Von der Leyen spiega RESourceEU: l'Europa si prepara a tagliare la dipendenza dalla Cina per i materiali critici
di Rosario Grasso pubblicata il 27 Ottobre 2025, alle 09:13 nel canale Mobilità Elettrica
La Commissione Europea prepara un piano ambizioso per ridurre la dipendenza dalle forniture cinesi di terre rare e minerali strategici. Il progetto, chiamato RESourceEU, punta su riciclo, nuove partnership e un approccio industriale comune per mettere al sicuro l'economia del blocco
Ursula von der Leyen ha annunciato la nascita del piano RESourceEU, una nuova iniziativa della Commissione Europea che punta a ridurre la dipendenza dell'Unione dalle forniture cinesi di terre rare e materiali critici. Il tema è tornato urgente dopo che Pechino ha imposto ulteriori restrizioni all'esportazione di questi elementi fondamentali per la produzione di tecnologie strategiche, dai chip alle batterie.
Nel suo intervento al Berlin Global Dialogue, la presidente della Commissione ha parlato di una "chiara accelerazione e intensificazione" nell'uso delle interdipendenze economiche come strumenti di pressione geopolitica. L'obiettivo del piano è quindi quello di "mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento europee" e garantire autonomia all'industria del continente.
RESourceEU si ispira direttamente al progetto REPowerEU del 2022, nato per affrancare l'Europa dal gas russo dopo l'invasione dell'Ucraina. Se allora si parlava di un investimento complessivo da 225 miliardi di euro per le infrastrutture energetiche e le rinnovabili, oggi l'attenzione si sposta sui materiali indispensabili per la transizione verde e digitale: litio, nichel, cobalto e terre rare.
Secondo von der Leyen, il nuovo piano agirà su tre direttrici principali. La prima è il potenziamento della circular economy, con un recupero sistematico delle risorse già contenute nei prodotti in disuso. La seconda prevede accordi strategici con Paesi come Ucraina, Australia, Canada, Kazakistan, Uzbekistan, Cile e Groenlandia, per diversificare le fonti di approvvigionamento. Infine, Bruxelles intende rafforzare la capacità di raffinazione interna, oggi quasi del tutto concentrata in Asia.
La Commissione non esclude di ricorrere, se necessario, agli strumenti di difesa commerciale dell'UE come l’Anti-Coercion Instrument, già invocato da alcuni Stati membri per rispondere a pratiche ritenute ostili da parte di Pechino. Von der Leyen ha comunque ribadito la volontà di mantenere aperto il dialogo con la Cina e affrontare il tema delle restrizioni in occasione dei prossimi incontri bilaterali.
"L'Europa non può ripetere gli errori commessi con l'energia", ha dichiarato von der Leyen. "Abbiamo imparato la lezione e ora stiamo costruendo un sistema più resiliente per le materie prime essenziali". Con RESourceEU, Bruxelles mira dunque a garantire all'industria europea una base solida per competere in settori strategici come la mobilità elettrica, l'aerospazio e le tecnologie digitali.










SONY BRAVIA 8 II e BRAVIA Theatre System 6: il cinema a casa in formato compatto
KTC H27E6 a 300Hz e 1ms: come i rivali ma a metà prezzo
Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Una startup vuole rivoluzionare l'IA: Majestic Labs promette di aumentare di 1.000 volte la memoria per singolo sistema
Accumulo a batterie, l'Europa si sveglia: il più grande del continente in costruzione in Germania
Intel rende anche gli IHS modulari: più economici, più semplici e più performanti








53 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNel frattempo gli USA di Donaldo Trump hanno fatto un bel giro di valzer con Pechino trattando proprio su terre rare ( probabilmente si spartiranno o faranno cartello a livello globale ) e forniture agricole.
Vedremo come andrà questa nuova iniziativa a distanza di 5 anni... Certo se dovesse ricalcare il percorso del piano RepowerEU dove i prezzi finali della corrente elettrica sono aumentati sensibilmente, non siamo messi bene!!
Nel frattempo gli USA di Donaldo Trump hanno fatto un bel giro di valzer con Pechino trattando proprio su terre rare ( probabilmente si spartiranno o faranno cartello a livello globale ) e forniture agricole.
