Il 52% degli automobilisti vuole un'auto elettrica. In Italia la percentuale sale al 73%
di Rosario Grasso pubblicata il 30 Maggio 2022, alle 12:01 nel canale Mercato Green
Nell'edizione 2022 dell'EY Mobility Consumer Index, uno studio annuale sui piani di acquisto degli automobilisti, per la prima volta più della metà degli automobilisti è indirizzata a passare alla mobilità elettrica
200 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'idea di prendere l'auto anche per fare quei pochi KM non mi garba per nulla.
Lo faccio, se ho altri impegni per cui mi serve l'auto. Altrimenti bicicletta, treno, oppure di corsa.
Poi vabbè...qua in Svizzera c'è praticamente l'obbligo del car pooling. Quindi non hai molte alternative a riguardo.
Gli Svizzeri sono più avanti...
mah, io l'auto l'avevo ammollate per la più banale delle ragioni: coda durante il tragitto, paranoia del parcheggio arrivato.
il motorino l'ho mollato giusto perchè "alla faccio di quel gran figlio di putin".
la prima settimana la salita (oddio salita... saranno 60 metri di dislivello) ma la sognavo di notte.
adesso, i giorni che non vado in ufficio se non prendo la bici per farmi un giretto divento matto.
dai, va bene tutto, ma 5 km, sant'iddio.
Dipende dalle strade, per andare dalla mia ragazza (7 km) dovrei passare su strade molto trafficate con auto perennemente in doppia fila...ho paura ad andarci con un motorino figuriamoci con una bici, metro e tram e passa la paura, sennò automobile.
gdturbotaun è ferma al 2011 quindi è naturale che di Tesla lì se ne vedano poche
e invece mi trovo su un forum di boomer conservatori
ti focalizzi su "tecnologia".
focalizzati su "forum" e trovi la risposta al tuo dubbio
Rendiamo grazie ai politicanti populisti, vero cancro di ogni democrazia.
ma basta con ste cagate.
il nucleare in italia non funziona. fine.
per creare una centrale ci vogliono 40 anni con le regole UE e i tempi italiani.
ora che vien pronta, è già vecchia.
ed è costata 2 spropositi (1 teorico e un altro in pratica... i fondi chi li mette? i soldi quando li recupera?)
nel frattempo altre soluzioni si sono già evolute di diverse generazioni come efficienza ecc,
in più nessuno voterebbe per una centrale dietro casa, figuriamoci una maggioranza...
Il problema è da sempre il trasporto dell'energia elettrica, altrimenti non ci sarebbe storia, dov'è possibile ci sono motori elettrici, non certo endotermici.
concordo
Nella tua Suzuki se cede la distribuzione ti porta nell'oltretomba anche pistoni e valvole. Poi dopo vediamo il tuo meccanico come te la ripara con il solo cacciavite e martello.
Questo per dire che sono si due tecnologie diverse, ma non puoi paragonarmi un guasto rarissimo e costoso con quasti di poco conto e che possono verificarsi su qualcunque automobile.
Lo sai quante auto hanno subito danni di svariate migliaglia di euro fuori garanzia per un difetto di fabbricazione di un componente meccanico? Basta una tolleranza fuori norma, oppure un cuscinetto di pochi euro per disruggere un motore.
Le batterie di un'elettrica subiscono dei controlli qualità rigidi e sono controllate in ogni istante dall'ellettronica che governa l'auto.
Certo, può succedere che un pacco batterie sia difettoso, ma meno di quanto tu possa pensare se confrontato con i migliaglia di pezzi meccanici che lavorano su una endoterminca.
compri un auto con la distribuzione a catena ed hai risolto, detto questo è vero che le auto endotermiche hanno molti più componenti , ma sono sostituibili, invece in quella elettrica se si rompe un componente del motore lo butti, poi c'è il discorso che un intervento su un auto elettrica costa enormemente di più
Questo discorso vale fino ad un certo punto. Dipende sempre da quanto rara è l'eventualità che si verifichi un danno grave alla batteria di un'auto elettrica.
Per chiarire: se il rischio che succeda è sufficientemente remoto un'assicurazione che copra l'eventualità avrà un costo bassissimo e a quel punto il vantaggio della auto endotermiche di cui parli non ci sarebbe... e rimarrebbero tutte le sfighe delle endotermiche dovute alla complessità del motore.
I motori elettrici si possono riavvolgere, in teoria all'infinito (ossia puoi riavvolgere Nmila volte), finchè non si spacca l'indotto in maniera grave.
