I furgoni elettrici sono già più convenienti dei diesel: i dati dello studio di Motus-E

di pubblicata il , alle 13:31 nel canale Mobilità Elettrica I furgoni elettrici sono già più convenienti dei diesel: i dati dello studio di Motus-E

L'adozione di veicoli commerciali elettrici rappresenta una scelta economicamente vantaggiosa per le flotte aziendali. Secondo recenti analisi sul TCO, furgoni e autobus a batteria compensano il maggior costo d'acquisto con risparmi operativi significativi

 

Le aziende di trasporto che valutano l'elettrificazione della propria flotta hanno oggi elementi concreti per supportare le decisioni d'investimento. L'analisi condotta sui veicoli commerciali dimostra come i van elettrici possano generare un vantaggio economico del 21% rispetto ai veicoli a diesel sul costo totale di possesso nell'arco di sei anni. Il parametro del TCO (Total Cost of Ownership) tiene conto di tutte le voci di spesa legate al ciclo di vita del veicolo: dall'acquisto iniziale ai consumi energetici, dalla manutenzione agli altri costi accessori come assicurazioni e addizionali per i veicoli diesel.

L'aspetto economico emerge come elemento determinante nell'equazione della mobilità elettrica commerciale. Secondo il report presentato a Roma da Motus-E, le motorizzazioni elettriche registrano costi di manutenzione inferiori del 37% rispetto ai diesel, spese di rifornimento ridotte del 61% e altri costi operativi più bassi del 48%, includendo voci come il consumo di AdBlue e le polizze assicurative. Il maggior esborso iniziale, quantificato in un 59% superiore alla controparte endotermica, viene completamente assorbito dai minori costi operativi nel corso dell'utilizzo quotidiano.

I dati dell'ultimo studio di Motus-E

L'analisi economica si estende al settore del trasporto pubblico locale, dove gli autobus elettrici dimostrano potenzialità interessanti. Su determinate tipologie di percorsi urbani ed extraurbani, le vetture a batteria raggiungono la parità di costi con le controparti diesel al compimento del sesto anno di servizio. L'applicazione di meccanismi agevolativi specifici potrebbe incrementare il vantaggio economico fino a un risparmio annuo dell'8%, rendendo l'opzione elettrica particolarmente attraente anche per le aziende di trasporto pubblico che pianificano il rinnovo delle proprie flotte.

Il segmento del trasporto pesante a lungo raggio presenta invece una situazione ancora in evoluzione: attualmente i veicoli commerciali di maggiori dimensioni non riescono a compensare completamente il divario nel prezzo d'acquisto attraverso i soli risparmi operativi. Le proiezioni tecnologiche indicano tuttavia che entro un arco temporale di sei anni anche per i mezzi pesanti l'elettrico potrebbe diventare l'alternativa economicamente preferibile, grazie alla progressiva riduzione dei costi delle batterie e dei sistemi di propulsione.

L'elettrificazione del trasporto merci su gomma richiede un'infrastruttura di ricarica dedicata e distribuita sul territorio nazionale. Un secondo studio condotto da Motus-E in collaborazione con GSE e Infoblu NewGen ha analizzato i flussi di oltre 100.000 veicoli pesanti circolanti nel paese, identificando le aree prioritarie per lo sviluppo della rete di ricarica. Attualmente il territorio nazionale conta quattro siti operativi per la ricarica dei camion elettrici, situati a Vado Ligure, Bagnolo San Vito, Bolzano e Piacenza, mentre ulteriori dieci strutture sono in fase di realizzazione nell'ambito del programma europeo CEF-AFIF.

Le tecnologie di ricarica previste comprendono sistemi CCS (Combined Charging System) con potenze fino a 600 kW e, dal 2026, stazioni MCS (Megawatt Charging System) capaci di erogare da 1.000 fino a 3.750 kW. Le direttrici autostradali identificate come prioritarie per l'installazione delle infrastrutture attraversano le province di Brescia, Modena, Bologna e Firenze, seguendo gli assi della A4 Milano-Venezia e della A1 lungo il tratto Piacenza-Bologna-Firenze, coerentemente con le percorrenze medie nazionali del trasporto merci quantificate in 127 chilometri, compatibili con le autonomie attuali dei veicoli elettrici commerciali comprese tra 200 e 430 chilometri.

