Una nuova crisi dei chip minaccia l'auto europea: 'Produzione a rischio in poche settimane'
di Manolo De Agostini pubblicata il 20 Ottobre 2025, alle 07:01 nel canale Mercato Green
La sospensione delle forniture di chip da parte di Nexperia, a seguito delle tensioni tra Cina e Paesi Bassi, rischia di bloccare la produzione automobilistica europea. ACEA avverte: senza una soluzione rapida, le scorte basteranno solo per poche settimane. La crisi riaccende i timori di una nuova carenza globale di semiconduttori.
L'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha lanciato un forte allarme riguardo al rischio di un'interruzione significativa nella produzione di veicoli in Europa, a causa del blocco nella fornitura di semiconduttori da parte di Nexperia. L'azienda, uno dei principali fornitori di chip per le centraline elettroniche dei veicoli, si trova al centro di un complesso intreccio geopolitico tra Cina, Paesi Bassi e Stati Uniti.
Il 10 ottobre Nexperia ha informato i costruttori e i fornitori automobilistici di non poter più garantire la consegna dei propri chip destinati alla filiera europea. La causa è un'escalation regolatoria iniziata nei Paesi Bassi, dove il governo ha imposto all'azienda speciali misure amministrative in base al Goods Availability Act, dopo aver rilevato "criticità di governance" legate alla proprietà cinese della società, controllata interamente da Wingtech Technology.

La decisione olandese ha avuto un effetto domino. In risposta, il Ministero cinese del Commercio (MOC) ha imposto un divieto di esportazione per alcuni componenti e sottoassiemi prodotti in Cina da Nexperia e dai suoi subappaltatori. Poiché molti dei chip fabbricati nello stabilimento tedesco di Amburgo vengono poi inviati in Cina per l'assemblaggio finale, il risultato è un'immediata interruzione della catena di approvvigionamento verso l'Europa.
ACEA, che riunisce marchi come BMW, Renault, Ford, Jaguar Land Rover, Hyundai e altri, avverte che senza questi chip i fornitori europei non potranno produrre i componenti necessari ai costruttori, con conseguente rischio di fermo delle linee di produzione nelle prossime settimane. L'associazione sottolinea che, sebbene il settore abbia diversificato le fonti di approvvigionamento dopo la crisi dei semiconduttori esplosa durante la pandemia, la sostituzione di un fornitore richiede mesi di omologazioni e di avvio produttivo.
"I costruttori hanno lavorato duramente per rendere le catene di fornitura più resilienti, ma il rischio non può essere completamente eliminato", ha dichiarato la direttrice generale di ACEA, Sigrid de Vries. "Ci troviamo improvvisamente in una situazione allarmante. Servono soluzioni rapide e pragmatiche da parte di tutti i Paesi coinvolti".
Secondo fonti citate dal Financial Times, le tensioni potrebbero avere anche un'origine politica più ampia: gli Stati Uniti avrebbero esercitato pressioni su Amsterdam per separare le attività europee di Nexperia da quelle cinesi. Inoltre, una recente norma del Bureau of Industry and Security statunitense estende le restrizioni all'export verso qualsiasi società controllata per oltre il 50% da entità presenti nella Entity List americana - categoria in cui rientra Wingtech dal dicembre 2024.
Nexperia ha fatto sapere di essere impegnata in colloqui con le autorità cinesi e con i governi interessati per ottenere un'esenzione alle restrizioni e scongiurare ulteriori interruzioni.
Tuttavia, con scorte soltanto per poche settimane, l'intera industria automobilistica europea si trova in una posizione di estrema vulnerabilità.










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10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoè inutile che vanno avanti con la Produzione se poi le auto le tengono parcheggiate in attesa di essere vendute
poi quando ne vuoi una ti dicono che c'è da aspettare dai 3 ai 6 mesi
è inutile che vanno avanti con la Produzione se poi le auto le tengono parcheggiate in attesa di essere vendute
poi quando ne vuoi una ti dicono che c'è da aspettare dai 3 ai 6 mesi
Burocrati europei che non c'entrano nulla, è stata una decisione del governo olandese
Per una volta l'Europa non c'entra. Sono stati i burocrati olandesi su pressione degli USA. Analogamente a quanto già successo con ASML che, da essere di fatto un monopolista, nel giro di una decina d'anni diventerà marginale. L'Olanda si sta sparando sul piede.
Sinceramente non credevo che ci fosse un governo più servo degli USA del nostro.
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