Allarme blackout in Spagna: la rete elettrica trema di nuovo, rischio disconnessioni a catena secondo Red Eléctrica
di Rosario Grasso pubblicata il 13 Ottobre 2025, alle 12:21 nel canale Energie Rinnovabili
Il gestore della rete elettrica spagnola Red Eléctrica ha segnalato nuove fluttuazioni di tensione che potrebbero causare un blackout su larga scala, simile a quello che ha già colpito Spagna e Portogallo ad aprile. Le autorità corrono ai ripari, ma il problema della stabilità della rete resta aperto, tra produzione rinnovabile elevata e domanda in calo
La rete elettrica spagnola torna sotto pressione. Il gestore nazionale Red Eléctrica (REE) ha avvertito la Commissione Nazionale dei Mercati e della Concorrenza (CNMC) della presenza di forti variazioni di tensione registrate nelle ultime due settimane, giudicate potenzialmente pericolose per la sicurezza del sistema elettrico. Il rischio, secondo REE, è quello di una nuova serie di disconnessioni automatiche che potrebbero innescare un blackout diffuso come quello che il 28 aprile 2025 aveva messo al buio gran parte di Spagna e Portogallo.
La CNMC, in un documento pubblicato nei giorni scorsi, ha confermato che Red Eléctrica ha chiesto modifiche urgenti ai protocolli operativi per stabilizzare la rete. L'origine del problema sarebbe legata all'espansione rapida della produzione da fonti rinnovabili, alla loro concentrazione geografica e alla mancanza di regolazione continua della tensione da parte di alcune centrali. In condizioni di bassa domanda e alta generazione eolica o solare, il sistema risponde con maggiore lentezza alle variazioni improvvise di carico.
REE ha precisato che al momento non esiste un rischio immediato di interruzioni, ma ha chiesto di introdurre per almeno 30 giorni un piano temporaneo di emergenza che permetta di contenere gli sbalzi di tensione e rafforzare la stabilità complessiva della rete. Le modifiche interessano quattro procedure operative, alcune in vigore da oltre vent'anni, ritenute ormai inadeguate per la nuova struttura del mix energetico spagnolo.
Spain blackout:
— Bjorn Lomborg (@BjornLomborg) October 7, 2025
In first 80 seconds, all generation losses were solar and wind
In those 80 seconds, Spain lost 10% or 2.5GW of its 25GW
But sure, solar and wind didn't cause the blackout
(first gas-fired power plant dropped out right after chart ends at 12:33:20:100, 12a… https://t.co/ki6UO4j391 pic.twitter.com/4h5yFVnYEM
Secondo le valutazioni ufficiali, le rapide variazioni di tensione osservate non hanno superato i limiti normativi, ma potrebbero comunque attivare disconnessioni automatiche di centrali o linee di trasmissione e generare di conseguenza una reazione a catena. È esattamente quanto accaduto durante il blackout di aprile, quando una serie di spegnimenti simultanei aveva lasciato milioni di persone senza elettricità.
Fonti interne alla compagnia avevano negato la presenza di anomalie all'inizio del mese, ma la richiesta formale di intervento mostra che le contromisure prese dopo il precedente blackout — come l'aumento dell’uso di centrali a gas e la riduzione della quota rinnovabile in rete — non sono più sufficienti. Il gestore ammette inoltre che la forte concentrazione geografica degli impianti fotovoltaici ed eolici contribuisce alla fragilità del sistema.
Il Centro di Controllo delle Energie Rinnovabili (Cecre) ha già ordinato a diverse aziende fotovoltaiche e del settore eolico di ridurre temporaneamente la produzione per evitare squilibri. Le condizioni meteorologiche degli ultimi giorni, molto simili a quelle del blackout di aprile, hanno accresciuto la preoccupazione tra gli operatori.
Il governo spagnolo continua a respingere l'idea che la dipendenza dalle rinnovabili sia la causa diretta dell'instabilità, ma gli esperti avvertono che l'attuale modello di rete non è ancora pronto per gestire la transizione energetica senza adeguati sistemi di compensazione e controllo. Gli analisti stimano che i costi legati ai nuovi interventi di rinforzo supereranno il miliardo di euro nel corso del 2025.
Il sistema elettrico spagnolo resta quindi in bilico: la sfida è trovare un equilibrio tra la necessità di mantenere alta la quota di energia rinnovabile e l'esigenza di garantire una fornitura stabile e sicura in tutto il Paese.










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63 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoso che la tua è una battuta ma no.. il nucleare non può perchè non è il suo lavoro la modulazione ma l'inerzia
il compito di compensare le rognose FER è delle BESS e delle disconnessioni automatiche che in spagna non ci sono.. per la libertà libera di godersi i blackout.. in Italia invece siamo cattivi e odiamo i blackout :-D
anche fosse acceso non è il suo lavoro stare dietro alle bizze delle FER..
un'eccessiva penetrazione delle FER porta instabilità di rete ma lo si sa da 30 anni.. solo che alcune nazioni (Spagna per esempio) non hanno voluto spingere sui CCI e altri sistemi e adesso si trovano in questi casini.. ma gli sta bene..
il guaio è che possono causare problemi anche alle nazioni di fianco se creano blackout che colpiscono le interconnessioni.. siamo un'unica grande rete in europa
Ah ma quindi adesso ammetti che le VFER creano problemi se ce ne sono troppe rispetto alle fonti stabili. Un bel passo avanti.
Nella rete spagnola le FER producono troppo? Oppure producono tanto ma smettono a volte di produrre improvvisamente tale che la rete non riesce a compensare?
Chi ovviamente ha le cose chiare mi spiega meglio il problema?
Cut
Il governo spagnolo continua a respingere l'idea che la dipendenza dalle rinnovabili sia la causa diretta dell'instabilità, ma gli esperti avvertono che l'attuale modello di rete non è ancora pronto per gestire la transizione energetica senza adeguati sistemi di compensazione e controllo.
Non mi sembra ci sia molto altro da spiegare, la politica vuole cose che non si possono fare in pratica nei tempi e coi costi che la politica vorrebbe. La storia della transizione energetica europea.
..OH!
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