La Cina sorprende tutti: annunciato il primo taglio concreto alle emissioni
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Settembre 2025, alle 07:21 nel canale Energie Rinnovabili
La Cina ha annunciato il primo obiettivo concreto di riduzione delle emissioni: -7/10% entro il 2035, più del 30% di energia da fonti rinnovabili e auto elettriche come standard. Una mossa cruciale per la lotta al cambiamento climatico, anche se insufficiente a mantenere il limite di 1,5 °C.
Mentre il presidente USA Donald Trump si è rivolto all'ONU definendo gli sforzi per arginare il cambiamento climatico come una "bufala" e una "truffa", dalla Cina arriva un segnale decisamente diverso.
Per la prima volta Pechino ha fissato un obiettivo esplicito di riduzione delle emissioni di gas serra: entro il 2035 il Paese punta a tagliare tra il 7 e il 10% delle proprie emissioni rispetto ai livelli attuali. L'annuncio è arrivato dal presidente Xi Jinping durante un summit delle Nazioni Unite sul clima, con la presentazione di un piano che punta a trasformare in profondità il sistema energetico cinese.

Il progetto prevede un incremento della quota di fonti rinnovabili a oltre il 30% del mix energetico nazionale nei prossimi dieci anni, grazie a un'espansione senza precedenti di eolico e solare, fino a raggiungere una capacità installata complessiva di 3600 gigawatt. Parallelamente, il governo intende rendere le auto elettriche il segmento "mainstream" del mercato, riducendo la dipendenza da combustibili fossili anche nel settore dei trasporti.
L'iniziativa è significativa perché la Cina è il Paese con il più alto livello di emissioni al mondo. Negli ultimi decenni ha costruito il proprio sviluppo industriale facendo ampio ricorso al carbone, ma già da alcuni anni sta investendo massicciamente nelle tecnologie legate alle energie rinnovabili. Nel solo 2023 Pechino ha aggiunto più capacità solare di quanta gli Stati Uniti abbiano installato complessivamente nella loro storia.
Nonostante ciò, la sfida rimane enorme: anche con una riduzione fino al 10% delle emissioni cinesi entro il 2035, gli scienziati ritengono che sarà difficile contenere l'aumento della temperatura media globale entro 1,5 °C rispetto all'era preindustriale, limite fissato come obiettivo ambizioso dall'Accordo di Parigi del 2015. Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale, questa soglia potrebbe essere superata già entro il 2027.
La Cina resta quindi al centro della lotta climatica globale: da un lato è ancora il principale utilizzatore di carbone, dall'altro è ormai il leader indiscusso nella produzione di pannelli solari, turbine eoliche, batterie e veicoli elettrici. La traiettoria intrapresa potrebbe determinare non solo il successo delle strategie mondiali di decarbonizzazione, ma anche un nuovo equilibrio geopolitico ed economico incentrato sulla transizione energetica.










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53 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoÈ facile abbassare le emissioni spostando le produzioni inquinanti per poi continuare ad usare i prodotti proprio di quelle stesse industrie, tipica ipocrisia nostra.
La lotta all'inquinamento (più ancora che al cambiamento climatico) è un obbligo per la Cina, le città sono invivibili, stimano più di 1 mln di decessi e soprattutto una perdita da 50 mld di € all'anno.
Aggiungiamo che la Cina è il maggiore importatore di petrolio e carbone, mentre hanno in casa tutto il necessario per le rinnovabili, stimolandole riducono la dipendenza dall'estero.
Quoto, basta dare un'occhiata a quanti oggetti di vario tipo possediamo che vengono prodotti in Cina
Si potrebbe benissimo decidere di ridurre l'uso di certi prodotti ma alla fine come si vivrebbe? Quanto ci costerebbe in più?
Non parlo solamente di beni tutto sommato accessori o voluttuari ma anche di prodotti strategici e fondamentali come i fertilizzanti e la chimica per l'agricoltura; l'elettronica integrata; componenti elettrici come i motori per le BEV.
Non parlo solamente di beni tutto sommato accessori o voluttuari ma anche di prodotti strategici e fondamentali come i fertilizzanti e la chimica per l'agricoltura; l'elettronica integrata; componenti elettrici come i motori per le BEV.