Non mi pare un grande merito cercare di risolvere i problemi creati da lui stesso con le guerre commerciali
Poi noi come Europa abbiamo una posizione più debole nelle trattative, oltre dover a seguire un normale processo democratico, e non siamo un sistema semi-autoritario come gli Stati Uniti attuali dove decide tutto il presidente inventandosi emergenze nazionali, l'ultima per aver visto una pubblicità canadese dove Reagan critica i dazi per cui Trump ha deciso un aumento dei dazi del 10% al Canada
Mi permetto di dissentire, l'UE non è una struttura democratica, se mai sovietica, e anche qua ci si inventa finte crisi europee per propugnare politiche altrimenti non digeribili.
Poi noi come Europa abbiamo una posizione più debole nelle trattative, oltre dover a seguire un normale processo democratico, e non siamo un sistema semi-autoritario come gli Stati Uniti attuali dove decide tutto il presidente inventandosi emergenze nazionali, l'ultima per aver visto una pubblicità canadese dove Reagan critica i dazi per cui Trump ha deciso un aumento dei dazi del 10% al Canada
E chi ha scritto di merito, ho solamente riportato la giravolta di Donaldo: fino all'altro giorno era lì che faceva la faccia feroce e sparava dazi a ruota. Poi gli urli e gli insulti MAGA devono essere arrivati fino alla finestra dello studio ovale ed ha incominciato a capire che con la Cina è meglio trattare che attaccare frontalmente.
Sistema semi autoritario negli USA? Dovresti rivederti un attirino la Costituzione Federale; un conto è quello che spara Donaldo e fa vedere nei cartelloni, altro è ciò che alla fine deve essere avallato dal Congresso. Per inciso anche Biden ha emesso dazi, sotto forma di sanzioni, verso la Cina nella stessa maniera con cui lo ha fatto Trump.
facendolo morire per il troppo ridere.
Il RepowerEu è un progetto per mettere fine alla dipendenza energetica dalla Russia, rafforzare l'autonomia energetica europea e ridurre al contempo le emissioni.
Se pensiamo che in appena tre anni siamo passati da importare il 45% del gas dalla Russia a circa il 13%, è un risultato notevole in termini di indipendenza e resilienza.
È chiaro che un cambiamento di questa portata non può avvenire senza costi: riconvertire infrastrutture, diversificare le forniture e investire in rinnovabili comporta inevitabilmente un impatto sui prezzi nel breve periodo.
Cmq dal 2024 i prezzi del gas sono tornati su livelli pre-crisi, segno che la transizione sta stabilizzandosi.
Se proprio si vuole criticare qualcosa è che la Commissione Europea ha privilegiato le rinnovabili come pilastro del Green Deal e del RepowerEU non aver fatto sostanzialmente nulla per avere una strategia comune sul nucleare nè sotto il profilo dei finanziamenti, nè quello della deregolamentazione.
L’applicazione del principio ALARP è sacrosanta per garantire la sicurezza, ma spesso viene interpretata in modo tanto restrittivo da rendere quasi impossibile la costruzione o l’ammodernamento degli impianti.
L'altro grande problema è che l’Unione Europea non ha un’autorità unica per la sicurezza nucleare, ogni Stato membro mantiene la propria agenzia nazionale con il risultato che una stessa tecnologia nucleare deve essere certificata più volte, con tempi e costi enormemente moltiplicati.
13% ? Dimentichi che l'approvvigionamento Azero che passa per il Turkstream è gran parte gas russo comperato dagli azeri.
Detto questo, l'indipendenza è possibile se hai una fonte alternativa, ma nessuno stato è in grado di raffinare le materie allo stesso costo della Cina. Ricordo infatti che buona parte delle materie prime fra cui anche le stesse terre rare in realtà NON sono affatto rare e NON risiedono nemmeno in % particolare nel sottosuolo cinese. Anzi buona parte delle materie che raffinano gli vengono inviate persino dagli stessi USA ed Australia e sicuramente anche l'UE.
Non ci sono prove che sia principalmente gas russo mascherato sotto l’etichetta azera.
Ma anche se in parte fosse russo non cambia nulla. Il gas azero è solo l'8% del totale di gas importato in Europa ben lungi dal creare qualche dipendenza ma utilissimo per tenere i prezzi bassi.
Inoltre sul quel gas l'Italia incassa tariffe di transito su quel gas.
Detto questo non si capisce nemmeno cosa scrivi...
Raffinare cosa? Petrolio? Terre rare?
Aggiungiamo la vonderpippen......e siamo alla commedia italiana degli anni 60-70'
Cosa vogliono ridurre la dipendenza, al massimo andava fatto prima di regalare tutto il mercato a loro no?! In più ai leggi che obbligano a comprare pannelli e batterie, da loro!
RIDICOLI!
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".