Pompe di calore, mercato in crescita fino al 2032, oltre 200 miliardi di valore
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 26 Agosto 2025, alle 10:30 nel canale Casa Green
Il mercato delle pompe di calore sarà in continua crescita fino al 2032, ma per raggiungere gli obiettivi al 2050 le installazioni dovranno triplicare
Il mercato delle pompe di calore continua ad avere un'importanza strategica notevole a livello mondiale, nonostante un leggero calo nella zona europea. Secondo un recente rapporto di Allied Market Research, al 2023 il mercato globale delle pompe di calore era valutato 71,2 miliardi di dollari, ed entro il 2032 raggiungerà i 201,5 miliardi di dollari.
In pratica una crescita solida dell'11,1% annuale, dal 2023 al 2032, guidata dalla costante richiesta di sistemi di climatizzazione più efficienti rispetto alle tecnologie considerate tradizionali. Inoltre la bivalenza inverno-estate, con la possibilità di raffrescare nella stagione calda, resta una freccia importante nella faretra di questa tecnologia.

Ma anche quando utilizzate solo per la generazione di acqua calda, le pompe di calore consumano circa il 50% in meno di energia rispetto a scalda acqua convenzionali. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA), le pompe di calore soddisfano attualmente circa il 10% del fabbisogno globale di riscaldamento degli edifici. Tuttavia, per allinearsi allo scenario Net Zero Emissions (NZE) 2050, la distribuzione globale delle pompe di calore dovrà triplicare entro il 2030, coprendo almeno il 20% del fabbisogno.
I governi sono consapevoli di questa necessità, ed è per questo che globalmente assistiamo a sovvenzioni di vario tipo per spingere l'adozione di questa tecnologia. Il sistema della pompa di calore è già molto affinato, ma ci si aspetta che nei prossimi anni possano comunque arrivare ulteriori innovazioni per migliorare ancora di più l'efficienza. Secondo i ricercatori c'è ancora margine per introdurre soluzioni mai testate, che possano inoltre diminuire la quantità di refrigerante adottato, così da impattare sempre meno sull'ambiente anche a lungo termine.










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3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo è come se avessi il riscaldamento autonomo, tanto se la caldaia del condominio è spenta, accendo il clima in modalità riscaldamento. 2h ed hai casa calda.
Dipende dalle prestazioni e condizioni, ma si arriva anche ad un rapporto di 4 a 1
"soddisfano attualmente circa il 10% del fabbisogno globale di riscaldamento degli edifici."
Allora sono indispensabili gli incentivi (come d'altronde in tutta l'edilizia...)
1 -> per ridurre il nero
2 -> per favorire chi le tasse le paga (a patto che siano legati ad un reddito)
"Secondo i ricercatori c'è ancora margine per introdurre soluzioni mai testate"
Non in Europa. Qui la politica ha deciso che i gas più promettenti (HFO) sono brutti e cattivi.
Mentre è stato dato un premio all'R290 che da GWP 3 passa a 0,02 cioè demenza pura
Comunque in Sardegna continuano ad andare avanti a carbone e rigassificatori, così da abbassare la CO2 (Fonte unione sarda)
Se non ci fosse dietro uno stato (EDIT -> il Nord) che continua a foraggiare, quell'isola verrebbe conquistata da 4 chihuahua in calore
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