I cuscinetti sostituiti, le boccole reimboccolate, etc..
Ovviamente queste cose si fanno se c'è convenienza rispetto a mettere un motore nuovo.
A me di componenti usa e getta, nel senso che DEVI buttare via "tutto" se si guastano, che vanno a comporre un motore elettrico, me ne vengono pochi in mente.
Nel resto dell'auto elettrica, ok. (così come nelle auto termiche).
Inoltre, di per se, i guasti più comuni "dentro" i motori elettrici, sono corto/circuiti dovuti a distruzione degli isolamenti, surriscaldamenti dovuti a cuscinetti che saltano o a macchinari ad essi collegati che si bloccano...
In un auto sono scenari anomali, anche l'usura dei cuscinetti la vedo come caso limite dopo tanti tantissimi KM, considerato che nei motori elettrici con indotti regolarmente equilibrati (e in un'auto squilibrio non credo possa essercene) che lavorano normalmente, prima di aver compiuto sufficienti rotazioni da usurare i cuscinetti, va a sfondarsi sicuramente qualcos'altro sull'auto.
Questo tenendo presente che in motori elettrici connessi a macchinnari che girano costantamente 24/7, le sostituzioni dei cuscinetti si fanno una volta ogni paio o più anni. E un motore che gira 24/7 corrisponde a valori di kilometraggi tendenti a infinito
il nucleare in italia non funziona. fine.
e cosa funziona, al suo posto (e di quello che importiamo e che, potrebbe non esserci più un domani)?
il nucleare in italia non funziona. fine.
per creare una centrale ci vogliono 40 anni con le regole UE e i tempi italiani.
ora che vien pronta, è già vecchia.
ed è costata 2 spropositi (1 teorico e un altro in pratica... i fondi chi li mette? i soldi quando li recupera?)
nel frattempo altre soluzioni si sono già evolute di diverse generazioni come efficienza ecc,
in più nessuno voterebbe per una centrale dietro casa, figuriamoci una maggioranza...
Le rinnovabili non possono essere sostitutive al 100% delle fonti energetiche continue come fossili e nucleare.
Se si dice una cosa simile non si capisce che siano fonti con una emissione variabili e scostante.
Gli accumuli di rete nella scala che serve NON esistono e non esisteranno per anni e non si sa nemmeno che costi avranno.
Parlare di costi in confronto al nucleare è semplicemente ridicolo perchè non ci sono dati sugli accumuli, nè sulla rete in Italia... quindi di che si parla?
Non si possono usare le batterie perchè oltre a devastare mezzo mondo con l'estrazione di materie costerebbe una follia. I costi di rete per adattare il sistema, perchè banalmente ti servono più dorsali e più linee incrementali e richiedono anche loro una quantità di materiali in particolare di rame enorme e non sono computate nel costo che molto comodamente viene utilizzato per contabilizzare il costo delle rinnovabili.
Se tagli fuori il nucleare vuol dire che si useranno centrali a gas o carbone per alimentare le auto elettriche quando le variabili non producono energia.
Che è esattamente quello che ha fatto la Germania spengendo le centrali e aumentando a dismisura le emissioni nonostante abbia investito una cifra colossale in rinnovabili e ne abbia installate in una quantità tale che nominalmente supera il proprio fabbisogno. Inquinano più della Francia nonostante una produzione elettrica al 70% rinnovabile...
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Il problema di costruire centrali nucleari non è un problema di tecnologia ma un problema industriale che è risolvibile se ci si applica nel modo giusto. Prendere sempre come esempio la centrali costruite da Areva è fuorviante perchè sono le prime del loro genere e costruite da un soggetto che non aveva più l'esperienza necessaria nella gestione di un progetto di quella complessità.
Aggiungiamoci che l'incidente di Fukishima ha richiesto uno stop e una riprogettazione e ricertificazione completa allungando moltissimo tempi e costi e si in parte un quadro diverso.
Ci sono reattori nel mondo di 3° generazione costruiti in 8-9 anni.
Ma i problema è ideologico prima che tecnologico o economico.
Purtroppo in Italia c'è chi si è costruito una carriera politica contro il nucleare e chi sta guadagnando miliardi con le rinnovabili visto che negli ultimi 10 anni il settore è cresciuto 7 volte più di quelle fossili.
Prima di dire certe coste cercherei di capire bene le questioni sul tavolo incominciando a ragionare sul concetto di "capacity factor" che a me sembra sia piuttosto sconosciuto a molti.
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