L'energia solare è la più economica da produrre: costa meno di 2 centesimi per kWh
di Vittorio Rienzo pubblicata il 09 Ottobre 2025, alle 13:34 nel canale Energie Rinnovabili
Uno studio dell’Università di Surrey conferma che il fotovoltaico è oggi la fonte di energia più economica al mondo, con costi anche inferiori ai 2 centesimi per kWh. Grazie al crollo dei prezzi delle batterie al litio e ai nuovi materiali come la perovskite, l'energia può essere economica e pulita per tutti
Uno studio dell’Università di Surrey, pubblicato sulla rivista Energy and Environment Materials, conferma ciò che molti analisti sospettavano: l’energia solare è ormai la più economica al mondo. Nei Paesi più soleggiati, produrre elettricità con impianti fotovoltaici costa appena 0,02 sterline per kilowattora, equivalenti a circa 2,3 centesimi di euro. Un valore inferiore non solo rispetto al carbone e al gas, ma anche all’eolico, segnando un netto vantaggio competitivo sul fronte dei costi.
Secondo i ricercatori dell’Advanced Technology Institute (ATI) dell’università britannica, il fotovoltaico è oggi il principale motore della transizione energetica globale. Un ruolo potenziato dal drastico calo del prezzo delle batterie al litio, divenute più economiche dell’89% rispetto al 2010. Questo cambiamento ha reso possibili sistemi ibridi che includono produzione e accumulo, in grado di immagazzinare energia durante il giorno e rilasciarla nelle ore di punta o di notte, aumentando l’affidabilità complessiva delle reti.

Tali soluzioni integrate sono già diffuse in molte regioni e, in termini di costi, competono con le centrali a gas. L’energia solare, grazie a queste tecnologie, è diventata più prevedibile, stabile e modulabile, contribuendo a mantenere in equilibrio la domanda e l’offerta elettrica.
Nonostante i progressi, gli esperti dell’ATI segnalano una sfida cruciale: l’infrastruttura di rete. In aree come California e Cina, l’eccesso di energia prodotta nelle ore centrali del giorno ha generato congestioni e sprechi, poiché la rete non è in grado di assorbire tutta la potenza disponibile.
Il dottor Ehsan Rezaee, tra gli autori dello studio, sottolinea che servono reti più intelligenti, previsioni meteorologiche basate su intelligenza artificiale e connessioni più robuste tra regioni, così da spostare l’energia dove serve, quando serve.

"Anche qui nel Regno Unito, un Paese situato 50 gradi a nord dell'equatore, il solare è l'opzione più economica per la produzione di energia su larga scala. A livello globale, la quantità totale di energia solare installata ha superato 1,5 terawatt nel 2024, il doppio rispetto al 2020 e sufficiente ad alimentare centinaia di milioni di case. In parole povere, questa tecnologia non è più una prospettiva irrealizzabile, ma un elemento fondamentale del futuro energetico resiliente e a basse emissioni di carbonio che tutti vogliamo realizzare" ha sottolineato il Professor Ravi Silva, Direttore dell'ATI.
Gli studiosi concludono che, per accelerare questa trasformazione, servono politiche energetiche stabili e incentivi di lungo periodo, come quelli previsti dal piano REPowerEU in Europa, dall’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e dai programmi di produzione incentivata in India. Solo con una collaborazione internazionale coerente e costante sarà possibile realizzare un sistema energetico globale basato su fonti pulite, accessibili e sostenibili.










