'Limitare il riscaldamento globale a +1,5°C non è più possibile': i 5 scenari energetici al 2060
di Nino Grasso pubblicata il 18 Settembre 2025, alle 11:41 nel canale Mercato Green
S&P Global Commodity Insights presenta una nuova suite di scenari energetici che superano il tradizionale framework della transizione, introducendo tre modelli alternativi basati su governance e progresso tecnologico come variabili primarie per delineare l'evoluzione del settore al 2060.
La complessità dei mercati energetici moderni ha portato S&P Global Commodity Insights a ripensare completamente il proprio approccio previsionale. L'azienda ha abbandonato il tradizionale paradigma monolitico della "transizione energetica", considerato ormai inadeguato per spiegare le dinamiche contraddittorie che caratterizzano il settore. Dal 2020, la domanda globale di combustibili fossili è rimbalzata più velocemente del previsto, raggiungendo nel 2024 un livello superiore del 5% rispetto alle previsioni del 2021, mentre la capacità rinnovabile ha superato del 22% le stime precedenti.
Le tendenze regionali evidenziano una frammentazione senza precedenti: la Cina, ad esempio, ha rallentato il declino della quota fossile nel proprio mix energetico, nonostante l'espansione massiccia delle rinnovabili. L'India ha mostrato una volatilità estrema, con crolli inaspettati nel 2020 seguiti da rimbalzi più forti delle previsioni. Gli Stati Uniti hanno registrato un rallentamento nella riduzione dei combustibili fossili, mentre l'Unione Europea ha accelerato la decarbonizzazione rispetto alle previsioni principalmente a causa del conflitto ucraino e dell'obiettivo fissato per massimizzare l'indipendenza energetica.
I tre nuovi scenari possibili, secondo l'ultimo report di S&P Global Commodity Insights
La metodologia sviluppata da S&P Global Commodity Insights si basa su oltre 400 domande raccolte da clienti e colleghi nel quarto trimestre 2024 e primo trimestre 2025. L'analisi ha identificato 40 incertezze critiche organizzate attorno a quattro temi principali: governance, progresso tecnologico, futuro delle economie emergenti e diplomazia delle grandi potenze. Governance e tecnologia emergono come driver primari, mentre gli altri elementi fungono da variabili secondarie.

In questo contesto ha creato tre nuovi scenari possibili per i prossimi decenni, che si affiancano al tradizionale CI Base Case (l'evoluzione dello scenario 'Inflections' dal 2024 e anni precedenti) e allo scenario Net-Zero 2050. Eccoli di seguito:
- Lo scenario Adaptation delinea un mondo che privilegia la crescita economica e la costruzione di resilienza rispetto alla mitigazione delle emissioni. I Paesi si concentrano sull'adattamento ai cambiamenti climatici attraverso economie più forti, accettando di fatto l'impossibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Il risultato è una domanda energetica robusta che sostiene i combustibili fossili nel lungo termine, con petrolio e gas che mantengono posizioni dominanti fino al 2060.
- Il modello Fracture descrive una situazione in cui verranno promossi progressi rapidi in un ambiente di governance debole. Alcuni mercati decarbonizzano velocemente mentre altri rimangono indietro, creando un mosaico frammentato di soluzioni concorrenti. La mancanza di coesione nell'implementazione tecnologica genera inefficienze e sovracapacità, ostacolando potenzialmente una transizione energetica accelerata a livello globale.
- Renaissance, infine, anticipa cambiamenti profondi nell'ordine geopolitico post-Seconda Guerra Mondiale, con l'emergere di un panorama multipolare guidato dalla rapida ascesa delle economie emergenti. Il modello prevede una governance efficace combinata con progressi tecnologici accelerati, portando al declino di carbone, petrolio e gas già dal 2040, con le esigenze energetiche mondiali sempre più soddisfatte da soluzioni pulite in rapida crescita.
Il CI Base Case 2025 descrive un mondo che tenta di gestire l'instabilità dei primi anni '20 facilitando una transizione energetica che allontani definitivamente il sistema globale dai combustibili fossili. Le energie rinnovabili si espandono in modo esponenziale tra 2024 e 2060, mentre il carbone viene eliminato dal settore elettrico e la domanda globale di petrolio subisce un'erosione graduale dovuta alla crescita del parco veicoli elettrici. Invece, il modello Net-Zero 2050 rappresenta un aggiornamento del precedente scenario "Multitech Mitigation" (MTM) e, a differenza degli altri scenari costruiti dal basso verso l'alto, questo viene sviluppato a ritroso partendo dall'assunzione che le emissioni globali nette zero vengano raggiunte entro il 2050 e illustrando come sarebbe necessario ristrutturare completamente la vasta infrastruttura energetica mondiale in meno di tre decenni per mantenere l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.
