo quelli sono 6 kW), far andare lavatrice/lavastoviglie/asciugatrice (altri 3?) e magari un phon (2)
Oppure hai la pompa di calore che sta lavorando...
A noi insegnano a usare gli elettrodomestici "con la testa" e non tutti insieme, mentre all'estero i kW te li tirano dietro
Certo che per impegnare 12 kW devi usare una piastra a induzione con alcuni "fuochi" contemporaneamente (solo quelli sono 6 kW), far andare lavatrice/lavastoviglie/asciugatrice (altri 3?) e magari un phon (2)
Oppure hai la pompa di calore che sta lavorando...
A noi insegnano a usare gli elettrodomestici "con la testa" e non tutti insieme, mentre all'estero i kW te li tirano dietro
In itaglia siamo poveri
c'hanno pure la trifase con 40A per fase,
chissà la sezione dei cavi
https://de.wikipedia.org/wiki/Hausanschluss
tradotto con google per pigrizia:
In Germania la norma DIN 18015-1 “Progettazione degli impianti elettrici negli edifici residenziali” regola le specifiche dei collegamenti elettrici domestici. La norma presuppone un fabbisogno energetico di 14,5 kW per un'unità abitativa con tecnologia edilizia standard ; se presente l'impianto di riscaldamento elettrico dell'acqua calda, 34 kW. [1]
In Germania oggi (2012) l'allacciamento domestico avviene solitamente tramite un cavo interrato trifase che termina in una scatola di allacciamento domestico ed è alimentato da una derivazione della linea principale. Il collegamento è dimensionato in modo che per la protezione contro il sovraccarico possano essere assegnati dispositivi di protezione da sovracorrente con una corrente nominale di almeno 63 A. Il collegamento può però essere effettuato anche tramite collegamenti di linea aerea , che possono essere di dimensioni inferiori. [2] Il gestore della rete di distribuzione decide il dimensionamento effettivo dei fusibili per l'allacciamento domestico . [3] Le dimensioni sono solitamente inferiori, ad esempio 3 × 40 A per una casa unifamiliare senza riscaldamento elettrico dell'acqua calda.
La rivista da cui ho ripreso la notizia (e che ho citato nell'articolo) è una testata molto tecnica che parla principalmente di celle solari e batterie, quindi non parlerei di una "narrativa fasulla per scoraggiare l'installazione delle batterie" ma piuttosto di onestà intellettuale a trattare anche fatti "sgradevoli".
... Che è quello che ho voluto fare anche io: se tengo a mente che fra i lettori di hwu ci siano anche proprietari di batterie, messe in un locale tecnico assieme a una caldaia, mi sembra doveroso parlare di quello che è successo in Germania, altrimenti ritengo di "mancare totalmente" lo scopo con cui scrivo i miei articoli, cioè informare (e cercare di farlo al meglio delle mie possibilità.
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