Rinnovabili offshore come la produzione dell’intera Norvegia: è il parco eolico cinese da 43 GW

di pubblicata il , alle 12:17 nel canale Energie Rinnovabili Rinnovabili offshore come la produzione  dell’intera Norvegia: è il parco eolico cinese da 43 GW

La città di Chaozhou, nella provincia cinese del Guangdong, ospiterà un parco eolico in grado di produrre più energia di tutte le centrali norvegesi messe insieme

 

Fervono i preparativi per dare vita a un parco eolico offshore da 43,3 GW, il cui inizio lavori è previsto previsto prima del 2025, come rivelato dal piano quinquennale pubblicato online dall’amministrazione della città (lo trovate qui, in lingua originale). Per avere un’immagine concreta di quanto sia strategico questo impianto in ottica green, basti pensare che nel 2021 la La Norvegia aveva 38 gigawatt di capacità, secondo i dati BloombergNEF.

China wind capacity

Il sito prescelto è un’area marittima compresa fra i 75 e i 185 km al largo della costa della città, sullo stretto di Taiwan e secondo indiscrezioni potrebbe sfruttare turbine dotate di un nuovo tipo di rotore; le caratteristiche topografiche di questo braccio di mare, secondo i progettisti, assicurano un vento abbastanza forte da far funzionare le turbine dalle 3.800 alle 4.300 ore all'anno, un tasso di utilizzo piuttosto elevato, in grado di fornire una solida fonte energetica. Al momento non è stato riferito quanto costerà il progetto.

Il Paese asiatico dispone della più grande quantità di turbine eoliche offshore al mondo, che lo scorso anno gli ha permesso di segnare il record di 16,9 gigawatt di produzione da quest’unica fonte; le utility e i governi locali investono costantemente, e generosamente, nel settore delle rinnovabili creando un circolo virtuoso che, anno dopo anno, abbatte i costi dei materiali, rendendo più economico l’approvvigionamento verde rispetto a quello legato al consumo di carbone e gas naturale.

Alt

Il Presidente Xi Jinping sta a sua volta promuovendo questo genere di iniziative, in modo lento ma costante, mantenendo la rotta per azzerare le emissioni nazionali entro il 2060, come da lui stesso annunciato nel suo discorso di apertura al Congresso del 16 ottobre 2022.

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18 Commenti
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barzokk24 Ottobre 2022, 12:27 #1
ma crea problemi alla rete, non c'è sempre il vento, gnè gnè
TorettoMilano24 Ottobre 2022, 12:28 #2
"perchè nessuno pensa al nucleare" semi-cit
F1r3st0rm24 Ottobre 2022, 12:29 #3
16,9 gigawatt di produzione...:facepalm: io ci rinuncio se non si è ancora capito che GW sono potenza e i GWh sono energia dopo tutto questo tempo direi che le possibilità di redenzione sono minime.
demonsmaycry8424 Ottobre 2022, 14:02 #4
ci si lamenta di Xi Sauron però c'è da dire che da quelle parti in un modo o in un altro le cose le fanno.
bonzoxxx24 Ottobre 2022, 14:08 #5
Buoni, non scrivete che vado a prendere i pop corn che ci sarà da divertirci sotto sta notizia.
piv3z24 Ottobre 2022, 14:10 #6
abbastanza OT, ma scopro oggi che in Alto Adige, il più grande produttore di energia (Alperia), soprattutto green, vende il 75% dell'energia prodotta all'esterno, perché la popolazione dell'AA non la può utilizzare nel momento in cui viene prodotta, e ne riacquista una quota da rivendere poi alla popolazione.

la domanda che mi sorge, a parte questo tipo di politica del c**** che fa gonfiare le tariffe energetiche, cosa succede se la corrente non viene utilizzata? genera costi? si guasta? bisogna "scaricarla" da qualche parte visto che non si riesce ad accumularla?

Mettiamo che tappezziamo il mondo di fotovoltaico e eolico, se l'energia prodotta non viene utilizzata, cosa ne succede?
ilariovs24 Ottobre 2022, 14:51 #7
E si ci sono paesi che lavorano per la loro indipendenza energetica e che ci tengono ad avere valangate di energia a basso costo il tutto a basso impatto ambientale.

Parliamoci chiaro parliamo di 1,4 mld di persone questa é poca roba per una popolazione cosí grande.
Ma un campo FV oggi, un offshore domani e pian piano i risultati si vedono.
ilariovs24 Ottobre 2022, 14:56 #8
Originariamente inviato da: piv3z
abbastanza OT, ma scopro oggi che in Alto Adige, il più grande produttore di energia (Alperia), soprattutto green, vende il 75% dell'energia prodotta all'esterno, perché la popolazione dell'AA non la può utilizzare nel momento in cui viene prodotta, e ne riacquista una quota da rivendere poi alla popolazione.

la domanda che mi sorge, a parte questo tipo di politica del c**** che fa gonfiare le tariffe energetiche, cosa succede se la corrente non viene utilizzata? genera costi? si guasta? bisogna "scaricarla" da qualche parte visto che non si riesce ad accumularla?

Mettiamo che tappezziamo il mondo di fotovoltaico e eolico, se l'energia prodotta non viene utilizzata, cosa ne succede?


L'energia é un bene prezioso qualcuno che la compra lo trovi.

Ma nel caso specifico in AA dovrebbero fare come in Trentino con la centrale di Riva del Garda.
Quando c'é il picco produttivo preleva dal lago di Garda e immagazzina centinaia di mt sopra nel lago di Ledro, qua do serve l'acqua scende e produce corrente.

A Nantes in Svizzera hanno costruito una cosa simile pochi mesi fa.
Marco7124 Ottobre 2022, 16:52 #9

Già l'ottica "grin"...

...a parte il fatto che come italiani e con un minimo di residuale orgoglio di popolo dovremmo cercare di preferire l'italico idioma...ad esempio il misconosciuto "verde"...

Poi rilevo la grande ipocrisia al solito umana con la Cina che fino ad un'epoca recentissima or sono era "paladina" del bruciamo fino all'ultimo blocco di carbone fossile; Petrolio...altro.
Mettiamo su il più grande dei supercalcolatori elettronici anche detti "supercomputer" per "minare" il mondo...ehm minare criptovalute.
Poi chissà qualcuno nelle alte sfere celesti o forse dentro alla super sovrastruttura mondiale che controlla ogni governo, democratico, dittatoriale o di altra forma ha emanato la sentenza: "Riconversione al grin...anzi no al green perché c'è da salvare il pianeta Terra !"

E tutti di conseguenza...

Marco71
zappy24 Ottobre 2022, 17:14 #10
Originariamente inviato da: Marco71
...a parte il fatto che come italiani e con un minimo di residuale orgoglio di popolo dovremmo cercare di preferire l'italico idioma...ad esempio il misconosciuto "verde"......

Magari Giorgia ci penserà...

Seriamente, molto bene che la cina spinga su 'ste cose. Un po' preoccupante è che vogliano farlo nello stretto di Taiwan...

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