Tutti gli scenari prevedono che i combustibili fossili mantengano un ruolo centrale, ma con differenze significative. Adaptation rappresenta lo scenario di "addizione energetica", dove i fossili conservano la quota maggioritaria della domanda primaria globale anche nel 2060. Fracture e Renaissance mostrano sviluppi tecnologici più rapidi rispetto al caso base, ma con implementazioni diverse: disorganizzata nel primo caso, efficace nel secondo grazie a una governance superiore.
Le emissioni di gas serra seguono traiettorie divergenti. La Cina dovrebbe vedere un declino in tutti gli scenari, seppur più lento in Adaptation. L'India continuerà a crescere fino alla fine degli anni '40 nel caso base, proseguendo oltre il 2060 solo nello scenario Adaptation. Stati Uniti ed Europa registreranno cali a lungo termine, ma con velocità variabili: più rapidi in Renaissance, più lenti in Fracture e Adaptation.
La ricerca ha identificato diversi elementi fissi indipendenti dallo scenario. La demografia indica una crescita demografica globale più lenta e popolazioni in calo in alcuni Paesi come la Cina, con implicazioni dirette sulla domanda energetica. La domanda di energia elettrica crescerà comunque in termini relativi e assoluti in tutti i settori - trasporti, industria, residenziale e commerciale - e in tutte le regioni. L'ascesa della Cina dagli anni '90 al 2020 non si ripeterà, secondo il rapporto. Il fenomeno è avvenuto durante un momento storico unico in cui un governo di grandi dimensioni e pianificazione centrale ha capitalizzato regole commerciali globalizzate per industrializzare la propria economia. Con il commercio internazionale che si allontana rapidamente dalla globalizzazione, nessun'altra grande economia possiede la stessa struttura di pianificazione centrale.
Nel documento si legge in maniera chiara che "limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali non è più possibile". Le concentrazioni atmosferiche di gas serra indicano che il superamento della soglia di 1,5°C sarà sostenuto anche con un calo improvviso e rapido delle emissioni dai livelli attuali, con l'attività antropica passata, attuale e futura che continuerà a impattare negativamente il clima globale per almeno i prossimi 50 anni. Gli scenari proposti non rappresentano previsioni assolute, ma descrivono percorsi possibili per il settore energetico globale, delimitati da risultati considerati plausibili. La sovrabbondanza di fattori di rischio nei mercati energetici ha richiesto un nuovo approccio allo sviluppo scenariale, dove governance e sviluppo tecnologico emergono come tendenze chiave da monitorare per comprendere come sarà il mondo nel prossimo futuro.










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35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'aumento di 2 graderelli di temperatura non fregano a nessuno.
L'aumento di 2 graderelli di temperatura non fregano a nessuno.
Perchè tu non vivi a Venezia
E questo non c'entra nulla con le manie green imposte, forzate, speculatrici.
Il problema c'è, come il buco nell'ozono.
Di pianeta su cui vivere uno ne abbiamo.
L'aumento di 2 graderelli di temperatura non fregano a nessuno.
Posso sapere il perché di questo astio?
L'aumento di 2 graderelli di temperatura non fregano a nessuno.
Lol. Tu sei uno che vive in città, in un appartamento al 3° o 4° piano e prende i mezzi pubblici per spostarsi.
L'aumento di 2 graderelli di temperatura non fregano a nessuno.
Immagino sia solo sarcasmo... sarebbe stato meglio specificarlo, c'è tanta gente ignorante in giro che non capisce che genere di devastazioni può comportare una cosa del genere.
E cmq non bisogna rinunciare a sensibilizzare le persone, è chiaro che miliardi di persone non possano cambiare idea tutti insieme dall'oggi al domani, anche davanti alla pura evidenza dei fatti, si sa che l'uomo non è un essere sempre razionale. Anche se in realtà quel che ci impedisce di cambiare è il gretto interesse personale messo davanti al bene comune.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in...biente/8008169/
Dovete scegliere, o le armi o il fresco
La percentuale ricca (e contemporaneamente anziana) del mondo vuole guadagni immediati, non vivranno abbastanza per essere impattati in modo serio dal cambiamento climatico e nel frattempo sono convinti di compensare con i soldi.
I poveri invece si lasciano convincere dai ricchi che il cambiamento climatico è solo una bufala, stessa cosa capitata agli elettori di Trump che si sono ritrovati senza assistenza sanitaria tagliata proprio da quello che hanno eletto...
quanto resisteranno le economie avanzate come quelle europee ai combustibili fossili?
Cioè quanto impiegheranno le aziende con consumi importanti di energia a chiudere nei paesi che sono costretti ad acquistare energia fossile e ad aprire in paesi dove i costi energetici sono piú bassi (FER)?
Vedremo nei prox anni.
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