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155 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose fosse cosi' "miracolosa", come qualsiasi cosa che si afferma nel tempo del resto, non avrebbe bisogno di incentivi.
il passaggio sarebbe "naturale" per i consumatori e i produttori... e invece no, senza incentivi non ci sarebbe assolutamente nulla di tutta questa fuffa.
la famosa lobby degli eco-estremisti che continuano a propinarci questo cambio climatico inesistente e a spingere sull'orrido solare invece di bruciare qualcosa
nn sapevo che corsini ne fosse il capo
Ci sono diversi metodi di accumulo che non sono le solite batterie,il problema è cominciare a mettere in atto i sistemi di accumulo.
1 non si conteggiano rischi (sia grandinate, che tromebe d'aria che furti).
2 non si conteggia che spesso ruba campi coltivabili e spazio (buona quella sui tetti, sui parcheggi o nei laghi).
3 non si conteggiano i costi di pulizia e manutenzione.
4 non si conteggia come inquinamento il crearla e l'innalzamento di temperatura per ogni kw prodotto (ha impatto ambientale molto superiore all'idroelettrico).
verissimo.. molto meno.. per quello in Europa si considera un valore ragionevole 6 c€/kWh ..
purtroppo l'autore dell'articolo non considera nessun costo reale a carico del FV ma solo quello che gli fa piacere
praticamente ha considerato 500 €/kW di costo installazione con 20 anni di vita dell'impianto e vengono fuori 21 €/MWh -> 0,021 €/kWh ..
perchè ovviamente non c'è nessun costo di niente e paga pantalone tutto il resto.. begli articoli.. non so se servono a creare hater o a far capire l'ipocrisia.. intanto in Europa continentale si è passati al costo quartoriario per colpa del fotovoltaico con aumento dei prezzi..
nn sapevo che corsini ne fosse il capo
I gretin-green? Considerando quante vagonate di miliardi si sono investiti, senza un ritorno proporzionale, il fatto che tutti i media e affini pompinino la cosa in modo battente rende il tutto un "filino" sospetto..
Certo non agli occhi del consumatore medio e nemmeno degli altri invasati di litio e affini, però se i costi fossero davvero così bassi qualche beneficio il consumatore dovrebbe toccarlo..
Invece io guardando il mio banalissimo foglio excel relativo alle spese di elettricità, nonostante l'impianto fotovoltaico noto un incremento del 80% della spesa a parità di consumi....
Deve essere un bug del foglio.......
Vorrei chiedere al prof. quanta CO2 è stata prodotta per installare quei pannelli in grado di generare TW di energia "a impatto zero". Certamente, è stata prodotta in paesi lontani, per cui non la contiamo affatto e facciamo pure finta che NOI , da quando abbiamo installato il pannello, non abbiamo emesso un solo grammo di CO2.
Poi volevo chiedere dove e come è intenzionato a smaltire quei pannelli di silicio contenenti le più tossiche sostanza mai usate.
Sì certo, li buttiamo in qualche paese africano e anche lì, zero inquinamento anche per lo smaltimento, anzi che dico, zero emissioni di CO2, che è l'unica sostanza "velenosa" che ormai ci si accanisce a ridurre globalmente.
Ormai la retorica del green è diventata di una ipocrisia insopportabile. Quando non è vera e propria propaganda di ignoranza.
Vorrei chiedere al prof. quanta CO2 è stata prodotta per installare quei pannelli in grado di generare TW di energia "a impatto zero". Certamente, è stata prodotta in paesi lontani, per cui non la contiamo affatto e facciamo pure finta che NOI , da quando abbiamo installato il pannello, non abbiamo emesso un solo grammo di CO2.
Poi volevo chiedere dove e come è intenzionato a smaltire quei pannelli di silicio contenenti le più tossiche sostanza mai usate.
Sì certo, li buttiamo in qualche paese africano e anche lì, zero inquinamento anche per lo smaltimento, anzi che dico, zero emissioni di CO2, che è l'unica sostanza "velenosa" che ormai ci si accanisce a ridurre globalmente.
Ormai la retorica del green è diventata di una ipocrisia insopportabile. Quando non è vera e propria propaganda di ignoranza.
Lo dico sempre , serve il bilancio energetico del prodotto....Quello vero : produzione, uso e smaltimento ( non quello con un timbro "riciclato" e poi lo trovi sepolto in India)...
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