L'industria dell'auto europea a pochi giorni dalla catastrofe: stop delle linee di assemblaggio imminente

di pubblicata il , alle 14:11 nel canale Mercato Green L'industria dell'auto europea a pochi giorni dalla catastrofe: stop delle linee di assemblaggio imminente

L'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) lancia l'ennesimo: lo stop alle esportazioni di chip Nexperia dalla Cina potrebbe paralizzare la produzione di veicoli in Europa nei prossimi giorni. Le scorte stanno finendo e l'industria teme fermi alle linee di montaggio, mentre cresce la pressione per una soluzione diplomatica e una filiera dei semiconduttori più autonoma.

 

L'industria automobilistica europea si trova di fronte a una nuova e potenzialmente grave crisi di approvvigionamento. Secondo l'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), che già nelle scorse settimane aveva lanciato l'allarme, la sospensione delle esportazioni di chip prodotti da Nexperia in Cina rischia di fermare le linee di assemblaggio di diversi costruttori già nei prossimi giorni.

Il blocco, legato a una disputa politica ancora irrisolta, riguarda componenti considerati "fondamentali" per i sistemi di controllo elettronico dei veicoli: microchip semplici ma indispensabili che regolano numerose funzioni di bordo. Al momento, le case automobilistiche stanno facendo affidamento sulle scorte residue, ma queste si stanno rapidamente esaurendo.

"Alcuni nostri membri prevedono già l'arresto imminente delle linee di montaggio", ha dichiarato la direttrice generale dell'ACEA, Sigrid de Vries, sottolineando che la situazione peggiora di giorno in giorno. "Sappiamo che tutte le parti coinvolte in questa controversia stanno lavorando duramente per trovare una soluzione diplomatica. Allo stesso tempo, i nostri membri ci stanno segnalando che le forniture di componenti sono già state interrotte a causa della carenza".

Alla base del problema vi è la decisione di Pechino di vietare a Nexperia - azienda olandese controllata dal gruppo cinese Wingtech Technology - l'esportazione dei chip prodotti nei suoi stabilimenti in Cina. Il provvedimento è arrivato dopo che il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo della società invocando poteri straordinari per proteggere la produzione strategica nazionale.

La mossa ha aggravato una disputa commerciale più ampia, che vede coinvolte anche Cina e Stati Uniti, attualmente impegnate in colloqui di alto livello dopo le recenti restrizioni cinesi sull'export di terre rare e materiali per batterie destinati ai veicoli elettrici.

"Esistono molti fornitori alternativi, ma ci vorranno molti mesi per creare la capacità aggiuntiva necessaria a far fronte alla carenza di offerta", ha dichiarato ACEA. E se nei giorni scorsi è emerso che qualcuno è riuscito a correre ai ripari, non è così per tutti.

Il blocco sta già producendo effetti a catena a livello globale: Honda ha fermato temporaneamente la produzione in uno stabilimento in Messico, mentre Mercedes-Benz ha dichiarato di disporre di scorte sufficienti solo per il breve termine, grazie a una gestione prudente dei componenti più critici.

ACEA, che rappresenta costruttori come Volkswagen, Stellantis, Renault, Volvo e Daimler Truck, chiede un intervento rapido per evitare che la crisi dei chip si traduca in un nuovo stop produttivo con impatti significativi sull'economia europea. Parallelamente, cresce la consapevolezza della necessità di rafforzare la produzione di semiconduttori in Europa, obiettivo già al centro delle strategie industriali dell'UE. Di queste ore, guarda la coincidenza, l'annuncio di un'espansione produttiva di Globalfoundries in Germania.

32 Commenti
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zerothehero29 Ottobre 2025, 14:16 #1
Prima scippano nexperia ai cinesi e poi si trovano in carenza di chip.
Come siamo ridotti.
ferste29 Ottobre 2025, 14:33 #2
Titolista assunto dalle lista di mobilità di Novella2000.
Max Power29 Ottobre 2025, 14:35 #3
E niente, la storia insegna ad avere un unico fornitore
coschizza29 Ottobre 2025, 14:41 #4
Originariamente inviato da: zerothehero
Prima scippano nexperia ai cinesi e poi si trovano in carenza di chip.
Come siamo ridotti.


mi sembra assurdo dirlo ma: forza cina ogni giorno che passa la UE fa peggio si vede da un miglio che è governata da incompetenti che arrancano decisione dopo decisione
ferste29 Ottobre 2025, 14:47 #5
Originariamente inviato da: coschizza
ogni giorno che passa la UE fa peggio


il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo della società


Strato154129 Ottobre 2025, 15:15 #6
Ma la cina non ha nulla a che fare con i problemi dell'industria automobilistica europea..... CIT
Giuss29 Ottobre 2025, 15:19 #7
I problemi delle auto sono i prezzi che negli ultimi 3-4 anni sono aumentati a dismisura e per motivi poco chiari
Non certo solo per i chip
Strato154129 Ottobre 2025, 15:26 #8
Originariamente inviato da: Giuss
I problemi delle auto sono i prezzi che negli ultimi 3-4 anni sono aumentati a dismisura e per motivi poco chiari
Non certo solo per i chip


Poco chiari ad un osservatore poco attento, in realtà i fattori sono diveris dopo il COVID con la crisi della catena del valore e la dipendenza ( soprattutto dalla cina ) è diventato più costoso reperire i pezzi.
Inoltre in europa grazie alla vonderpippen adornata da greta &co si sono inventati una serie di normative che hanno obbligato i produttori ad investire pesantemente su prodotti elettrici che poi non hanno venduto, obbligandoli a spalmare i costi sui bilanci e facendoli ricadere sui consumatori con prezzi più alti sui prodotti termici che poi vendono effettivamente..
Jackari29 Ottobre 2025, 17:14 #9
Originariamente inviato da: Giuss
I problemi delle auto sono i prezzi che negli ultimi 3-4 anni sono aumentati a dismisura e per motivi poco chiari
Non certo solo per i chip


i motivi sono chiarissimi
le quote di produzione sulle auto termiche imposte dalla UE con le relative sanzioni...

Originariamente inviato da: Strato1541
Poco chiari ad un osservatore poco attento, in realtà i fattori sono diveris dopo il COVID con la crisi della catena del valore e la dipendenza ( soprattutto dalla cina ) è diventato più costoso reperire i pezzi.
Inoltre in europa grazie alla vonderpippen adornata da greta &co si sono inventati una serie di normative che hanno obbligato i produttori ad investire pesantemente su prodotti elettrici che poi non hanno venduto, obbligandoli a spalmare i costi sui bilanci e facendoli ricadere sui consumatori con prezzi più alti sui prodotti termici che poi vendono effettivamente..


è qualcosa di ben peggiore come detto sopra... tutto il resto o è stato superato o non ha senso...
Gnubbolo29 Ottobre 2025, 18:07 #10
se vanno avanti così gilet gialli, gilet rossi e gilet neri + forze d'ordine + qualche colonnello mezzo matto vanno a bruxelles coi bastoni e si fa un'altra Europa..

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