Io sono molto pragmatico, non stigmatizzo l'uso di prodotti provenienti da paesi esteri, ma sono anche contro l'ipocrisia occidentale che nasconde la polvere sotto al tappeto, abbiamo abbassato il livello di inquinanti, in molti casi, semplicemente delocalizzando le produzioni problematiche, e in altri casi come nella mia zona, ci sorbiamo ogni genere di schifezza perchè "devono lavorare".
Non siamo migliori, siamo semplicemente più ipocriti, se potessimo inquineremmo anche l'acqua che beviamo pur di fare profitto, per fortuna in qualche caso le leggi impediscono che ciò accada, ma non è che se non si può fare qua, si può andare in un posto dove ancora lo consentono e farlo là diventa lecito.
Poi se dal negozio togliessi tutta merce che viene fatta in cina, forse potrei vendere aria e polvere.
Non siamo migliori, siamo semplicemente più ipocriti, se potessimo inquineremmo anche l'acqua che beviamo pur di fare profitto, per fortuna in qualche caso le leggi impediscono che ciò accada, ma non è che se non si può fare qua, si può andare in un posto dove ancora lo consentono e farlo là diventa lecito.
Poi se dal negozio togliessi tutta merce che viene fatta in cina, forse potrei vendere aria e polvere.
Concettualmente sono pienamente d'accordo con te ma, proprio per essere pragmatici, dovremmo cominciare a chiederci a cosa potremmo sacrificare nel nostro paniere di beni e cosa chiedere di rinunciare a chi sta cominciando ad avere un paniere di beni e servizi simile al nostro.
In altre parole: è vero che noi occidentali, soprattutto europei, abbiamo trasferito in Cina quasi tutto ciò che si poteva, ma è anche vero che la Cina ne ha beneficiato con l'aumento della ricchezza pro capite che ha stimolato la domanda interna. Non solo, visto che la manifattura cinese può godere di economie di scala molto più grandi delle nostre, mantenendo quindi i prezzi bassi, è stata capace di offrire beni e servizi a basso prezzo in Paesi del mondo poveri e sottosviluppati.
Se noi, occidentali opulenti con aspettativa di vita relativamente lunga e di " qualità ", stiamo ragionando in termini di " decrescita felice ", gli altri vogliono il nostro stesso benessere, se non di più.
In altre parole: è vero che noi occidentali, soprattutto europei, abbiamo trasferito in Cina quasi tutto ciò che si poteva, ma è anche vero che la Cina ne ha beneficiato con l'aumento della ricchezza pro capite che ha stimolato la domanda interna. Non solo, visto che la manifattura cinese può godere di economie di scala molto più grandi delle nostre, mantenendo quindi i prezzi bassi, è stata capace di offrire beni e servizi a basso prezzo in Paesi del mondo poveri e sottosviluppati.
Se noi, occidentali opulenti con aspettativa di vita relativamente lunga e di " qualità ", stiamo ragionando in termini di " decrescita felice ", gli altri vogliono il nostro stesso benessere, se non di più.
E come biasimarli?
Per decenni abbiamo goduto sfruttando materie prime e manodopera altrui per il nostro benessere con i grandi pensatori che predicavano la crescita infinita in un mondo dalle risorse limitate, oggi siamo ad un punto in cui il pianeta è fortemente stressato dalle nostre richieste ed è molto probabile, se non certo, che tutta la popolazione mondiale non potrà mai avere lo stesso tenore di vita che abbiamo oggi noi occidentali con gli stessi livelli di consumi, per cui dovremo giocoforza trovare un punto d'incontro fra la loro crescita e la nostra "decrescita".
A meno di non fare una bella guerra mondiale e ridurre drasticamente la popolazione.
Va bene come notizia spot per i boccaloni che ci credono e poi pontificano "guardate come è brava la cina.." ..
Bisogna fare come loro , bla bla..
Me c'è anche un duplice obiettivo, mentre noi ci affanniamo per rispettare norme impossibili indirettamente ti dicono : " comprate pannelli, batterie e auto elettriche".. che vengono dalla........ cina!
Prodotti con ? Ovviamente fonti fossili, ma ci facciata ti dicono ci stiampo ripulendo..E la vonderpippen & Co ci cascano, o forse sono pagati per cascarci.
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