Fabio Pressi, presidente di Motus-E, ha evidenziato la necessità di politiche di sostegno coordinate per facilitare l'adozione dei veicoli commerciali elettrici:

"L’elettrificazione del trasporto merci, sul lungo raggio e per l’ultimo miglio, è un trend da guardare da con la massima attenzione, che richiede il coinvolgimento sinergico di diversi attori e che può garantire vantaggi molto concreti per gli operatori del settore.
Per mettere in moto il mercato e accompagnare le filiere coinvolte, sarebbero particolarmente utili misure come le forme sperimentali di esenzioni dai pedaggi in conformità con la direttiva Eurovignette, su cui l’Italia deve recuperare il ritardo accumulato, e strumenti alternativi per stimolare la domanda agendo anche sul versante della committenza, per riconoscere agli operatori tariffe funzionali a promuovere la decarbonizzazione, facendo leva sulla defiscalizzazione per i committenti che riducono l’impronta di CO2, bandi di lunga durata per una programmazione corretta e criteri premiali chiari basati sul taglio delle emissioni".

L'implementazione di un ecosistema integrato per la mobilità elettrica commerciale non solo contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi europei stabiliti dal regolamento AFIR sui carburanti alternativi, ma produrrebbe ricadute positive sull'intero settore dei trasporti e sull'indotto economico, oltre ai benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni e miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane e lungo le principali arterie di traffico.

8 Commenti
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Strato154109 Ottobre 2025, 14:18 #1
Perchè secondo Motus-E ( altro cavallo di battaglia di vaielettrico&teslaowners ) i furgoni hanno una vita di soli 6 anni!

Comunque interessante costi il 59% in più di un paritetico diesel, se lo dico io che costa di più mi prendono a sassate!

Per le consegne in città hanno anche un senso, ma per il resto...
boboviz09 Ottobre 2025, 14:21 #2
Oste, com'è il vino?
s0nnyd3marco09 Ottobre 2025, 15:31 #3
Originariamente inviato da: Strato1541
Perchè secondo Motus-E ( altro cavallo di battaglia di vaielettrico&teslaowners ) i furgoni hanno una vita di soli 6 anni!

Comunque interessante costi il 59% in più di un paritetico diesel, se lo dico io che costa di più mi prendono a sassate!

Per le consegne in città hanno anche un senso, ma per il resto...


Guardavo giusto sul loro sito chi sono questa manica di disperati. Praticamente solo universita', club di finto progressisti radical chic e altre gentaglia che cerca solo di zanzare fondi.


Un furgone diesel dura anche 20 anni; voglio vedere sti tombini se tra 20 anni saranno ancora utilizzabili (non parlo come alternative al pollaio).
gd350turbo09 Ottobre 2025, 15:35 #4
Originariamente inviato da: s0nnyd3marco
Un furgone diesel dura anche 20 anni; voglio vedere sti tombini se tra 20 anni saranno ancora utilizzabili (non parlo come alternative al pollaio).

Vent'anni ?

Qui da me circolano tantissimi daily iveco che di anni ne avranno 40 !
s0nnyd3marco09 Ottobre 2025, 16:11 #5
Originariamente inviato da: gd350turbo
Vent'anni ?

Qui da me circolano tantissimi daily iveco che di anni ne avranno 40 !


Vero. In verita' stavo pensando al furgone di mio padre (Ducato 2.8 JTD) del 2003, me ce ne sono anche di piu' vecchi che continuano a girare dalle mie parti.

Che poi, se fosse cosi conveniente, gli autosaloni avrebbero la fila degli artigiani fuori dalla porta.
gd350turbo09 Ottobre 2025, 16:15 #6
Originariamente inviato da: s0nnyd3marco
Che poi, se fosse cosi conveniente, gli autosaloni avrebbero la fila degli artigiani fuori dalla porta.

Così come le auto !
Strato154109 Ottobre 2025, 19:54 #7
Originariamente inviato da: s0nnyd3marco
[B][U]Guardavo giusto sul loro sito chi sono questa manica di disperati. Praticamente solo universita', club di finto progressisti radical chic e altre gentaglia che cerca solo di zanzare fondi[/U][/B].


Un furgone diesel dura anche 20 anni; voglio vedere sti tombini se tra 20 anni saranno ancora utilizzabili (non parlo come alternative al pollaio).


Sono i più lontani dalla realtà.. Se un mezzo da lavoro o un macchinario è conveniente, tranquillo che l'imprenditore o l'artigiano di turno farà la scelta più conveniente..
Perchè non la fa? Perchè non è economicamente conveniente,...
Kuriosone09 Ottobre 2025, 23:54 #8
Il maggior costo e la volatilità del bene vanifica il cambio per un diesel, anche se scomunicato dalla Chiesa Green Europea

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