Perché acquistare costosi bus elettrici per turisti? A Colonia traformano in elettrici i vecchi diesel
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 19 Agosto 2025, alle 16:32 nel canale Mobilità Elettrica
Acquistare moderni bus elettrici era troppo costoso, così una mini flotta di sei mezzi è stata convertita dal vecchio motore diesel
Probabilmente in molti hanno usato, almeno una volta, i bus a due piani per i tour delle città famose. Uno di questi servizi c'è anche a Colonia, dove per modernizzare i mezzi si è presa una decisione non così frequente nel mercato odierno.
Anziché acquistare nuovi bus elettrici, che esistono anche in questa versione speciale per turisti, la Willms Touristik ha convertito autobus MAN a due piani, costruiti tra il 1988 e il 2019, dalla propulsione diesel a quella elettrica.
Si tratta di sei bus in totale, basati su telaio MAN, dal MAN SD202 di 37 anni (1988-1990) agli autobus Euro 6 del 2016-2019. I lavori sono stati eseguiti da Banke ApS, in collaborazione con DGS Diesel- und Getriebeservice, che è il rappresentante generale di Allison Transmission in Germania.
Una volta eliminata tutta la trasmissione diesel, ha trovato il suo posto un motore elettrico DANA TM4 SUMO HP da 145 kW e 625 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico Allison T280R a sei rapporti, originariamente destinato agli autobus diesel ma adattato per le unità elettriche. La scelta del cambio è inusuale per i motori elettrici, ma in questo caso ha forse permesso di installare un motore meno potente, ed in generale componenti elettriche meno costose.

Ad alimentare il tutto troviamo una batteria LFP da 240 kWh, con autonomia di 200 km, ciò che basta per i tour quotidiani. La batteria nei moderni bus elettrici si trova spesso sul tetto, per mantenere il pianale libero e basso, ma in questo caso non era ovviamente possibile. È stata quindi installata nella parte posteriore dell'abitacolo, rimuovendo solo da due a sei sedili, a seconda del modello di bus.
Il Ministero Federale dei Trasporti ha coperto l'80% dei costi tramite dei sussidi previsti per la promozione degli autobus a propulsione alternativa, mentre l'azienda ha messo di tasca sua 2,2 milioni di euro includendo anche infrastrutture di ricarica, formazione degli autisti e aggiornamento del personale. L'acquisto di nuovi bus non sarebbe stato sostenibile, nemmeno con i sussidi, mentre in questo modo è stata assicurata ai veicoli una vita ancora molto lunga, considerando la nota resistenza dei pacchi batteria LFP.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE poi avete visto come bruciano bene?
L' ibrido filobus mi pare un'idea geniale, può andare anche dove non arrivano i cavi, quando ci ripassa sotto si ricarica, alle fermate ancora di più, massima flessibilità ,pochi impianti, meno batteria, nessuno stop per ricarica.
Hanno dovuto fare dei forti compromessi, non è certo la soluzione ottimale.
considera che qui per non dar fastidio ad Agnelli con l'Iveco non si investiva sul trasporto merci ferroviario... tu vorresti fare una cosa del genere in Italia?
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