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Cartello del carburante: l'AGCM ha emesso multe per quasi 1 miliardo di euro

di pubblicata il , alle 17:37 nel canale Mercato Green Cartello del carburante: l'AGCM ha emesso multe per quasi 1 miliardo di euro

L’Antitrust ha sanzionato sei compagnie petrolifere per un cartello sul costo dei carburanti, attivo tra il 2020 e il 2023. Le multe ammontano a circa 936 milioni di euro. Secondo l’AGCM, le società hanno coordinato rialzi di prezzo attraverso scambi di informazioni e pubblicazioni su una testata di settore

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concluso un’istruttoria che ha portato a una delle sanzioni più rilevanti degli ultimi anni nel settore energetico italiano. L’indagine, avviata in seguito alla segnalazione di un whistleblower, ha accertato l’esistenza di un cartello tra le principali compagnie petrolifere attive in Italia.

Secondo quanto stabilito dall’Autorità, Eni, Esso, Ip, Q8, Saras e Tamoil – quest'ultima con riferimento anche alle condotte di Repsol recentemente acquisita – hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza, coordinandosi sul valore della componente bio applicata al prezzo dei carburanti.

Questa voce, introdotta per rispettare gli obblighi normativi sulla sostenibilità, ha registrato un aumento significativo: da circa 20 euro al metro cubo nel 2019 a circa 60 euro nel 2023.

Il cartello sarebbe stato operativo dal 1° gennaio 2020 fino al 30 giugno 2023. Le società coinvolte avrebbero attuato rialzi di prezzo paralleli, spesso coincidenti, attraverso lo scambio di informazioni dirette e indirette. Un ruolo non secondario, secondo l’Antitrust, è stato svolto dalla pubblicazione regolare dei dati sulla “Staffetta Quotidiana”, testata specializzata del settore energetico, che avrebbe ricevuto informazioni anche direttamente da Eni.

Al termine dell’indagine, l’AGCM ha comminato sanzioni complessive pari a 936,6 milioni di euro. Nel dettaglio: 336,2 milioni a Eni, 129,3 milioni a Esso, 163,6 milioni a Ip, 172,5 milioni a Q8, 43,7 milioni a Saras e 91 milioni a Tamoil. Nessuna multa è stata applicata a Iplom e Repsol, nonostante fossero state inizialmente coinvolte.

L’Autorità ha precisato che il comportamento accertato ha limitato la concorrenza a danno dei consumatori, incidendo sul costo finale del carburante. L’esito dell’istruttoria rappresenta un passaggio cruciale per il settore, in un contesto già caratterizzato da forti tensioni sui prezzi energetici.

20 Commenti
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DanieleG26 Settembre 2025, 17:48 #1
E indovina chi pagherà le multe...
hackaro7526 Settembre 2025, 18:23 #2
nessuno pagherà....
+Benito+26 Settembre 2025, 18:39 #3
Cioè tutto questo per 4 centesimi al litro che sarebbero dovuti essere 2 o 3?
sbaffo26 Settembre 2025, 18:49 #4
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://greenmove.hwupgrade.it/news...uro_144065.html

L’Antitrust ha sanzionato sei compagnie petrolifere per un cartello sul costo dei carburanti, attivo tra il 2020 e il 2023. Le multe ammontano a circa 936 milioni di euro. Secondo l’AGCM, le società hanno coordinato rialzi di prezzo attraverso scambi di informazioni e pubblicazioni su una testata di settore
Mi ricorda certi film americani degli anni 70-80 con i criminali comunicavano tramite inserzioni sui giornali...

Solite multe che fanno il solletico come alle compagnie telefoniche?
A quando il penale per i cartelli conclamati?
Heartfox26 Settembre 2025, 18:56 #5
Rispondendo a DanieleG
le multe le abbiamo gia' pagate noi, pure in anticipo.
Li obbligassero a rendere ai consumatori 100Lt a marchio per ogni mezzo posseduto forse ci scapperebbe un mezzo sorriso invece come al solito sempre e solo munti.
Sandro kensan27 Settembre 2025, 01:03 #6
Molta che finirà alla Stato e quindi saremo doppiamente beffati perché tutti i soldi che finiscono alla Stato significa che sono stati estratti dalle tasche dei cittadini, durante la truffa dei rincari e dopo, quanmdo le compagnie alzeranno i prezzi per rifarsi della perdita.

In più per ogni rialzo del prezzo lo Stato ci guadagna con l'IVA e le altre tasse in percentuale.
raxas27 Settembre 2025, 01:39 #7
Originariamente inviato da: Sandro kensan
Molta che finirà alla Stato e quindi saremo doppiamente beffati perché tutti i soldi che finiscono alla Stato significa che sono stati estratti dalle tasche dei cittadini, durante la truffa dei rincari e dopo, quanmdo le compagnie alzeranno i prezzi per rifarsi della perdita.

In più per ogni rialzo del prezzo lo Stato ci guadagna con l'IVA e le altre tasse in percentuale.

Il ragionamento si inceppa in un luogo comune
Se lo Stato riscuote le multe i soldi vengono reimmessi o da qualche parte, per compensare la truffa ai cittadini o comunque nelle casse, dello Stato
O FORSE si crede che i soldi saranno distribuiti a rappresentanti del governo
O FORSE si crede che verrà distribuito un assegno a ogni "acquistatore" di carburante? Continuo per ironia: un assegno uguale per tutti?

Se poi si arriva a luogocomunare che le società coinvolte rifaranno il gioco bè credo che NON FUNZIONI PROPRIO COSÌ

Comunque il periodo è più o meno relativo a quando ci fu il COVID e dopo... Ricordo che ci furono questioni quotidiane e si arrivò a indicare il prezzo medio carburanti, con rilievi fatti allora, le multe arrivano adesso tuttavia?
aqua8427 Settembre 2025, 07:49 #8
Originariamente inviato da: hackaro75
nessuno pagherà....


Ma certo che qualcuno pagherà: Noi
La “multina” verrà spalmata un po alla volta con dei rincari del carburante, con gli interessi ovviamente.
raxas27 Settembre 2025, 08:47 #9
luogocomunizzàti
gnpb27 Settembre 2025, 09:08 #10
Il luogo è comune per un motivo, in questo caso così banale che non serve andare oltre.

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